Significato dei mesi in sardo secondo antichi dizionari: Aprile

Lei (Nuoro), stipite destro, porta della chiesa foranea di S. Marco

I pensatori dell’Accademia non risolveranno mai i problemi della civiltà sarda finché rimarranno irrigiditi in un ragionamento “ad una dimensione”, secondo cui la civiltà sarda può essere acclarata soltanto in virtù della civiltà romana, quasi che prima di Roma la Sardegna vivesse nell’assoluta barbarie. E così siamo stati avvezzi a credere che la Sardegna sia soggetta, da sempre, all’antico calendario romano, il che non è vero, perché i Sardi ebbero il proprio calendario millenni prima che alcune capannucce apparissero sul Palatino.
I Latini (i progenitori dei Romani) avevano, al pari della Sardegna, un calendario lunare. Fu Numa Pompilio, a quanto si tramanda, ad aver portato il calendario romano a 12 mesi nel tentativo di farlo coincidere col corso annuale del sole. Ai suoi tempi risale dunque il nome romano del quarto mese, Aprīlis, la cui etimologia fu inseguita cervelloticamente da parecchi. La si paragonò anche ad Afrodite, nome della dea greca dell’amore, non tenendo conto che Afrodìte fu conosciuta molto tempo dopo. Altri attinsero al nome etrusco Apro, ma s’arenarono senza spiegarlo. Marco Terenzio Varrone (De origine linguae Latinae, 6,33) pensò ad Aprīlis come “quod ver omnia aperit”, “perché la primavera apre tutte le cose”, e dimenticò che la primavera comincia a Marzo.Continua a leggere →

Sardegna e Grande Guerra: il 1914 e lo scacchiere delle alleanze

Batteria da 149

Su Calendariu 2016, inserito tra le iniziative accreditate quale progetto rientrante nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale, è corredato da didascalie che offrono una lettura delle vicende italiane viste con occhio sardo. Ogni mese è anche illustrato da immagini inedite provenienti da Cagliari. Il mese di aprile introduce avvenimenti che portarono al Primo conflitto.
L’uccisione dell’Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austro–ungarico, e della consorte contessa Sofia di Choteck, avvenuta a Sarajevo il 28 giugno 1914, fu il casus belli per lo scoppio della Grande Guerra che, come sottolineato da autorevoli storici, «fu un coacervo di movimenti e di fini, dichiarati e non» ed il frutto del «fallimento della diplomazia» in quanto non si poté far fronte «al volume e alla velocità della comunicazione elettronica». Le belligeranze, inizialmente sorte fra Austria-Ungheria e Serbia, successivamente, per la serie di meccanismi delle alleanze sussistenti, coinvolsero le potenze della Triplice Alleanza contro quelle della Triplice Intesa (Francia, Gran Bretagna e Russia – quest’ultima garante dei popoli slavi). L’Italia, in virtù di un articolo del trattato che la impegnava con Germania ed Austria-Ungheria, non essendo stata informata degli avvenimenti, il giorno 4 agosto 1914 dichiarò la propria neutralità mantenendo una posizione comunque ambigua ed ambivalente sullo scacchiere internazionale. Premevano per il ribaltamento delle alleanze che impegnavano il Bel Paese, oltre che una consistente opinione pubblica interna, anche gli emigrati in Francia, i quali temevano di ritrovarsi in terra nemica qualora fosse rimasta intatta l’alleanza con l’Austria

Gianni Cilloco

Nell’immagine: Batteria da 149 (Cagliari, archivio Gen. don Giovanni Maria Garrucciu Melis)

Attività di aprile a Su Nuraghe di Biella

Postatarget creative con lo stemma della Regione Autonoma della Sardegna

Sabato 19 Marzo, nelle sale del Circolo Culturale Sardo di Biella si è svolta l’Assemblea Generale Annuale Ordinaria dei Soci con l’approvazione di tutti i punti all’ordine del giorno, fissando la data per l’elezione del nuovo Consiglio, del Collegio dei Probiviri, dei Revisori dei Conti e dei Rappresentanti di Base per il biennio 2016/2017. Nell’occasione è stata costituita l’apposita Commissione elettorale per la funzione ordinaria delle procedure di voto. Si potrà votare presso la sede del Circolo Su Nuraghe in via Galileo Galilei, 11, Sabato 23 Aprile 2016, dalle ore 15.00 alle ore 22.00, dove verrà allestito apposito seggio elettorale, corredato dell’elenco dei Soci. Le elezioni avverranno con voto scritto e segreto. Sono elettori tutti i Soci in regola con il tesseramento alla data dell’Assemblea (19 marzo 2016). Gli eletti non debbono aver riportato condanne penali.
Alla chiusura delle urne seguirà l’immediato spoglio delle schede e la pubblicazione dei risultati.
Al fine di permettere le elezioni di sabato 23 aprile, viene anticipata la proiezione di Su Nuraghe Film, tenuta da Daniela Lazzarotto Axana, a sabato 9 aprile, alle ore 21, al Circolo.
Di seguito le principali attività in calendario nel mese di aprile:Continua a leggere →

Briosa staffetta di giovani per la pizza al Circolo sardo

forno sardo a cupola presente in case biellesi

Sabato 2 aprile, “pizza al Circolo”, con inizio alle ore 19.30. L’attività sociale del mese di aprile di Su Nuraghe inizia con l’annunciato incontro conviviale a base di pizze fumanti. Un modo semplice e familiare per trascorrere momenti sereni tra amici.
Per l’occasione, il grande forno costruito tanti anni fa da ‘zio Agostino Angotzi’ riscalderà il cuore anche di chi all’epoca non era ancora nato e non ha avuto modo di conoscere Su Nuraghe alle origini. Così, a distanza di anni, la prossima serata sarà possibile grazie alla generosa lungimiranza dei fondatori del Circolo che hanno creato le prime strutture, tra cui il forno a cupola, maestoso signore delle cucine di Su Nuraghe. Realizzato in mattoni refrattari, verrà incendiato da Giovanni Mocci, coadiuvato da una équipe di collaboratori appositamente costituita: briosa staffetta di giovani sardi di seconda e di terza generazione a dare il cambio ai cucinieri più anziani.Continua a leggere →

Battesimo di Gesù del Ferrari per la chiesa restaurata dai Sardi

Battesimo di Gesù Flavio Ferrari riprodotto da Creativa

È stata affidata a Creativa – Soluzioni per Comunicare, Agenzia Grafica di Biella di Maurizio Mondelli, la riproduzione in scala ridotta del “Battesimo di Gesù”, opera di grandi dimensioni (15 metri quadrati di superficie dipinta), realizzata nel 1998 del pittore biellese Flavio Ferrari su richiesta del canonico don Giovanni Saino, trasferito dal Santuario di Oropa a quello in Valle Cervo.
Pochi mesi dopo il suo insediamento il nuovo rettore della chiesa alpina di San Giovanni d’Andorno, ha iniziato la valorizzazione arricchendo con beni materiali ed immateriali il santuario affidatogli – unico al mondo dedicato al Battista – chiamando a raccolta persone ed associazioni.
All’appello risponde subito il Circolo Culturale Sardo di Biella, contribuendo per il Natale 1997, il primo dopo anni di quasi abbandono, alla celebrazione di “Sa Missa de Puddos”, la Messa di mezzanotte cantata in lingua sarda da Su Cuncordu Lussurzesu, cantori sacri fatti appositamente arrivare dalla Sardegna. Conclusa la Santa Liturgia, con lo scarto di sei mesi rispetto al calendario, Su Nuraghe ha riproposto il tradizionale falò sul sagrato, associandolo alla Festa del comparatico col rito di “s’abba muda”, l’acqua silenziosa, attingendo direttamente dalla fontana del “burnel”.Continua a leggere →