Morto a Sassari Enzo Espa, maestro di Su Nuraghe

Enzo EspaÈ morto Enzo Espa, nuorese, vissuto a Sassari. Lo partecipano con immenso dolore la moglie Anna con i figli Anna Laura e Gianni, Efisio e Ornella, Alessandra e Antonello, Raimondo e Antonella. Il funerale, martedì 16 dicembre, a Sassari, alle ore 15.15, nella parrocchia di San Giuseppe.
Da Biella i sentimenti di cordoglio della comunità isolana per un grande amico di “Su Nuraghe”, creatura che ha contribuito a far crescere fin dai primi anni della sua costituzione.
Conoscitore del grande universo dei migranti, ha studiato a Pisa, si è laureato a Roma discutendo una tesi sui poeti realistici latini dei primi due secoli. Rientrato in Sardegna, è stato docente all’Università degli Studi di Sassari. Già dai primordi, referente scientifico del Circolo Culturale Sardo di Biella. Molti ricordano le sue conferenze-lezione sul canto e sulla poesia nella scansione del vivere del popolo sardo. Promotore dell’importanza dell’oralità, conoscitore e studioso della cultura sarda, ha fermato la sua attenzione sulla arcaicità di certi testi popolari della Sardegna (duinas, tertzinas, quartinas, muttos, undighinas, ottavas e treighinas), di cui si riscontrano corrispondenze in alcune rare aree più conservative del continente europeo.
A Su Nuraghe di Biella sono custodite alcune opere che il prof. Enzo Espa ha voluto donare quale prima dotazione per l’allora costituenda biblioteca.Continua a leggere →

Graglia, Festa del vischio e sapore della generosità nei dolci sardi

casetta del vischio
Casetta del vischio.

Domenica 14 dicembre, a Graglia, in piazza Adua, al centro del paese, si è svolta la decima edizione della “Festa del vischio”, organizzata dall’antica Confraternita di Santa Croce e della Ss. Trinità e dall’Oratorio. Nell’apposita “casetta del vischio” i rami beneaugurali raccolti dai volontari; sulle bancarelle, le tante specialità locali preparati dalle donne della Confraternita: dolci, frittelle, lavori a maglia e ricami, unitamente a miele di San Carlo, farina del mulino della Cerea (macinato a pietra), “vin brulè”, “confortino d’ Graja” e formaggi francesi provenienti dalla vicina Savoia.
Per il secondo anno consecutivo era presente la Sardegna con i dolci realizzati dalle abili mani dei volontari del Circolo Su Nuraghe di Biella. Produzione freschissima, preparata nei forni domestici secondo ricette della tradizione isolana.
Interessanti le motivazioni dei gesti che hanno animato questa rinnovata fabrilità non solo culinaria: sensibilità partecipe degli associati che, consci delle riduzioni e dei ritardi dei contributi istituzionali, hanno deciso di mettere a frutto saperi e capacità per sostenere le casse dei sodalizi, per un Natale più sereno per le rispettive amministrazioni.
Gesti autonomi e spontanei doppiamente dolci grazie al sapore della generosità e alla squisitezza degli ingredienti.

Giovanni UsaiContinua a leggere →

Sardi a Biella, là dove si nasce, anche i sassi parlano

Pettinengo, Donne del grano benedicono vescovo e parroco con semi di frumento e petali di rose
Pettinengo, Donne del grano benedicono vescovo e parroco con semi di frumento e petali di rose.

Sabato 13 dicembre, il vescovo di Biella, mons. Gabriele Mana ha voluto portare personalmente il saluto a don Ferdinando Gallu da Chiaramonti (Sassari), nel giorno dei festeggiamenti per i 10 anni da pastore nelle parrocchie di Pettinengo, Vaglio Pettinengo e Selve Marcone.
Ad attenderlo, sulla soglia della chiesa, il parroco, il diacono Elio Ceresa, i chierichetti guidati da Davide con secchiello e aspersorio e i sindaci dei due comuni, Maurizio Delsignore ed Ermanno Masserano, entrambi in fascia tricolore.
Prima dell’ingresso, due donne del grano di Su Nuraghe hanno impartito la benedizione tradizionale, “in numen de su Babbu, de su Fizu e de s’Ispiritu Santu”, nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, spargendo, con ampli segni di croce, semi di frumento e petali di rose su presbitero e su presule, rompendo fragorosamente i piatti ai loro pedi. Poi la solenne entrata in chiesa col vescovo aspergente acqua santa sui presenti.
A fianco di don Ferdinando Gallu, don Elviro Battuello, parroco di Vallanzengo, nato a Sedini, piccolo centro della regione dell’Anglona nel Nord della Sardegna, in provincia di Sassari. Entrambi di origine sarda. Presenza non casuale – in continuità di Fede con Sant’Eusebio da Cagliari, evangelizzatore del IV secolo, primo vescovo di Vercelli – che ha trovato eco nelle parole di saluto del vescovo che, rivolgendosi ai Sardi presenti tra i fedeli, ha affermato: “là dove si nasce, anche i sassi parlano”.Continua a leggere →

Biella, lezioni di cinema: in cattedra Sardi di seconda generazione

partecipanti alla serata su nuraghe filmLo scorso fine settimana si è tenuto a Biella, nelle sale del “Punto Cagliari”, il terzo appuntamento del sedicesimo ciclo Su Nuraghe Film, con la presentazione de “L’arbitro”, opera realizzata nell’anno 2013 per la regia di Paolo Zucca.
La lezioni di cinema “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore” è stata affidata ad Alessandra Pezzuto Floris, sarda di seconda generazione, nata a Biella da madre di Guspini (Cagliari) e padre di Gorgo al Monticano (Treviso). Ai giovani nati fuori, lontano dalla Sardegna, il compito di presentare pellicole di autore o argomento sardo, con lo scopo di coinvolgere nella vita associativa le nuove generazioni, alla scoperta dei valori dell’identità, attraverso la conoscenza e lo studio della grande Isola.
Un vero e proprio rito di passaggio, entrata in società caratterizzata dalla presenza della famiglia naturale e di quella allargata. Ad accogliere Alessandra con marito, figlio e genitori, anche la madrina di battesimo che, per l’occasione ha preparato i dolci di su cumbidu, l’immancabile rinfresco caratteristico nella comunità tradizionale, ben attivo e consueto negli incontri tra Sardi che vivono a Biella. Forma partecipata di condivisione attraverso la materialità del cibo realizzato quasi sempre secondo moduli tradizionali, a volte con apprezzate influenze, contaminazioni e rielaborazioni locali ed esotiche.Continua a leggere →

Volare alto nei cieli, uccelli tra Piemonte e Sardegna

Sabato 20 dicembre 2014, alle ore 21, a Biella, biblioteca “Su Nuraghe”, serata di Auguri, presentazione di “Su Calendariu 2015” – inizio nuovo anno sociale e tesseramento 2015 – saggio di balli sardi e continentali animati da Barbara – inaugurazione mostra fotografica “Volare alto nei cieli, uccelli tra Piemonte e Sardegna” – cumbidu (rinfresco) – ingresso libero

Rondine, Hirundo rustica, randolin-a, ràndola, rundine
Copertina di Su Calendariu 2015. Rondine, Hirundo rustica, randolin-a, ràndola, rundine.

Su Calendariu 2015 è illustrato da immagini di uccelli presenti alle nostre latitudini. Le fotografie di Franco Lorenzini sono corredate da didascalie dell’ornitologo biellese Lucio Bordignon, attento studioso del territorio. Ciascun animale è individuato con il nome scientifico, italiano, piemontese e sardo.
Sono state raffigurate specie che vivono sia in Piemonte che in Sardegna tranne una specie che si osserva solo in Sardegna, il Gabbiano corso (Larus audouinii), gabbiano marino, col 60% della popolazione italiana che nidifica tra le scogliere della grande Isola e una sola, la Starna (Perdix perdix), che si osserva in Piemonte. Questa era diffusissima nei coltivi del Biellese fino agli anni Cinquanta del Novecento ma, dopo la metà del secolo scorso, diminuì così velocemente che il ceppo autoctono biellese si estinse in pochi anni (ora vivono solo pochi soggetti reintrodotti). A decretarne la fine fu, possiamo dire, l’avidità dell’uomo agricoltore e cacciatore. Il primo si lasciò allettare dai rivoluzionari ma tossici prodotti chimici da utilizzare in agricoltura, che gli consentirono di aumentare la resa della produzione, ma si rivelarono letali per la fauna. Il secondo si lasciò allettare dalle sempre più efficaci armi automatiche che gli permisero maggiori catture, ma assottigliarono sempre più le popolazioni naturali.
In quegli anni nacque un diverso modo di rapportarsi con la natura, dominato dal consumismo e non più dalla parsimonia, che aveva contraddistinto la società umana nei secoli precedenti. Questo sfruttamento portò le sue conseguenze: ne sono drammatica avvisaglia le sempre più frequenti “allerte” della Protezione civile ad ogni pioggia o temporale. L’uomo si è dimenticato delle leggi eterne di “responsabilità ed obbedienza”, insiti nel “coltivare e custodire”, di cui parla il Dio della Bibbia, quando affida ad Adamo l’Eden, la terra-giardino (Genesi 2,15).Continua a leggere →