Biella, premiati i meriti scolastici di 13 giovanissimi di Su Nuraghe

Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe – festa di infanti, di scolari e di giovani studenti – assegnate tredici borse di studio per meriti scolastici – libri e giochi donati dalla Fondazione Cassa di Risparmio e dalla Banca del giocattolo di Biella.

bambini a Su Nuraghe durante l'assegnazione delle borse di studio 2014
Bambini a Su Nuraghe durante l'assegnazione delle borse di studio 2014.

Lunedì 6 Gennaio 2014, Biella, festa dei bambini a Su Nuraghe, la prima del nuovo anno sociale; pubblica lode ai figli dei soci per meriti scolastici e conferimento delle tradizionali borse di studio.
Durante la premiazione sono stati consegnati assegni di studio e calze ricolme di doni di Su Nuraghe, libri offerti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e regali messi a disposizione dalla Banca del Giocattolo di Biella a tutti i bambini presenti.
La Commissione (Roberto Perinu, presidente, Anna Taberlet Puddu, commissario, Elena Garella, commissario), – si legge in una nota letta in apertura di premiazione – esaminate le tredici schede pervenute alla segreteria del circolo (dieci di scuola primaria, tre di scuola secondaria), appurato l’alto livello dei risultati, ha deciso di premiare tutti i concorrenti, soprassedendo alla prassi consueta di assegnare un premio per ognuno degli otto anni della scuola dell’abbligo. I premi, pertanto, sono tredici“, assegnati a: Teresa Satta, Valentina Laurora, Matteo Ghisu, Silvia Eulisse, Martina Eulisse, Edoardo Mompiani, Caterina Lai, Ludovico Laurora, Maddalena Ghisu, Alessia Dessì, Matteo Eulisse, Sebastiano Ratti, Tommaso Lai.Continua a leggere →

Su Nuraghe film, Musica e antimilitarismo in Sardegna

Sabato 11 gennaio 2014 – A Biella, alle ore 21, nelle sale del Punto Cagliari, in via Galileo Galilei, 11, nuovo appuntamento con Su Nuraghe Film, lezioni di cinema “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”. Ingresso libero.

LocandinaLa serata che Elena Foddanu presenterà tratta di movimenti giovanili nella Sardegna del tempo presente, attraverso l’obiettivo del regista Fabio Calzia. È un cortometraggio di 37 minuti, realizzato e messo a disposizione dall’I.S.R.E., Istituto Superiore Regionale Etnografico della Regione Autonoma della Sardegna e proviene dalla Cineteca e dagli archivi di antropologia visuale del Museo regionale della Vita e delle Tradizioni popolari sarde di Nuoro.
L’idea del film nasce a maggio 2006, in una Sardegna improvvisamente ripiombata negli anni ’70: Arresti, perquisizioni, intercettazioni ambientali, tutte ai danni di un gruppo politico formato da studenti e lavoratori. I giornali non hanno dubbi. La Sardegna è una tana di terroristi.
Sbigottito dall’assurdità dell’inchiesta – afferma il regista – mi è venuto in mente di documentare la maniera in cui l’esperienza musicale è vissuta in relazione ai temi di protesta nei movimenti antagonisti del centro dell’isola.
Ne è risultata una panoramica multi/generazionale e multi/musicale con Orgosolo, il “baluardo” della Barbagia rossa, a fare da cornice. Girato e montato nel 2007 con un vivace dialogo con i protagonisti, “Musica e Antimilitarismo in Sardegna” vuole essere un ragionamento sul concetto di “impegno”, una proposta di riflessione sulla musica della Sardegna contemporanea; un mosaico di culture musicali in cui ognuno si esprime secondo i propri punti di riferimento
“.

Giovanni Usai

Sardegna luogo dell’anima, più che territorio di origine

Elena FoddanuSono nata a Biella nel 1973; anche mio padre, Pietro, nacque a Biella da genitori originari di Pozzomaggiore emigrati in continente negli anni Venti del secolo scorso.
Non ho conosciuto direttamente i miei nonni: sono venuta in contatto con la Sardegna in occasione delle lunghe ferie estive, che trascorrevo con la famiglia durante l’infanzia e l’adolescenza.
Mio padre, appassionato di storia e di architettura archeologica sarda, ci fece conoscere la Sardegna da viaggiatori e non da turisti.
Ricordo le lunghe passeggiate alla ricerca delle domus de janas (case delle streghe o case delle fate – traduzione approssimativa della parola jana, che indica un’entità a metà tra le due, con qualcosa in comune con i folletti), sepolcri scavati nella roccia dalle civiltà prenuragiche, che occuparono l’Isola tra il 2500 ed il 1500 a.C. Spesso, però, le ricerche si dimostravano troppo ardue per noi bambini a causa dell’asperità del terreno.
Non potevano mancare le visite ai nuraghi, solenni e imponenti testimoni del passato, che, nel mio ricordo, rimangono costruzioni magiche e misteriose, che parevano esistere da sempre e del tutto inscindibili dal panorama naturale dell’isola.
Frequentai l’entroterra, la parte meno nota e meno turistica dell’Isola, ancora saldamente legata alle antiche tradizioni popolari e molto lontana dalla dimensione turistica delle zone costiere che, negli anni, si sono mutate in banali ritrovi mondani privi di una reale identità culturale.Continua a leggere →

Dedicato ai Sardi alluvionati: il presepio di Santa Croce

Mamoiada, presepio allestito nella chiesa di Santa Croce
Mamoiada, presepio allestito nella chiesa di Santa Croce.

Il senso della sofferenza già insito nella povertà della grotta di Betlemme e nella nudità del Bambino adagiato sulla mangiatoia diviene ancora più forte e dirompente negli allestimenti dei presepi di Mamoiada (Nuoro).
Da anni, in occasione del Natale, il centro barbaricino propone scene della Natività collegate a fatti del tempo presente. Il recente ciclone che ha investito la Sardegna si riflette nella messa in scena del Natale 2013.
Quest’anno, a Mamoiada, i Presepi sono dedicati ai Sardi colpiti dall’alluvione del 18 novembre – afferma Franca Corda – Nel Presepio della chiesa di Santa Croce, opera di Mariangela Buzzi, è in risalto la nascita di Gesù che emerge dalle acque alluvionali, come rinascita dopo la tragedia. Il trono dorato con la Natività al suo interno dà il senso che dopo la morte arriva sempre la vita“.
La volontà di non lasciarsi sopraffare dagli eventi naturali, ingovernabili e inclementi, amplificati dall’incuria e dal malgoverno dell’uomo, traspare nelle parole di Franca Corda e nella rappresentazione della Natività vittoriosa sulle tenebre, come il sole che risorge dal punto più basso del suo percorso; un messaggio che dall’astro trasmigra al Bambino che nasce, brillando di luce nuova, annunciata dalla stella che solca la notte, e dalle mille fiammelle che, nonostante tutto, brillano ancora.

Eulalia Galanu

Solidarietà per la Sardegna dall’Associazione Padre Renzo Zola

Mary Christina
Mary Christina.

Venerdì 6 dicembre presso l’Istituto Professionale Alberghiero di Cavaglià si è tenuto l’annuale incontro dell’Associazione Padre Renzo Zola per lo scambio degli auguri Natalizi. In tale occasione sono state consegnate le lettere giunte dall’India con la relazione sui ragazzi a “sostegno”. A nome del Circolo Su Nuraghe ho ritirato la lettera inviataci dalla ragazza Mary Christina che ha la possibilità di continuare gli studi grazie al sostegno inviatole con il ricavato della cena fatta ad aprile presso i locali del Circolo sardo di Biella, in ricordo di Enrico Maolu.
Mary Christina ci scrive con molta gratitudine ringraziando più volte per l’importante aiuto ricevuto, questo infatti le permette di proseguire il suo percorso formativo: ha terminato con successo il secondo anno di college ed ora ha iniziato il terzo anno. Con riconoscenza ci augura un buon Natale e un felice anno nuovo.
Oltre al piacere che il nostro aiuto contribuisca ad aiutare i più sfortunati abbiamo avuto un’altra piacevole notizia. L’Associazione Padre Renzo Zola, da sempre attenta alle situazioni meno fortunate, ha voluto essere vicina alla popolazione sarda colpita dalla recente alluvione, non solo con il cuore, ma con un gesto di solidarietà concreta.
Il Presidente, a nome dell’intera Associazione, mi ha consegnato un importante contribuito destinato al sostegno della campagna promossa dal Circolo sardo di Biella “pro Sardegna Alluvionata”.

Irene Maolu

Solidarietà e speranza nel presepio di Mamoiada

Mamoiada, presepio allestito nella chiesa di San Giuseppe
Mamoiada, presepio allestito nella chiesa di San Giuseppe.

A Mamoiada (Nuoro), l’arrivo del Natale a poche settimane dal disastro alluvionale che ha colpito l’Isola è stato rappresentato con diversi allestimenti del presepio.
Artefici delle rappresentazioni, tre donne con particolare sensibilità umana ed artistica: Salvatorina Atzeni e Mariangela Buzzi, coadiuvate da Franca Corda. Sono loro che, durante l’anno, curano l’ordine e la pulizia delle chiese di Santa Croce e di San Giuseppe.
Nella chiesa di San Giuseppe si assiste alla trasposizione dell’alluvione del mese di novembre. In occasione del Natale 2013, hanno voluto esprimere la sofferenza dei Sardi partendo dalla “capanna, fatta con muri umidi, strade di fango e di scarti dell’alluvione, nei quali Gesù è partecipe del dolore dell’uomo proiettato nella solidarietà e nella speranza“, affermano le ideatrici del presepio che, non a caso, è stato allestito sul piano della mensa eucaristica. A fianco dell’altare, gli umili oggetti del lavoro domestico: scope, ramazze, strofinacci, protagonisti del riordino delle pulizie quotidiane, guanti di plastica e stivali di gomma, calzati nel fango dell’alluvione per togliere melma e detriti che hanno invaso le case, portando via e danneggiando ogni cosa; dall’altro lato, sullo sgabello, una vecchia corbula di asfodelo ricolma di generi di prima necessità: pasta, riso, olio e scatolette alimentari, ad indicare la generosità fraterna giunta da ogni dove.Continua a leggere →