Fede e tradizione a Graglia, Sardi a fianco di antiche Confraternite

Graglia, processione della Madonna del Rosario
Graglia, processione della Madonna del Rosario, Confraternita di Nostra Signora di Oropa, Circolo Su Nuraghe con lo Stendardo della Madonna di Oropa e di S. Eusebio da Cagliari, seguiti dalla Confraternita della Morte di Vigevano e dalla Confraternita della SS. Trinità e S. Croce di Graglia.

Domenica 7 ottobre – La Confraternita della SS. Trinità e di S. Croce di Graglia ha celebrato solennemente la tradizionale festa della Madonna del Rosario.
Già da alcuni giorni nella Chiesa di piazza Astrua e nella sede della Confraternita fervevano le attività: bisognava addobbare la chiesa disponendo i fiori offerti (nella maggior parte provenienti dai giardini locali), occorreva preparare la mostra gastronomica, cucinando i capunitt, le frittelle di mele e attingendo alle dispense di marmellate e sciroppi, raccogliere le torte e le altre ghiottonerie offerte; cucinare per il pranzo da offrire alle altre Confraternite ospiti per stare insieme in allegria dopo le celebrazioni religiose.
Così, domenica mattina, alla spicciolata, sono arrivati i gruppi che hanno animato la piazza, si sono soffermati presso i banchi che raccoglievano offerte, che la Confraternita destinerà all’oneroso restauro del prezioso organo conservato nella chiesa, uno dei più antichi  del Biellese (se non il più antico, alla luce di quanto sta emergendo durante il restauro), che farà di nuovo sentire la sua voce nella primavera del 2013.
Dopo la S. Messa delle ore 10.30, animata dai canti della Confraternita ospitante e seguita da tutti con partecipazione e raccoglimento, si è snodata per le vie del paese la lunga e colorata processione, con tutte le Confraternite nei loro tradizionali abiti, con croci, bastoni, lanterne, stendardi (alcuni veramente antichi e preziosi): tutti uniti nella preghiera e nel canto per onorare la Vergine del Rosario e scortarne la preziosa statua portata a spalle dai confratelli e accompagnata dai fedeli. Un colorato colpo d’occhio, ma anche una preziosa testimonianza di fede, nel mondo di oggi, che pare aver smarrito parecchi punti di riferimento.Continua a leggere →

Alpi biellesi, Messa cantata in sardo, un arcobaleno di identità

Santuario di S. Giovanni d'Andorno
Santuario di S. Giovanni d'Andorno, Valëtte an ĝipoun, costumi sardi e donna indiana con sari, ritratti con il vescovo di Biella mons. Gabriele Mana, il rettore del Santuario, don Paolo Santacarterina e don Pierino Romano, davanti alla gigantografia di donne sarde di Oschiri (Sassari).

Domenica 14 ottobre, alle ore 17, al Santuario di San Giovanni d’Andorno sarà possibile assistere alla Santa Messa cantata in sardo.
La celebrazione liturgica di domenica prossima rientra nell’ambito del Mese Missionario per pregare in modo particolare per il Continente asiatico. La funzione religiosa sarà officiata dal rettore don Paolo Santacaterina, animata dalle Voci di Su Nuraghe con canti sacri della tradizione isolana: S’intrada de sa Missa, canto d’ingresso; Alleluja, seguito dal canto offertoriale Deus ti salvet Maria e dal Sanctus; alla comunione verrà intonato Sacramentadu Deus, “Dio Sacramentato” e, alla fine, i Gosos de N.S. de Oropa, le “Lodi di N.S. di Oropa”, invocata come Mama de Oropa, consoladora, consolatrice.
La salita ai sacri monti biellesi – Oropa, Graglia o San Giovanni – rappresenta, pur nella brevità del tragitto devozionale, il percorso stesso della vita. Ciascuno dei sacri monti biellesi ha, infatti, una sua specificità; San Giovanni risulta essere particolarmente legato al mondo dell’emigrazione. Infatti, fino a un recente passato, molte famiglie della Valle Cervo hanno vissuto l’esperienza dell’emigrare, “il dover partire” per lavoro o per necessità, lasciando affetti e cose care per periodi più o meno lunghi, a volte, per sempre. Tant’è che, ancora oggi, sono molti i discendenti biellesi che sono nati e vivono lontano dalla terra dei loro padri.
Forse è anche per questo che San Giovanni accoglie con una certa frequenza rappresentanze di diverse comunità etniche, che, al di là di distinzioni di colori di abiti o di pelle, formano cristianamente un arcobaleno di identità, accomunate dall’universale richiamo alla fraternità.Continua a leggere →

“Due carceri/penitenziari Biella”, gara podistica ricorda agente sardo

Due carceri/penitenziari Biella
Atleti al nastro di partenza preceduti dal motociclista della Polizia Penitenziaria di Biella.

Domenica 7 ottobre 2012, si è disputata la Terza edizione della Due carceri/penitenziari Biella, gara podistica non competitiva e a scopo benefico, organizzata dal Comitato territoriale Biellese UISP, Unione Italiana Sport per tutti, diretto dal dott. Fabrizio Forzan. Le due precedenti edizioni vennero organizzate dall’Associazione Gufo Re, diretta da Davide Zappalà.
La corsa podistica odierna si è svolta su due percorsi: di un chilometro per i bambini e di sei chilometri per gli adulti. Il tratto più lungo si è snodato tra il carcere/penitenziario nuovo di via dei Tigli e il carcere/penitenziario vecchio, situato nel borgo medievale di Biella Piazzo, “staffettato” dai motociclisti e dai mezzi di servizio della locale Polizia Penitenziaria. Presente la Croce Rossa, le strade interessate alla gara sono state presidiate dai Vigili Urbani, gli incroci sorvegliati dalla Protezione Civile.
Circa duecento gli atleti presenti al nastro di partenza, molti con la fascia nera al braccio in segno di lutto per la recente scomparsa di Stefano Paba, il poliziotto penitenziario sardo in forza alla caserma “Alessandro Salaris” di Biella. Tra le molte Società sportive, anche gli atleti della Sezione sportiva del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella.Continua a leggere →

“Su Nuraghe” pizza d’autunno, successo di presenze e di sapori

pizza d'autunno
Gruppo di volontari della pizza d'autunno: Giacomo, Filippo, Sebastiano, Simone, Antioco, Wilmer, Antonietta, Domenico e Michele.

L’ultimo sabato del mese di settembre, le sale di Su Nuraghe si sono animate per la “pizza d’autunno”, primo appuntamento culinario per reincontrarsi dopo la pausa estiva.
Gli abili cuochi dell’Associazione, in vero e proprio spirito di servizio, hanno dedicato il pomeriggio e la sera per la  buona riuscita della festa, accendendo, già dal giorno prima, il grande forno a cupola per portarlo in temperatura.
Dietro ogni iniziativa, nei molteplici e variegati settori di attività sociale, i soci si mobilitano disinteressatamente, offrendo professionalità e soprattutto “tempo”, bene preziosissimo sottratto ai mille impegni della quotidianità, per il bene della comunità.
Generosità dei soci, gentilezza e prelibatezza del cibo, sono ingredienti che fanno grandi anche semplici incontri conviviali, attraverso i quali tessere e rafforzare rapporti sociali e amicali. A volte, alcuni soci estendono l’invito ad amici o colleghi di lavoro per “dare un assaggio”, far conoscere attraverso il gusto la Sardegna che si è ricostituita a Biella, vero e proprio concentrato del vasto universo isolano alle falde del Mucrone.Continua a leggere →

«Il mare», congiunzione/divisione tra Sardegna e Continente

Ieri sera, nelle sale del Punto Cagliari, Gianluca Sotgiu ha presentato “Il mare”, un film di Salvatore Mereu, realizzato e messo a disposizione di Su Nuraghe di Biella dall’ISRE, l’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Regione Autonoma della Sardegna – Cumbidu, rinfresco finale con torte preparate e offerte dalle socie.

su nuraghe film
Alcuni partecipanti alla presentazione del film il mare di Salvatore Mereu con le torte preparate e offerte dalle socie di Su Nuraghe.

Quattro ragazzi a bordo di un cassone di un camioncino partono per andare a vedere il mare per la prima volta. Il viaggio è una festa per loro, da accostarsi alle nostre prime gite scolastiche.
All’arrivo, la corsa per superare le dune di sabbia e, finalmente, il mare, la sua bellezza, il suo colore.
L’emozione, alla vista del mare, è grande, tanto da far commuovere il più piccolo della compagnia e far ammutolire gli altri.
Dopo, solo la gioia dei quattro ragazzi al mare.
Il film mi fa venire in mente una Sardegna di almeno 20 anni fa, ricordando una realtà che allora mi sembrava brutta, mentre oggi, col senno di poi, mi viene da dire “fantastica”.
Il viaggio per fare pochi chilometri era, appunto, un viaggio; andare al mare era di per sé, già bellissimo e a nessuno interessava avere la sedia a sdraio, l’ombrellone e tutte quelle altre cose superflue. L’andare al mare era un momento di unione della famiglia che spesso organizzava la gita domenicale, ma non con tre o quattro persone soltanto; le persone erano sempre almeno una ventina.Continua a leggere →