Aprile 2024, una parola sarda al mese: “L” come “LÀḌḌARU”

descrizioneRadici e semantica delle parole sarde rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

LÀḌḌARU sassar. ‘gromma, tartaro, incrostazione lasciata dal vino nelle botti’, anche araḍḍu; ‘idem’, ‘morchia di nicotina nella pipa’.

Correlata a questa voce è caregaḍḍa, aragaḍḍa log. ‘sudàmina, lattime’ (in caregaḍḍa si nota il composto con cara- ‘viso’). Zonchello ritiene caregaḍḍavariante campid. di aragaḍḍu, log. e sassar. araḍḍu etc. che genericamente significa ‘incrostazione di sporcizia’. Egli comunque non produce una valida etimologia.

Va anzitutto premesso che araḍḍu ha stretta parentela fonetica (sia pure perdendo la –ga-) con aregaḍḍa, aragàḍḍa, làḍḍaru che a Senorbì indica l’orticaria. Wagner dà per aragaḍḍu, aregaḍḍa, aragaḍḍa, argaḍḍu, grağaḍḍu e altre varianti il significato di ‘gromma di pipa; crosta; tartaro delle botti o dei denti; sporcizia, sudiciume’, ma dà anche il significato di ‘lattime’ (crosta eczematosa che si forma sulla testa dei neonati: Perdasdefogu); per aregaḍḍa dà infine il significato di ‘sudàmina’ (crosta rossa lasciata dal sudore sulla cute, che dà molto prudore). Non dà invece il significato di ‘acariasi’ ossia ‘prurito furioso causato dagli acari del granaio’. Secondo lui (e secondo Zonchello che lo segue: DMCDS 78, 172), le voci concordano per il significato col cat. carrall ‘sarro de la pipa, de los dientes’, ‘scoria, tartaro, incrostazione, gromma’.

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Arriva dalla Toscana un’altra pietra di memoria per il lastricato di “Nuraghe Chervu”

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Si tratta della lastra che ha inviato l’Amministrazione di San Quirico d’Orcia, piccolo Comune in provincia di Siena che, durante la Prima guerra mondiale ha contato ben 61 Caduti. Il progetto del lastricato è promosso dal Circolo Culturale sardo “Su Nuraghe” in collaborazione con la Prefettura e con la Città di Biella e prevede la composizione di un pavimento a “opera incerta” fatto con pietre di riuso provenienti da tutti i Comuni d’Italia. Su ogni manufatto sono incisi il nome del Comune e il numero dei suoi Caduti nella Grande Guerra. Un tributo originale e tangibile alla memoria di chi, più di cento anni fa, ha dato la vita per la libertà, la pace e l’unità del nostro Paese.

San Quirico d’Orcia ha una bella storia legata alla realizzazione del suo monumento ai Caduti, inaugurato 8 anni dopo la fine del Conflitto. Una storia che fa riflettere: gli abitanti del paese erano d’accordo nell’erigere un monumento alla memoria dei loro concittadini Caduti in combattimento. Ma erano divisi in due fazioni: la prima avrebbe voluto innalzare «una statua, in marmo, bronzo o cemento, che raffigurasse un combattente nell’atto di scagliare una bomba o colpire il nemico con un pugnale», la seconda, invece, sosteneva l’idea di costruire ex-novo un Asilo in onore del sacrificio dei 61 soldati uccisi, ispirandosi all’iniziativa del Comune di Siena che aveva da poco realizzato l’Asilo Monumento della Lizza. Ha prevalso la seconda corrente. L’edificio era contornato da un parco della Rimembranza, piantumato a lecci. Ai piedi di ogni albero era posta una piccola lapide di travertino con il nome di un Caduto.

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È morta a Biella Caterina Sale vedova Salaris, di Padria (Sassari)

descrizioneNata a Padria, in provincia di Sassari, Caterina Sale, raggiunta la maggiore età, lascia la Sardegna nel 1950 per ricongiungersi con la sorella arrivata un paio di anni prima a Biella. Caterina, prima governante e poi operaia in fabbrica, fa parte della folta schiera di giovani donne isolane, che partono sole in cerca di indipendenza, lavorando a servizio o frequentando la Scuola Convitto per infermiere professionali e generiche, istituita presso l’Ospedale degli Infermi cittadino.

Raggiunta dal fidanzato Giuliano Salaris, si sposeranno in Duomo a Biella, divenendo una delle famiglie di appoggio, che hanno aiutato e accolto altri conterranei arrivati numerosi nel Biellese.

Con la Sardegna sempre nel cuore, negli anni successivi alla nascita di “Su Nuraghe”, Caterina e Giuliano partecipano alla vita associativa del Circolo, di cui la figlia Isabella sarebbe poi diventata membro del Consiglio direttivo.

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“Su Nuraghe Calcio Biella” vince 4-2 contro “Real Maggese

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Giovedì 4 aprile 2024, presso il Centro sportivo “Sportec – Sportec center” di Gaglianico, in via Napoli, si è svolta la quarta giornata del girone del Campionato provinciale, categoria open, organizzato da A.S.C. (Attività Sportive Confederate) di Biella, Ente di promozione sportiva presieduto da Pino Lopez, riconosciuto e patrocinato dal C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale Italiano).

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Da “Su Nuraghe” una paròla piemontèisa al mèis, Aprile 2024, “D” come “DAJ”

descrizioneOmaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi” che fanno capo al Circolo culturale sardo “Su Nuraghe” di Biella – “Calé” è la parola che accompagna il quarto mese dell’anno come la si ritrova nella ricca produzione letteraria di “Tavo Burat”, Gustavo Buratti Zanchi e di “Barba Tòni”, Barbo Toni Boudrìe.

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