Sabato 27 aprile, alle ore 21, a Biella, il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, presenta Libertatade, Libertad, Libertà, atto unico liberamente tratto da “Hombres y dinero” di Pietro Maurandi, messo in scena da bambini e adolescenti, di età compresa tra i cinque e i sedici anni per ricordare Sa Die de sa Sardigna, Festa del Popolo sardo, celebrata in Sardegna il giorno 28 aprile di ogni anno – ingresso libero.
I testi e la regia sono di Mirko Cherchi, con la collaborazione di Francesco Logoteta, giovani attori animatori del laboratorio teatrale di Su Nuraghe. La finalità dell’evento teatrale, organizzato a corredo delle attività celebrative de “Sa Die de sa Sardigna“, è quella di conoscere, rappresentare e attualizzare elementi storici e significati sociali che hanno caratterizzato la fine del Settecento nell’Isola, con brevi visitazioni al secolo precedente.
In particolare, si vuole ricordare l’azione rivendicatrice di Agostino di Castelvì, marchese di Laconi, “Prima voce” dello Stamento che, nella seconda metà del XVII secolo, aveva rivendicato invano presso il governo spagnolo – pagando poi con la vita – le cariche sarde ai Sardi a fronte del pagamento del donativo, esose tasse da versare interamente a Madrid, che, nel 1667, ammontarono a settantamila ducati d’oro.
Diversi i soggetti coinvolti per la buona riuscita dell’evento: genitori, costumiste, volontari per allestimenti e vettovaglie: dopo le prove, tutti a tavola per conoscere, anche attraverso i sapori, l’isola di genitori, nonni, bisnonni e trisavoli.
Le “Voci di Su Nuraghe“, dirette da Biagio Picciau, proporranno alcune strofe dell’inno “Su Patriotu sardu contra a sos feudatarios“, vero e proprio canto di guerra, la cui origine si spiega con le vessazioni subite dai vassalli in genere e dai Sardi in particolare, all’epoca canzonati dai Piemontesi con l’epiteto di “molenti” (asini). In quel periodo a Cagliari, presso i funzionari che circondavano il Viceré, era in voga anche una quartina di scherno: “Tirilì, tirilì, crepino i sardi/ noi piemontesi restiamo qui/ tirilà, tirilà, crepino i sardi/ noi piemontesi restiamo qua“.Continua a leggere →