La Città di Merano (BZ) ricorda i Caduti della Grande Guerra con una lastra di granito che andrà ad arricchire il lastricato di memoria di Nuraghe Chervu

descrizioneMerano, nel 1915, quando l’Italia entrò in guerra a fianco dell’Intesa, era parte dell’Impero austro-ungarico. Al termine del conflitto, dopo la conferenza di pace di Parigi, la città fu annessa ufficialmente al Regno d’Italia nel 1920 assieme al resto del Tirolo meridionale.

La pietra spedita a Biella reca inciso il nome della Città in due lingue, italiano (Merano) e tedesco (Meran). E il numero dei suoi caduti, militari, durante la Prima guerra mondiale, ovvero 380. È una pietra di memoria speciale perché i Caduti che ricorda erano per la quasi totalità cittadini austriaci, e non italiani, inoltre ad assai ampia maggioranza di madrelingua tedesca.

«Il calcolo del numero dei caduti meranesi – precisa il Sindaco Dario Dal Medico – è frutto della ricerca effettuata dall’Ufficio Cultura del nostro Comune in collaborazione con l’Archivio Storico di Merano, il Palais Mamming Museum, l’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia e i responsabili del Cimitero Militare Austro-Ungarico di Merano».

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Beppe Dettori, storica voce dei “Tazenda” in concerto a Biella tra musica e preghiera, con l’arpista Raoul Moretti

descrizione“Animas” è il titolo del “concerto tra musica e preghiera” che si terrà a Biella, domenica 19 novembre, nella Basilica di San Sebastiano, alle ore 21:00. Ingresso libero

Anime buone, nel mese a loro dedicato, vengono ricordate con parole in “Limba”, ricche di arcana sapienza: elementi naturali che conducono a ritrovare consapevolezza come nei sogni dei bambini, nelle aspettative di cambiamento e nel risveglio alla bellezza.

Verranno proposti brani originali tradizionali in Italiano, in Sardo con declinazioni territoriali, in Inglese, in Latino, in Portoghese e in dialetto lombardo “Lagheé”, con riletture di canto rituale per Maria Carta: Beppe Dettori, storica voce dei “Tazenda” e Raoul Moretti, arpista italo-elvetico, rendono omaggio all’indimenticata cantautrice sarda.

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Una parola sarda al mese: “C” come “CIARRARE”

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Radici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

CIARRARE log. ‘ciarlare, chiacchierare, spettegolare’. Con questo lemma entriamo in un vasto campo semantico, dove rimane inclusa anche la voce italiana sciaràda ‘gioco enigmistico consistente nell’indovinare una parola della quale sono state indicate le parti in cui essa può venire scomposta’. Esempi presi da Internet: papa + vero = papavero; Barbie + re = barbiere. Altro esempio: Ai xxxx c’è un freddo che fa male (poli); Mia yyy è sorella di mia madre (zia); La xxxxyyy può essere stradale (polizia).

Il termine sciarada apparve in Italia nel 19° secolo ad opera degli enigmisti, e vien fatta derivare dal fr. charade (1772), «forse dal prvz. charrado ‘chiacchiera, conversazione’, da charrá ‘chiacchierare’, d’origine onomatopeica» (DELI).

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IV Novembre, fiori a “Nuraghe Chervu”

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La data del IV Novembre, che celebra la vittoria al termine della Prima Guerra Mondiale, costituisce ogni anno l’occasione per rinnovare il ricordo immutato dei giovani figli di Sardegna e dei giovani Biellesi Caduti nella Grande Guerra.

Nell’area monumentale che sorge alle porte della città i Sardi di Biella come di consueto hanno voluto dedicare un commosso omaggio floreale alle giovani vite che si sono immolate per la Patria, scegliendo i colori bianco e rosso, gli stessi delle mostrine della eroica Brigata “Sassari”.

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“Su Nuraghe” invocata pace con la poesia di Nicola Loi: “pro custa paghe siant avocados” tutti i Santi del cielo

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“Totu sos santos/Tutti i Santi” è la poesia che Nicola Loi ha inviato al Circolo culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella nell’ambito del progetto Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, che mette in contatto Sardi e Italiani che vivono in Italia e in Argentina e che fanno capo al Circulo Sardo “Antonio Segni” di La Plata.

Il giorno di marca che celebra “Tutti i Santi che sono in cielo/Totu sos Santos chi sunt in su chelu” è occasione per parlare la lingua della contemporaneità, assolvendo l’antico ruolo antico del Vate: guida, che si occupa di problematiche civili con spirito profetico.

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