Le generazioni passano e si susseguono, i luoghi e le mete di arrivo mutano, ma le storie di famiglia e gli elementi identitari permangono nelle esistenze individuali e collettive
L’inaugurazione della mostra Quattro biellesi nel Risorgimento: i fratelli La Marmora, lo scorso Sabato 22 Ottobre 2011 a Biella, è stata un’occasione nella quale, attraverso una serie di interventi e di gesti da parte degli attori che hanno promosso il relativo allestimento, è stata offerta al pubblico una ricca serie di spunti di riflessione dagli esiti e dai corollari non affatto scontati.
Come evidenziato nel precedente articolo a riguardo, le Autorità presenti hanno focalizzato la loro attenzione sull’importanza e sul significato dell’evento espositivo per la città ospitante, nella riscoperta della sua memoria attraverso la storia di una famiglia locale così importante. Una casata che, attraverso i suoi figli e, nella specie, i quattro protagonisti del Risorgimento, è stata straordinaria interprete dell’avventura unificatrice dell’Italia, non solo sul piano squisitamente politico e ricoprendo ruoli di responsabilità e di primo piano nelle Istituzioni, ma, anche, lungo il profilo della cultura. Persone, i fratelli La Marmora, capaci di guardare oltre il proprio “cortile di casa” in quanto “uomini di mondo” che presero contatto con le realtà, gli ambienti, l’istruzione, i saperi e le idee “extraterritoriali” e d’Oltralpe. E, grazie a queste relazioni elitarie, a loro modo innovatori e pragmatici attori nei rispettivi campi di azione, da quello militare all’ambito governativo, per non parlare di quello intellettuale-scientifico attraverso Alberto, un esponente modello e precursore, non solo metaforicamente parlando, anche per gli italiani del presente, Biellesi e Sardi in primo luogo.Continua a leggere →