Significato dei mesi in sardo secondo antichi dizionari: Dicembre

Borore, Museo del Pane, pane rituale a spirale

Oggidì, specie nel Nord-Sardegna, il mese di Dicembre è detto Mes’e Nadale, riferito alla grande festa cristiana di fine anno. In ciò la Sardegna mostra un calendario “sbrecciato” dalla cultura d’importazione. Ma permane ancora, fortunatamente, l’arcaica denominazione. E quanti sostengono, senza alcuna ragione, che i Campidani meridionali abbiano ceduto per primi alle culture coloniali, sbagliano clamorosamente, poiché tutt’attorno a Cagliari le parlate contadine hanno conservato intatti autentici tesori di arcaicità.
Dicembre è indicato in campidanese come Mési e Idas. Il primo raffronto lessicale si trova nel latino Īdūs, che secondo Varrone è di origine etrusca (Itus). Stessa impronta fonetica ricorre pure presso gli Oschi, e presso i Sabini; come dire che Idas, Īdūs fu patrimonio lessicale condiviso ampiamente dall’una e dall’altra sponda del Tirreno.
Ma c’erano alcune distinzioni. In latino per Īdūs s’intendevano le Idi, ossia la metà del mese (il giorno 13 o 15, a seconda dei mesi). Mentre in Sardegna la stessa impronta fonetica indica l’ultimo mese dell’anno.Continua a leggere →

Donne del Filet di Su Nuraghe: cinque metri di pizzo per Oropa

don Michele Berchi, suor Maria Antonietta, le Donne del Filet

Mercoledì scorso, le Donne del Filet si sono recate ad Oropa per consegnare la tovaglia cucita a meandro alla sarda, seguendo le tecniche dei pescatori per il canovaccio e delle donne bosane per il ricamo. La stoffa di purissimo lino proviene dalle Telerie Fratelli Graziano di Mongrando. Su questa hanno lavorato quaranta mani a formare e completare il prezioso arredo. Al centro la scritta: “Nostra Signora di Oropa pregate per noi”, sormontata da una grande “M”, lettera iniziale del nome del destinatario: Maria, Regina di Oropa, adornata da grappoli di rose e alcuni fiori più schematici che rimandano a motivi decorativi isolani.
Don Michele Berchi e don Silvano Cuffolo hanno accolto la rappresentanza di Su Nuraghe nel laboratorio dove le “Figlie di Maria” custodiscono il corredo del santuario, tenuto in perfetto ordine, sempre pronto per l’uso quotidiano.Continua a leggere →

Bosa nelle immagini dei Sardi acquisiti del Circolo di Biella

Obiettivo Sardegna, partecipanti alla serata

Video con le immagini di Bosa

Sabato 3 dicembre presso la sede di Su Nuraghe di Biella si è tenuto il secondo appuntamento “Obiettivo Sardegna”, dedicato alla proiezione di immagini realizzate dai “Sardi acquisiti” del Circolo.
“I figli adottivi” della serata, Giuseppe Naccari e Gloria Reticelli di origini venete/pugliesi/biellese, hanno presentato Bosa, città della Planargia a Sud di Alghero ed i luoghi che hanno avuto modo di conoscere durante le loro vacanze che qui si svolgono dall’estate 2005.
Come detto, durante la presentazione “sono stati proposti nelle immagini i colori, i luoghi, le persone, ma non è stato ovviamente possibile trasferire i profumi, i sapori, i suoni e, soprattutto, l’affetto che ci lega agli amici che ci aspettano ogni anno sull’Isola e che ricambiano l’ospitalità facendoci visita in Terra biellese”.
Per concludere in allegria la serata “su cumbidu” con dolce e formaggi del territorio biellese, il tutto “innaffiato” da vino della zona del lago di Viverone,
Come dolce è stato preparato da Cristina, amica della coppia, il “palpiton”, torta tipica mongrandese a base di pere, amaretti, cioccolata e cacao in polvere, uvetta, pane ammollato nel latte, uova, burro, scorza di limone e liquore. La parte salata è stata invece offerta dal Caseificio Valle Elvo di Occhieppo Superiore il cui Presidente, Gianni Longo e l’Amministratore Mario Simone sono amici di Giuseppe.Continua a leggere →

Vescovo di Cagliari, Su signale de sa Rughe in Limba sarda

mons. Arrigo Miglio, Serafina Mascia

Il recente congresso nazionale della F.A.S.I., Federazione Associazioni Sarde in Italia, svoltosi a Cagliari alla fine del mese di ottobre, ha accolto tra i partecipanti l’arcivescovo metropolita di Cagliari, mons. Arrigo Miglio che ha celebrato la santa Messa in una sala dell’albergo dove erano alloggiati i delegati provenienti dai circoli sardi d’Italia.
La Santa liturgia è iniziata con “Su signale de sa Santa Rughe”, il segno della Croce in Lingua sarda, pronunciato dal celebrante e dai fedeli. Il gesto, accompagnato dalle parole in Limba, confermano la sensibilità e l’attenzione del vescovo di origine piemontese, Presidente della Conferenza episcopale sarda, per la lingua e la cultura del popolo che lo ha accolto a Cagliari e a Iglesias come amato pastore. “Pastore con l’odore delle pecore, pastore in mezzo al proprio gregge”, seguendo l’invito di papa Francesco rivolto ai sacerdoti della sua diocesi durante un’omelia nella basilica di San Pietro in Vaticano.Continua a leggere →

Obiettivo Sardegna, Bosa vista con cuore continentale

Giuseppe Naccari e Gloria Reticelli

Sabato 3 dicembre, alle ore 21, a Biella, nelle sale del “Punto Cagliari”, in via Galileo Galilei, 11, secondo appuntamento con “Obiettivo Sardegna”, proiezione di immagini di Bosa realizzate da Giuseppe Naccari e Gloria Reticelli. Ingresso libero

“Obiettivo Sardegna” è il nuovo appuntamento culturale che vede protagonisti soci “continentali”, coloro che hanno scelto di far parte della grande famiglia di Su Nuraghe. Pur non avendo origini e ascendenze sarde, una coppia di “Biellesi” salirà in cattedra per presentare l’Isola che hanno scelto di amare attraverso frequentazioni, facendo base a Bosa. Giuseppe Naccari e Gloria Reticelli, soci che si avvalgono del servizio di bigliettazione offerto da Su Nuraghe, in collaborazione con Eurotarget Viaggi, Centro servizi F.A.S.I.(Federazione Associazioni Sarde in Italia), sono, il primo, già impiegato comunale, nato a Biella 61 anni fa da genitori veneti, Margherita, di Vicenza, Piero di Portotolle, cantoniere nel comune di Camburzano. La moglie è insegnante della Scuola primaria, nata a Biella 58 anni fa da Rosanna di Occhieppo Superiore, operaia tessile e da Vito, magazziniere presso Avandero, “Biellese”, originario della provincia di Bari.
Il loro è un vecchio amore per le belle isole italiane. Ma né le permanenze ad Ischia, né le vacanze in Sicilia erano mai riusciti a soddisfare le loro aspettative. La scoperta della Sardegna ha fatto scattare quel qualcosa da cui discende la fedeltà e la voglia di partire che ogni anno li porta a Bosa, come uccelli migratori a ritrovare il nido abbandonato l’estate precedente.

Efisangelo Calaresu