La Comunità sarda di Biella a fianco della Polizia penitenziaria

Carcere Biella
Bandiera sarda issata sul nuovo padiglione del carcere di Biella all'arrivo al tetto, alla fine dei lavori strutturali.

Biella, 31 gennaio 2013 – Stamane, alle ore 11.30, è stato inaugurato un nuovo padiglione presso la Casa Circondariale di Biella. Ne è stata aumentata, così, la relativa capienza regolamentare, con l’incremento di circa 200 posti, distribuiti su quattro piani fuori terra, la presenza di una vasta sala polivalente, di quattro laboratori, di tre spaziose aule scolastiche e quattro ampie aree destinate al passeggio.
Il Direttore della Casa Circondariale di Biella – dott.ssa Antonella Giordano – nelle sue parole di saluto ha ricordato un antico concetto che così risuona: «Quando si apre una scuola, si chiude un carcere». Continuando, ella ha sottolineato come a Biella oggi sia stato aperto il nuovo settore del penitenziario nel rispetto dei tempi di realizzazione ma, soprattutto, «all’avanguardia, secondo i canoni delle tipologie delle strutture detentive, grazie alla collaborazione del territorio, dei molti volontari e del personale in servizio».
Nell’ottica di cooperazione e di partecipazione alla vita del Biellese rientra anche la presenza della Comunità dei Sardi di Biella, partecipe all’inaugurazione con una delegazione guidata dal presidente Battista Saiu e le insegne dei “Quattro Mori”, in rappresentanza dei tanti co-regionali che lavorano nella locale Casa Circondariale e, in senso più estensivo, degli agenti di Polizia Penitenziaria, numerosi dei quali provenienti in gran parte dalle Isole e dalle altre zone dell’Italia Centro-Meridionale. Ciò per esprimere a tutto questo personale che presta servizio nel contesto penitenziario costanti e sempre presenti amicizia e sostegno istituzionali, morali e fraterni da parte di “Su Nuraghe“. Peraltro, la caserma dello stesso carcere di Biella risulta intitolata ad “Alessandro Salaris“, poliziotto penitenziario sardo che ha prestato servizio alle falde del Monte Mucrone, prematuramente scomparso.Continua a leggere →

Sardi a Biella, prelibato intreccio materiale-immateriale di culture

LocandinaSabato 2 febbraio 2013, alle ore 20, nelle sale del Circolo Culturale Sardo di Biella, verrà presentata la “Gran Favata”, piatto caratteristico della cultura contadina a base di legumi e carne di maiale. Prenotazione fino ad esaurimento posti.
Tra le mille varianti dei piatti preparati in occasione del Carnevale, in tutte le ricette resiste una costante: l’immancabile ingrediente suino con tutta la complessità evocativa e simbolica del maiale, degli intrecci tra universo mitico, saperi tradizionali e scienza antica, tra mondo umano e spazio selvaggio, tra cultura e natura.
Non a caso, in questo periodo, viene celebrata la festa di sant’Antonio abate, popolarmente raffigurato con a fianco il maiale, ad indicare nella plasticità dell’immagine, l’importanza del porco nella dieta invernale tradizionale.
Fagiolate piemontesi e favate sarde, sebbene preparate secondo svariate ricette connesse ai diversi territori, testimoniano il permanere di antiche ritualità popolari che rimandano al morire e al risorgere stagionale: banchetti pubblici (da guinnes dei primati gli oltre 500 paioli di fagioli allestiti nel quartiere Chiavazza di Biella), che animano piazze, quartieri e intere comunità; riti beneaugurali per salutare l’abbandono del freddo invernale e l’imminente atteso rifiorire della nuova stagione.
Durante la serata organizzata da Su Nuraghe, sarà possibile – eccezionalmente per il Piemonte – gustare specialità dolciarie della tradizione carnevalesca isolana: zippulas e cattas, particolari frittelle di forma allungata ottenute da pasta lievitata seguendo antiche ricette tramandate oralmente e sapientemente realizzate dalla generosità dei soci.
Un intreccio prelibato di cultura materiale e immateriale trasmessa con amorevole gusto attraverso il gesto e la parola.Continua a leggere →

Tour della Sardegna, Gallura e Logudoro, 26 Aprile – 3 Maggio

Viaggio nella Sardegna settentrionale da Olbia ad Alghero con volo da Milano – Con la L.I.P.U. (Lega Italiana Protezione Uccelli), alla scoperta della fioritura della macchia mediterranea nel pieno del suo splendore – visite naturalistiche agli stagni di Casaraccio e Pilo, Parco Regionale di Porte Conte – Parco Nazionale dell’Asinara – Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena

Asinara
L'Asinara incontaminata.

26 Aprile – Partenza da Milano Malpensa – Arrivo ad Olbia ore 12. Pranzo in ristorante – Visita città – Arzachena: Tombe dei Giganti “Coddu Vecchju” – S. Teresa di Gallura, sistemazione in Hotel
27 Aprile – Visita in battello arcipelago della Maddalena con pranzo a bordo – Giro panoramico Costa Smeralda e passeggiata a Capo Testa – Rientro in Hotel.
28 Aprile – Visita Castelsardo – Sedini: “Domus de Janas” – Bulzi: chiesa di S. Pietro o delle immagini sec. XII – Perfugas: tempio nuragico a pozzo – Martis: Foresta pietrificata – Pranzo libero – Sassari – Sistemazione in hotel.
29 Aprile – Codrongianus: Basilica romanica SS. Trinità di Saccargia sec. XII – Borutta: Chiesa romanica S. Pietro di Sorres sec. XI – Pranzo libero – Torralba: nuraghe “Santu Antine” – Rientro in hotel
30 Aprile – Sito archeologico di “Monte d’Accoddi” (unico esempio di Ziqqurat in Europa) – Porto Torres – Pranzo libero – Stintino – Sistemazione in Hotel.
1° Maggio – Visita dell’Asinara con pranzo libero – Rientro in hotel.
2 Maggio – Zona stagni salmastri di Pilo e Casaraccio – Capo Caccia: Grotta di Nettuno – Pranzo libero – Visita Parco Porto Conte con falesie nidificazione dei grifoni – Alghero – Sistemazione in Hotel
3 Maggio – Visita Alghero – Partenza da Alghero Fertilia arrivo a Milano Linate ore 13,55Continua a leggere →

Biella, 95° Anniversario della Vittoria dalla Brigata “Sassari”

Domenica 27 gennaio 2013 – Celebrata la Festa delle Bandiere organizzata dal Nucleo di Biella Cap. Emilio Lussu dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari” – Alzabandiera e corona di alloro al monumento ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi – Lettura delle Motivazioni delle Medaglie d’Oro al Valor Militare concesse alle Bandiere di Guerra dei Reggimenti storici (151° e 152°) della Brigata “Sassari” – Messa di suffragio nella Chiesa di San Giacomo al Piazzo, officiata da don Giovanni Panigoni

cerimonia caduti
Cerimonia al monumento ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi.

Santiago y Sierra Espana!
Con questo grido di battaglia i valorosi Sardi dei Tercios de Cerdeña hanno versato il sangue nelle Fiandre e in Francia, e vinto a Lepanto. Noi, Sassarini d’Italia, non abbiamo dimenticato Santu Giagu, San Giacomo, che qui ci accoglie dopo averci accompagnato in battaglia e protetto per secoli. Grazie a don Panigoni e a tutti i fedeli.
Celebriamo il 95° Anniversario della battaglia del Col del Rosso, vittoria grandissima, ottenuta a caro prezzo dalla Brigata “Sassari”, la prima della riscossa dopo Caporetto. Sventoliamo con orgoglio il Tricolore che guida, giustifica e nobilita l’estremo sacrificio del soldato italiano. Ci inchiniamo ai labari del Nastro Azzurro e delle gloriose Associazioni d’Arma. Ostentiamo con fierezza i nostri colori Bianco-Rossi. “Su Biancu est fide pro no zedere contra a s’inimigu, a sos affannos; su Ruju est s’ammore pro sa Patria, pro so mannos“.
Nel rendere omaggio al dolorosissimo contributo pagato dai nostri Diavoli Rossi e dalle nostre Famiglie per obbedire agli ordini della Patria, ricordiamo che tutto ciò che siamo ci è stato donato col sangue, con le lacrime, e col sudore, dai nostri Patres e Mannos e che abbiamo il dovere, sacro, di contribuire a realizzare quell’Italia Libera, Democratica e Bella che era per loro soltanto un miraggio. Ed è ancora, purtroppo, lontana!Continua a leggere →

Festas de biddha mia, zente bestida cun ispoglias noas

Martedì 29 Gennaio 2013 – Laboratorio linguistico – Continuano “sos atopios”, gli incontri mensili “in Limba”, lingua materna al Circolo Su Nuraghe di Biella – appuntamento ogni ultimo martedì del mese, ore 21 – ingresso libero

carru a boes
A sa festa cun su carru a boes.

In s’ultimu atopiu fatu in su Circulu Su Nuraghe de Biella amus faedhadu dei sas festas de ‘idha, e ognunu ada faedhadu de cusasas festas mannas chi si faghent in ammentu de santos. Deo apo faedhadu de cussas de bidha mia.
Ogni gruppu de trabagliadores ana de faghere sa festa isoro, onzi santu ada sa bandhela sua, chi sunt totu arrimunidas in sa cheja manna de s’Imaculada. In tempus bonu, dae su mese de lampadas, cominzant a faghere sa chilcadorìa; su cumitadu andhada de domo in domo, narendhe: “semus pedendhe pro sa festa de santu … (narende su numene de su santu) “. Si faghet basare sa bandhela de isse e ti dana s’immagineta; tue, tando, dasa calchi cosa pro sa festa, agurendhe a faghere “bella” festa.
Si cominza cun “Su Babu Eternu totu poderosu”, festa manna de sos carretoneris; oe est sa de sos autistas, zente brava chi si sunt unidos in d’unu comitadu, cun s’iscopu de aconzare sa cheja. Ana apidu meda fastizos ca donzi cosa deviat essere aprovada dae sa Supraintendhenzia, pèro bi sunt resesidos ed est istada una sodifazïone manna meda; oe bi fachent totu sas zerimonias: batijmos, afidos e ateras cosas; ana fatu rinaschere sa festa onzi annu in sa die sua.
In lampadas b’est S’Antoni, una cheja affaca a bidda. Su comitadu e sa zente andana a cheja manna a caddhu e a pe’ a leare sas badhelas de totu so santos, ana essere una bindhichina, e in prunzesione cun su preideru cantendhe e preghendhe si andhada a cheia, si aiscultada sa missa, cun sos cavalerizos fachede s’ardia in tundu a sa cheja pro tre boltas: primma a una parte e, pustis, a s’atera, saludendhe sempre cun sas bandhelsa e frimmendesi onzi borta a dainanti de cheja. Candho totu est finidu, si faghet s’inghiriu e si torrada a cheja manna a che torare sas bandhelas.Continua a leggere →