IV Novembre 2011, fiori ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi

fiori ai caduto
Biella, IV Novembre 2011, Fiori ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi.

Biella, IV Novembre – Stamane, 93° Anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, nell’area monumentale di Nuraghe Chervu, alle porte della città, sono state issate le bandiere in ricordo dei Caduti sardi e dei Caduti biellesi. Sul pennone centrale è stato innalzato il Tricolore affiancato dai vessilli di Piemonte e di Sardegna.
Davanti alla pietra dedicatoria che ricorda i 13.602 figli di Sardegna e i 523 giovani biellesi caduti per l’Unità d’Italia, la Comunità dei Sardi di Biella che fa capo a Su Nuraghe e il Nucleo “Cap. Emilio Lussu” di Biella dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari”, hanno deposto fiori.
Semplici gesti informali, segni di pietà familiare verso giovani comandati e caduti combattendo il nemico di ieri, strappati ai loro affetti e alle loro famiglie e mai più tornati alle loro case. Una Guerra tremenda, costata seicentoottantamila morti e oltre un milione tra mutilati, invalidi e feriti.
Nel 150° dell’Unità d’Italia viene ricordato un aspetto particolare di un altro anniversario della Grande Guerra – definita la IV Guerra risorgimentale – la 90° commemorazione della tumulazione del corpo del Milite Ignoto all’Altare della Patria, a Roma, sotto la statua equestre di Vittorio Emanuele II.
A Maria Bergamas, una madre triestina di Aquileia, era stato affidato il mesto compito di indicare il corpo da portare a Roma. Bisognava scegliere tra undici salme anonime provenienti dai luoghi in cui la guerra è stata particolarmente aspra. Così, in una nuda cassa di rovere, senza fregi ed insegne, furono raccolte le spoglie mortali anonime di un Italiano “Ignoto” che tutti ci riunisce e in cui tutti ci riconosciamo.Continua a leggere →

Sardi di Biella, parte attiva nella comunità di accoglienza

Immagini della mostra “I colori dell’arte” nella sezione Fotografias

Renata Tuveri e Antonello Siddi
Renata Tuveri e Antonello Siddi, dolci sardi per rinfresco.

Sabato 29 ottobre – a Biella, nelle sale del “Punto Cagliari“, è stata inaugurata, la mostra “I colori dell’arte” di Renata Tuveri. Una serata caratterizzata dalla forte presenza femminile percentualmente dominante. Un omaggio alla donna, alla ragazza di ieri partita sola dalla sua Isola come tante conterranee alla ricerca di lavoro e di riscatto di genere.
Varcata la soglia della sala espositiva ci si trova subito immersi in un mare di circa trecento opere esposte alle pareti e su tavoli mirabilmente adornati. Una sala trapuntata di molteplici punti colore, ciascuno un’opera d’arte a sé, pienamente compiuta, ben armonizzati con gli oggetti adiacenti. Dai dettagli si scorge la cura puntigliosa di un allestimento in cui nulla è stato lasciato al caso. Anche il tavolo su cui viene servito il rinfresco riflette l’armonia dei lavori esposti nella multiforme varietà e nel cromatismo dei dolci della tradizione di Sardegna, esaltata dalle attente decorazioni floreali che li adornano.
Ad inaugurare la serata, Carmen Raimondo, il segretario interprovinciale di Biella, Vercelli ed Ivrea dell’ARCI Nuova Associazione a cui Su Nuraghe è affiliato, accompagnata, per l’occasione, da una piccola delegazione tutta femminile. “Fiore all’occhiello dell’associazionismo – ha affermato Raimondo nelle parole di saluto – Su Nuraghe di Biella conferma nella concretezza del suo agire l’insostituibile valore sociale dei circoli“.Continua a leggere →

Pane e dolci, corroncias e papassinos per la Notte dei Morti

Il permanere della forma del triangolo e del rombo, simboli arcaici di morte e rigenerazione – dolci con semi di finocchio selvatico preparati per imbandire la notturna “tavola dei morti”

Antonietta Ballone
Antonietta Ballone e nipotine ritratte con sas corroncias, il pane dei Morti.

Con l’approssimarsi del mese di novembre, il tabù della morte viene accantonato e “l’al di là” riappare all’orizzonte del presente. In questi giorni, si intensificano le visite ai cimiteri, si ripuliscono e decorano le tombe dei propri cari defunti. Un richiamo antico porta il disincantato uomo del presente a riavvicinarsi all’universo dei più, invitato a riflettere sulla fragilità della vita e sulla vacuità di tanto correre in mondo eccessivamente accelerato.
Per l’occasione, nel vasto continente europeo – dalle isole britanniche a quelle mediterranee – multiforme appare la produzione di cibi, quali le molteplici varietà delle cosiddette “ossa dei morti o dei santi“, nomi che riuniscono tipologie diverse di pane prodotto in occasione della “Festa dei Morti”, reso festivo attraverso l’edulcorazione con uvetta, sapa, mosto e vin cotto, miele, frutta secca o il più moderno e diffuso zucchero bianco di barbabietola.
Nelle case dei Sardi di “su disterru“, sradicati, costretti lontano dalla terra che accoglie e custodisce gli affetti più cari, permangono forme rituali che attenuano l’infranto dell’abbandono e della partenza. Pertanto, in questo periodo, è possibile osservare il perdurare della produzione di talune specialità alimentari, quali “sas corroncias” e “is papassinos“, il pane e i dolci dei morti, caratteristici dell’Isola. Il primo ottenuto da un disco di pasta acciambellata e “piccada”, sulla quale viene inciso il segno di una “V”; anche is papassinos, con la loro forma a losanga, risultano formati di due “V” accoppiate, con i vertici opposti, ovvero, come due triangoli isosceli con lato minore in comune. Il triangolo (e, ancor più, il suo doppio), è simbolo della divinità femminile, nutrice e sterminatrice, propria della religione degli abitatori dell’Europa che precedettero le grandi invasioni indoeuropee, stimate in due ondate successive, tra il 4.000 e il 3.000 a.C.Continua a leggere →

“Cardu reu” e “masedu” per riannodare il ricordo dell’Isola

Aldo Desogus
Aldo Desogus e il suo cardu masedu coltivato a Vigliano Biellese.

Al pari dell’appaesamento, il complesso fenomeno dell’emigrazione porta con sé il fardello dell’identità, quella scoperta che una persona ha di quello che è, delle proprie caratteristiche fondamentali, che la definiscono come essere umano in relazione con gli altri.
L’identità si materializza nella scelta di oggetti posti in valigia al momento della partenza e che, puntualmente, si rinnova ad ogni ripartenza dai luoghi di origine verso i luoghi di nuova residenza.
Tra questi recano con sé carichi di affetto pietre, piante, fiori o semplici semi da mettere a dimora in vasi o terrazzi e tutti quegli oggetti che rimandano e riannodano il ricordo dei luoghi natii.
Capita così che in uno dei venti appezzamenti destinati ad orto, assegnati dal Comune di Vigliano Biellese ad altrettanti pensionati del vasto centro urbano alle porte di Biella, vengano coltivati ortaggi inconsueti negli orti alpini. A differenza dei giardini botanici in cui vengono coltivati esemplari botanici, scelti in quanto esotici. Negli orti degli emigrati le piante hanno con sé la forza della familiarità della memoria che mette in comunione con i luoghi di origine e col ricordo che di essi portiamo nel cuore.
Nel piccolo ritaglio di terrà affidato ad Aldo Desogus, originario di Carbonia e trapiantato a Biella nei primi anni Sessanta del Novecento, è possibile ritrovare alcune specie botaniche caratteristiche degli orti sardi; tra queste un breve filare di cardi (Cynara cardunculus), in una varietà domestica particolarmente rigogliosa di quel “Gureù/ Cardu reu” che caratterizza e colonizza le terre di Sardegna.
Aldo Desogus è qui ritratto, nel suo orto alpino, con il gigantesco esemplare di cardo “masedu”, domestico, alto oltre due metri e del peso di una decina di chilogrammi.Continua a leggere →

Su Nuraghe in musica – Lectio magistralis: saggio dei Soci

Eleonora Pomice e Paolo Mattinelli
Eleonora Pomice e Paolo Mattinelli.

Particolarmente interessante si annuncia la IX edizione di Su Nuraghe in musica, l’appuntamento autunnale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, in calendario sabato 5 novembre, alle ore 21, presso le sale della Biblioteca di via Galileo Galilei, 11, a Biella.
La serata, a coronamento de “I colori dell’arte“, la mostra di pittura di Renata Tuveri, inaugurata sabato 29 ottobre, si propone di far conoscere e presentarsi tra Soci della grande famiglia che fa capo alla Comunità dei Sardi di Biella, all’interno dell’articolato programma di attivati proposte dall’Associazione.
Il saggio di quanto proposto e appreso durante il corso di “balli continentali”, tenuto dal maestro Alessandro Tropeano e coordinato da Melinda Marrocu, sarà una nuova occasione di incontro e di conoscenza.
Questa volta, le luci della ribalta saranno puntate su Eleonora Pomice e Paolo Mattinelli, interpreti piemontesi di creatività musicale. Durante la loro Lectio magistralis, Paolo, “trombettista di Su Nuraghe” durante le cerimonie presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu, si presenterà come musicista e cantante professionista, diplomato in conservatorio, da anni presente nel mondo della musica leggera, unitamente alla moglie Eleonora, di formazione classica, da anni nel mondo della musica leggera, anch’ella professionista.
Eleonora e Paolo, insieme nel “Duo EP”, hanno pubblicato diversi singoli inediti, scritti e cantati da loro, raccolti in un album, presenti, da qualche mese, anche su internet. I loro brani, alcuni dei quali corredati da video musicale, sono trasmessi da radio nazionali e locali e da canali televisivi.
A “Su Nuraghe in musica 2011” sarà possibile assistere ad anticipazioni di nuovi lavori che saranno supportati da concerti ed iniziative di promozione.Continua a leggere →