Sardi di Biella in lutto per la morte di Carmela Lunesu Canu

Carmela Lunesu CanuIeri mattina, improvvisamente e mancata Carmela Lunesu di anni 71. Lo annunciano i figli Roberto, Giacomo e Marialuisa. I funerali si svolgeranno domani pomeriggio, 7 novembre, alle ore 15 a Ozieri, nella chiesa di san Francesco.
Nata a Gavoi, rimasta vedova l’anno scorso, si era trasferita a Ozieri per amore del marito Antonio Luigi Canu per sposarlo e allevare i tre figli. Divenuti grandicelli, riapre la sua vecchia attività di parrucchiera. Sempre sorridente, scherzava sollevando il morale non solo delle sue clienti davanti alle immancabili miserie della vita.
La notizia, arrivata a Biella nel pomeriggio, è rimbalzata anche fuori dalla Comunità sarda, con attestati di cordoglio per Giacomo Canu, giovane Consigliere del Circolo sardo di Biella, animatore e prima voce delle “Voci di Su Nuraghe”, responsabile della bigliettazione per viaggiare in Sardegna, giunto alle pendici del Mucrone per lavorare nella pubblica Amministrazione.
Per Giacomo non è stato possibile partire subito per vedere per l’ultima volta la mamma in quanto dal mese di settembre non ci sono più voli notturni per la Sardegna e non è possibile viaggiare. L’imbarco per Olbia, solo il giorno successivo, alle ore 9 del mattino.

Battista Saiu

Garantire collegamenti della Sardegna con l’Italia continentale

Preoccupazioni per i trasporti con la Sardegna – Comunicato stampa della Federazione Associazioni Sarde in Italia – Quale “Continuità territoriale”? – Il rischio di un salto nel buio! – Aprire una vertenza con l’Europa per ottimizzare costi e benefici, senza ledere il diritto dei Sardi alla mobilità.

FasiDopo proroghe reiterate, la Regione Sardegna ha ritirato il bando della “Continuità territoriale 2” e non ha ancora negoziato, né costruito con l’Europa una proposta alternativa.
L’unica continuità territoriale aerea è quella che unisce gli aeroporti sardi con Milano e Roma. Le altre rotte rimarrebbero principalmente in mano alle compagnie low cost, vista la grave situazione di Meridiana. In pratica, se si vive in zone dell’Italia distanti 200-300 km da Roma o da Milano, ci si deve affidare all’offerta, basata sulla concorrenza, del “libero mercato”, ove non vige obbligo di garanzia dei voli, e che è veramente “libero” (cioè non calmierato) per quanto riguarda le tariffe.
Ecco quindi lo scenario che si presenta dal mese di ottobre 2014: cancellazione stagionale di alcune rotte e diminuzione drastica della frequenza dei voli, con il risultato che le libere tariffe, già a distanza di 10-15 giorni dalla data di partenza, risultano spesso elevate, e diventano poi proibitive la settimana prima.
Libero mercato quindi per le Compagnie, gioco d’azzardo per i passeggeri!
Occorre fare una distinzione fra il diritto sacrosanto dei Sardi alla mobilità e la necessità e possibilità di uno sviluppo del mercato turistico sardo nell’Italia continentale e in Europa, sviluppo creato da un’incentivazione delle rotte low cost.
La radicale riduzione della continuità reca indubbiamente un danno a una grande parte degli emigrati e alle loro famiglie, all’economia e agli operatori economici della Sardegna (basti il solo esempio delle relazioni con Verona: Fiera marmo e graniti / Fiera Cavalli / Vinitaly / Mercato Ortofrutticolo, ecc.). Inoltre, questa riduzione della continuità causa particolari difficoltà alla categoria, particolarmente numerosa, degli studenti sardi iscritti alle università del continente (Torino / Firenze / Pisa / Siena / Bologna / Padova / Trento) lontane da Roma e Milano.Continua a leggere →

Gratis per tutti 4 specialità mediche del pubblico ambulatorio sardo

Prenotazione visite specialistiche gratuite – Su presentazione di ricetta medica è possibile effettuare gratuitamente: medicazioni, iniezioni, controllo della glicemia, del colesterolo, della pressione arteriosa.

Renata Tuveri e Mariolina Zedda con al centro la dermatologa Francesca Muzio e Gonaria Lostia
Renata Tuveri e Mariolina Zedda con al centro la dermatologa Francesca Muzio e Gonaria Lostia.

Tutto è cominciato alla fine degli anni Trenta del Novecento, con la nascita a Biella del nuovo Ospedale degli Infermi e, subito dopo, con l’istituzione della Scuola Convitto Professionale per Infermiere, intitolata alla benefattrice Laura Petiva d’Ovidio, le cui offerte permisero l’allestimento dei locali per accogliere la nuova scuola, all’avanguardia nel panorama dell’istruzione specialistica di quegli anni.
L’accesso alla formazione e alla professione, esclusivamente al femminile, ha calamitato l’interesse di giovani nubili o vedove disposte a impegnarsi verso il prossimo, lontano dalla famiglia di origine. Così, ragazze non solo di Biella, con in tasca il certificato di buona condotta rilasciato dal parroco, iniziano a studiare per dedicare la vita agli altri. Tra loro, da allora e fino agli anni Novanta, molte ragazze sarde abbandoneranno Isola e affetti per venire a vivere, studiare e lavorare ai piedi del Mucrone. Alcune di loro matureranno la ‘chiamata’ pronunciando i voti religiosi, consacrando la loro vita.
Ora, le ragazze di allora, dopo la vita lavorativa, riconoscenti per quanto hanno ricevuto dalla città di adozione, vogliono essere ancora utili verso il prossimo donando gesti di solidarietà concreta, mettendo a disposizione le professionalità apprese attraverso l’Ambulatorio Infermieristico Sardo intitolato alla “dott. Emilia Cavallini”: con loro, la dott. Franca Sandigliano, pneumologo, direttore sanitario della struttura pubblica, due giovani specialiste in malattie vascolari e dermatologia, e un cardiologo.Continua a leggere →

Da Biella a Oristano, convegno su “Limba mama/lingua madre”

LocandinaSabato 15 novembre – domenica 16 novembre 2014 – Il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, l’Istituto di Scienze Religiose di Oristano, la Provincia di Oristano, unitamente alla Fondazione “Sardinia” di Cagliari, con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e il patrocinio dell’Arcidiocesi di Oristano, della Diocesi di Biella, della Città di Biella e della Federazione Associazioni Sarde Italia, invitano al Convegno nazionale su lingua madre “Deus cumprendet su sardu: faedda·ddu”/Dio capisce il sardo: parlalo, parlagli. “Pregare in sardu in Sardigna e foras dae s’Ìsula”/Pregare in sardo in Sardegna e fuori dall’Isola.
Sabato 15 novembre 2014, ore 9.00, Auditorium Hospitalis Sancti Antoni, via Sant’Antonio, Oristano.
Domenica 16 novembre 2014, ore 10.30, Parrocchia di Narbolia (Oristano), Santa Messa officiata “in Limba”.

Di “rimesse” ai familiari rimasti in patria se ne è parlato nei tempi di crisi del secolo scorso, e anche solo fino a una certa data. Oggi non se ne parla se non per africani o rumeni. Eppure, se dal campo economico si passa a quello culturale, in tempi non di crisi, ma di rivendicazioni di “identità”, è doveroso riconoscere il contributo che soprattutto a un’«isola» arriva dalle “rimesse” di chi, avendola lasciata per necessità o altro motivo, la arricchisce di ritorno con un orizzonte tanto più allargato quanto più consapevole della importanza e del significato delle proprie origini. È certo quello che è successo con Su Nuraghe, associazione, con sede a Biella, di molti sardi residenti ormai “in continente”. Per tale ragione, con questo Convegno, la Pontificia Facoltà Teologica per il tramite dell’Istituto Diocesano della Diocesi, S’Ufìtziu Limba Sarda de sa Provìntzia de Aristanis, l’associazione «Su Nuraghe» di Biella, sperano attraverso lo sviluppo dei diversi temi di trovare e suscitare interesse sufficiente sia a proseguire nella traduzione dei testi biblici con un approccio di inculturazione antropologica e linguistica, sia appunto a valorizzare le “rimesse” di chi, più lontano dalla “madrepatria”, più ne apprezza l’eredità ricca di futuro.Continua a leggere →

Tramandare tradizione sarda ed alpina in ricordo dei morti

partecipanti alla presentazione di sos papassinos de ammodde
Partecipanti alla presentazione di sos papassinos de ammodde.

Domenica 2 novembre – Pubblico attento ad ascoltare la breve relazione di Battista Saiu relativa a “su papassinu de ammodde”, pane rituale della Sardegna contadina, edulcorato con uva passa, da cui il nome “papassinu”, preparato in occasione della festività di tutti i defunti. Sul grande tavolo ovale del “Punto Cagliari”, nella sede di Su Nuraghe di Biella, in bella mostra cesti ricolmi del dolce principe della serata.
A fianco del relatore, Maria Bosincu, Antonietta Ballone e Caterina Orrù, artefici materiali che ne hanno illustrato ricetta, tecniche di preparazione e fasi di cottura.
Prima dell’avvento delle pasticcerie, “su papassinu” nelle mille varianti presenti in Sardegna, era cibo indispensabile nell’allestimento della “tavola dei morti”, approntata nella notte tra il 1° e il 2 novembre. Tradizione diffusissima nel continente europeo, ancora presente e attiva in alcune località dell’Isola e in certe valli alpine.
Le varianti, determinate dalla disponibilità della dispensa contadina, condizionano la diversa tipologia dei cibi offerti; così i papassinos sardi, aromatizzati con buccia di arancia, limone, semi di finocchio selvatico o spezie quali cannella, stelle di anice, baccelli di vaniglia, possono essere edulcorati con frutta secca (uva, prugne, fichi, pere e mele, rispettivamente, papassa, prunalda, cariga, piralda e melalda) o frutta candita, mosto e vino cotto, preziosissimo miele, il comunissimo zucchero di barbabietola o il più raro di canna, arricchiti di noci, mandorle, pinoli, pistacchi, nocciole o altri semi a seconda della disponibilità.Continua a leggere →