Nuova vittoria in allenamento amichevole: un bel 6-1 di Su Nuraghe Calcio Biella/Pizzeria da Carmelo contro “Algida”, formazione che occupa il centro della classifica nel campionato “Amatori” di calcio a 7 organizzato dal Settore Ricreativo Piemonte e Valle d’Aosta, Comitato Provinciale di Biella, aderente ad A.S.C., Attività Sportive Confederate, Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, Comitato Olimpico Nazionale Italiano.Continua a leggere →
Poesia sarda a Biella: là dove il sì suona, “s’eya e s’emmo cantant”
Laboratorio linguistico a Biella – uso della lingua materna nella poesia, tra storia, cultura e cronaca contemporanea – fatti del giorno, “de die in die” nei versi di Tore Spanu.
“Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant” è il titolo del Laboratorio linguistico di Su Nuraghe di Biella, che rimanda ad un celebre verso della Divina Commedia («le genti del bel paese là dove ’l sì suona»: Inferno XXXIII, 80), nel quale Dante, padre della lingua italiana, si riferisce a un’epoca in cui l’Italia era ancora un concetto di là da venire. Per Dante, la lingua è un punto di riferimento e il “sì” è il primo nucleo di un’identità comune alle diverse «genti del bel paese». Per l’identità dei Sardi sono “s’emmo e s’eya”. Lo sanno bene i Sardi de su disterru, emigrati, sradicati ma fedeli custodi di tutto ciò che hanno dovuto lasciare e, prima fra tutto, sa Limba, la Lingua di origine con la quale si riconoscono in ogni parte del mondo.Continua a leggere →
Carnevale dei Sardi a Biella sulle note del “trallallero”
Sabato 15 febbraio, alle ore 21:00, presso il salone biblioteca del Circolo sardo, serata con il Carnevale degli adulti. In apertura, verrà proposto “su trallallero”, canto di divertimento di origine rurale, intonato in Sardegna in diverse ricorrenze di festa familiare e paesana. Per l’esecuzione, affidata alle “Voci di Su Nuraghe”, dirette da Roberto Perinu e accompagnamento musicale di Valentina Foddanu, sono state composte apposite quartine, alle quali sarà possibile aggiungerne altre, improvvisandole tra i presenti.Continua a leggere →
Giorno del Ricordo 2020: fili di memoria tra Biella, Trieste e Fertilia
Sardegna, terra di migranti, dal 1947 accolse a Fertilia i profughi Giuliano-Dalmati. A loro è dedicato l’obelisco sormontato dal leone di San Marco e la parrocchiale intitolata all’Evangelista, all’interno della quale è presente il mosaico di Giuseppe Biasi (Sassari 1885 – Andorno Micca – Biella 1945).
Il 10 Febbraio si celebra il Giorno del Ricordo, istituito con la Legge 30 Marzo 2004, n. 92, al fine di «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
Solennità civile nazionale italiana, essa concerne uno dei periodi più tragici e più dibattuti della storia del Novecento europeo, in quel controverso contesto che ebbe origine dopo la Grande Guerra con l’annessione e successiva “italianizzazione” dei territori sloveni e croati che vennero inclusi nel Regno d’Italia e che infine culminò, a seguito dell’avanzata delle “milizie titine” jugoslave tra il 1943 ed il 1947, con la tragedia del massacro di migliaia di persone, per lo più gettate nelle foibe carsiche. Italiani ed oppositori politici al regime del maresciallo Tito, furono perseguitati e costretti ad una forzato esodo di massa dall’Istria e dalla Dalmazia (oltre 350 mila persone), trovando scampo ed accoglienza in diverse regioni d’Italia, diventata Repubblica dopo il referendum del 1946.Continua a leggere →
Febbraio, una parola sarda al mese: V come VETTA
VETTA sassarese ‘nastro, nastrino, fettuccia ornamentale’ (anche in logudorese). Pompeo Calvia: Li Candaléri fàrani in piàtza / cu li vétti di rasu trimuréndi… ‘I Candelieri scendono nella via grande con i nastri di raso tremolanti…’. Base etimologica nell’akk. betatu (plur. tantum di un *betu, evidentemente sopravvissuto in Sardegna), che fu una ‘decorazione usata sui vestiti’; in accadico ha pure il significato di ‘oggetti di pelle’ (che sono opere d’artigianato).
Con questa etimologia togliamo dall’imbarazzo il Dizionario Etimologico della Lingua Italiana, che annaspa nell’impossibilità di offrire un etimo dignitoso alla parola italiana fetta ‘parte di cibo sottilmente separata di taglio dal corpo principale’. Infatti, già da epoca arcaica, le fette di cibo furono assimilate alle fette ottenute artigianalmente da altri oggetti, ad iniziare dalle pelli sottili, utilizzate per vestiti, scarpe, cosmesi.Continua a leggere →