Donne a Su Nuraghe, Elena Accati presenta «Fiori di Famiglia»

libro AccatiEva Mameli Calvino
Laurea in Matematica, Cagliari, (1905), a 19 anni; laurea in Scienze Naturali, Pavia (1907), a 21 anni; libera docente in Botanica (1915), prima donna in Italia in tale disciplina.
Nel 1920, insieme al marito Mario Calvino, si trasferisce a Cuba fino al 1925; poi a Sanremo. Oltre 200 pubblicazioni scientifiche, di cui la prima nel 1906 (Cagliari); dal 1931 al 1947 dirige col marito la Società Italiana Amici dei Fiori e il periodico “Il Giardino Fiorito“; si è occupata di lichenologia, micologia e fisiologia vegetale; di genetica applicata alle piante ornamentali, di fitopatologia e di floricoltura.

Elena Accati
Laureata in Scienze Agrarie presso l’Università di Torino. Già Professore Ordinario di Floricoltura; Docente di Floricoltura e di Parchi e Giardini. E’ stata responsabile della Laurea di 1° livello in Produzioni Vegetali della Facoltà di Agraria dell’Università di Torino, che si svolge in parte a Sanremo; è stata responsabile per la Facoltà di Agraria della Laurea Specialistica Interateneo in “Progettazione di giardini, parchi e paesaggio”, in collaborazione con la II Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. E’ responsabile del Master Universitario in “Progettazione del paesaggio e delle aree verdi” della Facoltà di Agraria dell’Università di Torino.
Ha compiuto numerose missioni di studio all’estero, dove ha tenuto conferenze e seminari (USA, Canada, ex Unione Sovietica, Romania, Olanda, Giappone). Ha pubblicato oltre 250 lavori scientifici ed è Autrice, da sola o in collaborazione, in numerosi volumi, di cui, qui segnaliamo, oltre a quello presentato, Il giardino storico del Biellese, Biella 1998.

Bandiere a Nuraghe Chervu per celebrare il 17 marzo 1861

Nuraghe Chervu
Biella, area monumentale di Nuraghe Chervu, pietra dedicatoria.

Sabato 17 marzo, a Biella, nell’Area monumetale di Nuraghe Chervu sono state issate le bandiere per ricordare la «Giornata della nascita dello Stato italiano», “solennità civile senza nuovi o maggiori oneri” per lo Stato Italiano, istituita dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 9 marzo 2012.
Al sorgere del sole, sul pennone centrale è stato innalzato il Tricolore affiancato dai vessilli della Regione Autonoma della Sardegna e della Regione Piemonte a significare la continuità tra storia di Sardegna e storia d’Italia. Il 17 marzo 1861, segna – infatti – il passaggio dall’antico Regno di Sardegna alla Repubblica Italiana attraverso il Regno d’Italia.
Sulla pietra dedicatoria di Nuraghe Chervu sono riportate alcune date: 5 aprile 1297 e 17 marzo 1861. La prima rimanda all’istituzione del “Regnum Sardiniae et Corsicae” ad opera di Papa Bonifacio VIII; la seconda, il passaggio dell’antico Regno isolano all’attuale realtà statuale formata da Isole e Penisola.
Nella nota emanata dal Governo si afferma che questa «è una data dal forte valore simbolico per l’Italia. È in questa data che centocinquanta anni fa, nel 1861, è stato proclamato il Regno d’Italia. Il 17 marzo rappresenta quindi il punto di arrivo nel percorso dell’unificazione nazionale e, al tempo stesso, il punto di partenza del cammino verso il completamento dell’unificazione del Paese».
Si dichiara, inoltre, che durante la «Giornata della nascita dello Stato italiano», “è prevista l’organizzazione di iniziative, su tutto il territorio nazionale e, in particolare, nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle città e nei luoghi di preminente rilievo per il processo di unificazione e di costituzione dello Stato italiano. Le iniziative comprendono giornate di studio, dibattiti e convegni scientifici, ma anche occasioni ricreative finalizzate a coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini”.
Nello spirito di condivisione e di continuità storica, la Comunità dei Sardi di Biella, partecipa e si unisce alle molte iniziative che si svolgono in diverse parti d’Italia.Continua a leggere →

Altro lutto per i Sardi, Raffaella Cutruzzolà Onnis ci ha lasciato

Raffaella Cutruzzolà OnnisVenerdì 16 marzo è mancata Raffaella Cutruzzolà Onnis di 61 anni. Lascia nel dolore il Marito Giuseppe, i figli Fabio e Daniela con Margherita; i fratelli Gregorio con la moglie Mara; Giuseppe con la moglie Luisa; i nipoti Paolo e Cristina con le famiglie; cugini e parenti tutti. Il rito funebre sarà celebrato a Ponderano, sabato 17 marzo, alle ore 15 nella Chiesa parrocchiale.
A poche ore di distanza, un nuovo grave lutto ferisce la Comunità sarda di Biella e, in modo più esteso, il vasto mondo dell’emigrazione radicato nel Biellese.
Già dal 1967, quando lavorava alla Monofil di Ponderano, Raffaella aveva conosciuto la Sardegna attraverso Giuseppe Onnis. Da subito l’Isola entra nei suoi sogni, sebbene nata in una Terra altrettanto incontaminata e bella: la Calabria. Infatti, come tanti nei primi anni Sessanta, in cerca di lavoro e fortuna, era arrivata a Biella da Jacurso, paesino di seicento anime in provincia di Catanzaro.
Rimasta vedova in giovane età, sposa in seconde nozze Giuseppe con il quale condivide vita e lavoro nella gestione dell’edicola di giornali che sorge in piazza, al centro di Ponderano.
Donna energica, sempre disponibile in casa e nel lavoro, dava il cambio al marito per permettergli una maggiore vita di relazione. La domenica, durante le funzioni religiose, puntualmente lo sostituiva.
Da subito aderisce a Su Nuraghe, rinnovando puntualmente le quote associative. Poche settimane fa, ha voluto far pervenire la sua adesione per il 2012. Nonostante l’incalzare della malattia che in due anni se l’è portata via, ha affrontato la sofferenza con grande lucidissima dignità.
Il male inesorabile ha interrotto i suoi sogni. Avrebbe voluto ancora ritornare in Sardegna, nella casa di Bugerru e, dopo trent’anni di assenza, rivedere per l’ultima volta la sua amata Calabria.Continua a leggere →

Comunità sarda in lutto per Maria Teresa Bissolino Melis

Maria Teresa Bissolino MelisIeri è mancata Maria Teresa Bissolino Melis di 71 anni. Lascia il marito Luigi e l’adorato figlio Giorgio. Il funerale verrà celebrato sabato 17 marzo, alle ore 9.30, nella Chiesa parrocchiale di Pralungo. Dopo la funzione religiosa, la cara salma proseguirà per il Tempio crematorio di Trecate. Le ceneri verranno custodite in famiglia.
Nata a Pralungo, padre di Quinto Vercellese e madre trevigiana, arrivano in Piemonte da sfollati all’inizio della guerra, accolti prima in Calabria e, poi, definitivamente ai piedi del Mucrone.
Impiegata all’Ospedale degli Infermi di Biella, conosceva e comprendeva la sofferenza avendola sperimentata direttamente in prima persona con l’emigrazione forzata e con la sua malattia che l’ha accompagnata lungo tutto il suo percorso di vita. Nel posto di lavoro incontra e si innamora di Luigi con cui 41 anni fa forma la famiglia da cui nasce l’unico figlio Giorgio, nonostante la dissuasione operata dai medici per via dei suoi seri problemi cardiaci.
Il mondo di Maria Teresa è stato la casa con al centro la sua carissima famiglia, ricca di quei piccoli dettagli che accolgono come in un nido la faticosa giornata di lavoro trascorsa fuori, lontano dagli affetti.
Maria Teresa riconosceva la bellezza nelle cose semplici; cercava di interpretare la vita nella natura che nasce, cresce e declina, certa, però, del nuovo rifiorire. “La bellezza della vita è nella quotidianità, nelle cose semplici” – affermava. Anche per questo curava i particolari della casa, cucina, piante e fiori, fintanto che le forze glielo hanno permesso. La semplicità della sua vita ben si rifletteva nella semplice bellezza della natura incontaminata della Sardegna conosciuta attraverso il marito. Pochi i viaggi nell’Isola, il suo cuore malato non glielo permetteva. Ricordava la prima traversata e il primo incontro con la Sardegna durante il viaggio di nozze con Luigi.
Mamma premurosa e attenta, è riuscita a trasferire i suoi sentimenti semplici e profondi nell’adorato Giorgio, suo unico figlio. Un figlio voluto e amato con tutte le sue forze, a costo della sua stessa vita.Continua a leggere →

«Tra luce e mistero», a Cuneo il Sardo-Biellese Ilio Burruni

Ilio Burruni
Ilio Burruni, Albero, Biella 2007, olio su tela 116x89.

Venerdì 16 marzo 2012, a Cuneo, nella “Sala mostre della Provincia” Granda, in corso Nizza, 21, verrà inaugurata la mostra Tra luce e mistero del Sardo-Biellese Ilio Burruni, nativo di Ghilarza (Oristano) e residente in Provincia di Biella.
La rassegna resterà aperta fino al 30 marzo p.v., e sarà visitabile nei giorni festivi e in quelli feriali dalle 16 alle 19.
La mostra, presentata dal critico torinese Angelo Mistrangelo, espone rami, alberi, boschi, senza persone né cenni al mondo urbano.
Le opere, nitide, dalle forme forti e dai colori decisi sono piene di luce e suggeriscono un’idea di mistero.
Nella Sala mostre della Provincia di Cuneo, Ilio Burruni presenta i suoi più recenti oli su tela.
L’Autore vanta una precisa formazione classica, come si rileva dal suo percorso artistico, partito dall’amicizia col barone Manno, e compiutasi attraverso l’appoggio con Roccati e la stima di Felice Casorati.
Poi, dopo la frequenza alla scuola del nudo all’Accademia Albertina di Torino, il suo itinerario va verso la semplificazione essenziale e la luce.
L’energia, l’impegno, l’intensità del linguaggio di Burruni [restano intatti] nella definizione di una raffigurazione mai scontata o solamente verista” (Angelo Mistrangelo).Continua a leggere →