Bioglio (Biella): foto di gruppo davanti alla cappella di Fra Nicola da Gesturi
Giovedì 10 giugno, la Comunità ecclesiale di Bioglio ha celebrato con solennità la festa liturgica del Beato Fra’ Nicola da Gesturi, frate di origine sarda, beatificato nell’ottobre 1999 a Roma dal Papa Giovanni Paolo II. L’umile Cappuccino, al secolo Giovanni, figlio di Giovanni Medda Serra e di Priama Cogoni Zedda, nacque a Gesturi (CA) il 5 agosto 1882.
In una apposita cappella della Chiesa parrocchiale sono custodite le reliquie del fraticello, portate dai Padri Cappuccini di Cagliari il primo aprile 2001 su esplicita richiesta dei nipoti Medda, residenti nel Biellese.
La Santa Messa, officiata dal parroco don Luigi Tajana, è stata mirabilmente decorata con canti dalla locale Schola Cantorum, diretti dal M° Stefano Ceffa, Sindaco di Bioglio. A loro si sono unite le voci di Su Nuraghe per intonare, in lingua sarda, la lode conclusiva alla Vergine Madre di Dio, prima della benedizione del “Pane di Fra’ Nicola”, distribuito successivamente tra i fedeli.
Con una apposita pintadera, intagliata in legno di bosso, le donne della Comunità sarda di Biella hanno realizzato il pane tradizionalmente associato ai Santi, un sacramentale da custodire per l’intero anno; al pane benedetto è stata allegata l’immagine su cui è riportata una preghiera di intercessione, di richiesta di grazia.Continua a leggere →
Saluto del Sindaco della Città di Biella, Donato Gentile e dell’Assessore alla Cultura alla XVI edizione della Festa dei Sardi di Biella
Pannello della Mostra storica documentaria riproducente rare immagini dell'originario monumento a Giuseppe Garibaldi, inaugurato a Biella il 12 settembre 1886, con Trinacria ed orsa, opera contesa e parzialmente distrutta nel 1923.
La Città nella quale viviamo è storicamente la culla per eccellenza della produzione tessile italiana. Gli stessi Biellesi, però, oltre ad essere esempio emblematico di laboriosità ed imprenditorialità, sono anche dei veri e propri tessitori di Unità, così come indica il titolo del programma presentato dal Comitato provinciale di Biella per la valorizzazione della cultura della Repubblica nel contesto dell’unità europea, organismo che vede il Comune di Biella tra i soggetti capofila. Gli uomini e le donne che hanno vissuto e che abitano oggi nella nostra bene amata Città, infatti, sembrano essersi congiunti nel tempo lungo un filo conduttore tricolore, dai colori rosso, bianco e verde, capace di unire la fantasia personale con l’impegno civile mosso dalla caparbietà delle proprie idee.
La Festa Sarda 2010 si delinea essere un esempio di continuità in tale direzione. Attraverso questa occasione la locale Comunità dei Sardi, grata dell’ospitalità e dell’accoglienza garantite costantemente da Biella, vera e propria patria d’adozione, offre importanti momenti di cultura e di attenzione per il prossimo. Da una parte il contributo alla memoria del passato cittadino, attraverso una mostra storica dedicata alla figura di Giuseppe Garibaldi, eroe dei due mondi transitato in città nel 1859, circostanza cui è dedicata una specifica sezione dell’esposizione; dall’altra l’inaugurazione di un ambulatorio infermieristico, un essenziale e necessario servizio fornito gratuitamente e con generosità alla cittadinanza. Infine il pranzo domenicale presso i saloni dell’ANFFAS di Gaglianico, un momento di convivialità insieme a chi è meno fortunato.
Mancano pochi mesi al 2011, anno di celebrazione dell’Unità Nazionale. Attraverso i festeggiamenti del mese di Giugno 2010 il Circolo Su Nuraghe ci ricorda come non sia possibile un futuro senza una meticolosa costruzione in un attento presente memore del passato.Continua a leggere →
Il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella organizza, nei giorni 18, 19 e 20 giugno 2010, la XVI edizione di Sa Die de sa Sardigna, Festa del Popolo sardo. La festa è dedicata alle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, cardine fondamentale della nostra storia recente che segna il passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia e, successivamente, con il Referendum 2 giugno 1946, alla Repubblica Italiana.
Frontespizio del pieghevole della Festa Sarda 2010 dedicata alla figura di Giuseppe Garibaldi.
Recentemente, il Cardinale Angelo Bagnasco (presidente della C.E.I – Conferenza Episcopale Italiana) ha indicato l’Unità d’Italia come un vero e proprio «tesoro per tutti». I festeggiamenti possono essere una «felice occasione per un nuovo innamoramento del nostro essere italiani».
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha, altresì, ricordato che, a formare l’Italia, hanno contribuito uomini di diversa fede politica, ma tutti di alti ideali.
Il Regno d’Italia nasce il 17 marzo 1861 con Legge Sarda N. 4671 ed è la continuazione giuridica del Regno di Sardegna.
Il 5 aprile 1297, con la bolla Ad honorem Dei onnipotenti Patris, Bonifacio VIII, al secolo Benedetto Caetani, crea sulla carta il Regnum Sardiniae et Corsicae, concedendolo in feudo a re Giacomo II d’Aragona in cambio di un consistente censo feudale annuo. Il pontefice dava al sovrano d’Aragona una licentia invadendi, ossia il suo consenso affinché le terre di Sardegna potessero essere occupate con la forza, senza tener conto delle entità statali che in quei territori già esistevano. Ventisei anni dopo spetterà all’infante Alfonso IV costituirlo per conquista attraverso l’occupazione dei territori isolani del Cagliaritano, della Gallura e di parte del Logudoro.
Il 15 maggio 1478 segna la fine del Regno di Arborea con la cocente sconfitta subita da parte degli Aragonesi nelle campagne di Macomer. “Nel mentre, il marchesato di Oristano e la contea del Goceano venivano confiscati dalla Corona. La loro amministrazione fu affidata nel 1481 ad uno speciale ricevitore; dal 1560 al 1717 venne data al reggente della Reale tesoreria e, successivamente, all’intendente spagnolo e ai suoi delegati, fino al cambio di governo piemontese nel 1720“.
A seguito di un alternarsi di vicende relative alla Guerra di Successione Spagnola ed alla cosiddetta Pace di Londra del 1718, nel 1720 la Sardegna passa ai duchi di Savoia i quali, grazie a questa nuova acquisizione territoriale, diventano RE. I titoli di marchese di Oristano e conte del Goceano, unitamente allo stesso titolo di re di Sardegna, furono assunti e conservati dai Savoia, principi di Piemonte “fino all’ultimo discendente anche quando divennero re d’Italia“.Continua a leggere →
Sabato 18 giugno, alle ore 21, primo appuntamento della Festa Sarda 2010 – il Vescovo di Biella inaugurerà l’Ambulatorio Infermieristico Sardo “Emilia Cavallini” – servizio gratuito offerto dalle donne di Su Nuraghe ai concittadini biellesi.
Il Cappellano di Su Nuraghe Don Ferdinando Gallu e dieci infermiere volontarie (professionali e generiche) dell'Ambulatorio Infermieristico Sardo ritratte con l'Assessore Andrea Del Mastro delle Vedove e il direttore sanitario Dr. Franca Sandigliano.
Gli appuntamenti proposti da Su Nuraghe fanno parte di una serie di progettualità autonome elaborate dal territorio biellese, inserite in un programma complessivo intitolato Biellesi, tessitori di Unità.
L’iniziativa è stata discussa ed approvata in sede di Comitato provinciale per la valorizzazione della cultura della Repubblica nel contesto dell’unità europea, organismo istituito presso la Prefettura di Biella. Venerdì 18 giugno, Circolo “Su Nuraghe”, ore 21. Mons. Gabriele Mana, Vescovo di Biella, benedirà l’Ambulatorio Infermieristico Sardo intitolato alla Dott. Emilia Cavallini, servizio gratuito di volontariato offerto ai Soci ed ai Cittadini, dovuto alla generosità delle infermiere di Su Nuraghe, alla direzione sanitaria della Dott. Franca Sandigliano, al generoso contributo di benefattori tra cui il Dott. Luciano Bertinaria, la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e il lavoro gratuito dei Soci.
Nell’occasione, verrà inaugurata la Mostra storica documentaria della Regione Autonoma della Sardegna: Garibaldi dopo Garibaldi, Garibaldi e la Sardegna. La mostra è arricchita da una sezione relativa al passaggio di Garibaldi a Biella.Continua a leggere →
Programma delle manifestazioni di Sa Die de Sa Sardigna 2010 a Biella.
Il costruire è un’azione che si connette sempre strettamente al tema della memoria, della celebrazione e, consapevolmente o meno, allo sguardo sul domani. L’antropologo Mircea Eliade1 ha segnalato nei suoi studi come le pietre, materiale per eccellenza delle costruzioni umane, siano state scelte dall’uomo sin dall’antichità come vere e proprie manifestazioni del sacro a causa dei loro caratteri di permanenza e di stabilità nel tempo, aspetto tanto più evidente a proposito del megalitismo, forma edificatoria primitiva capace di fissare il ricordo dando una percezione di eternità2. Col tempo e col progresso delle tecniche tale dato ha trovato una nuova conferma in esplicazioni più complesse ed elaborate del patrimonio artistico ed architettonico: le chiese, gli edifici, i monumenti, nonché le targhe toponomastiche, infatti, possono costituire dei veri e propri “archivi lapidei” capaci di dare modernità e consistenza al tessuto del presente attraverso la risonanza del passato3, come già ricordava due secoli or sono il poeta Ippolito Pindemonte nei versi de I Sepolcri. Queste brevi riflessioni, inoltre, a ben vedere evidenziano un aspetto costante esistente tra l’oggetto della costruzione, l’osservatore e la storia: l’instaurarsi di un dialogo, caratterizzato, per lo più, da una struttura continuamente interrogativa4 nella quale le domande possono rinviare a un presente connotato da una ricerca di senso nel passato proiettata verso il futuro.
Gli artefici e le produzioni del “costruire” hanno storicamente risposto alle costanti appena descritte anche con riferimento alle forme celebrative degli eroi e degli eventi dell’Italia risorgimentale, episodi nel corso dei quali altro filo conduttore è stato l’intenzione di sensibilizzare gli italiani al senso di coesione e di unità.
A Torino, prima capitale della storia d’Italia, due sono stati i momenti importanti a riguardo. Nel 1911, in occasione del primo cinquantenario dell’Unità Nazionale, fu organizzata ad hoc una Grande Esposizione5 attraverso l’edificazione, lungo le rive del Po, di una città “fantastica, con edifici delle meraviglie“, oltre alla contemporanea ristrutturazione e al ripensamento di diversi palazzi e quartieri urbani6.Continua a leggere →
M.Eliade, Trattato di storia delle religioni, Bollati Boringhieri, Torino, 2008, pp. 195–214. [↩]
G.Lilliu, Sardegna Nuragica, Il Maestrale, Nuoro, 2006, p. 63. [↩]
AA.VV., Di pietra in pietra, Ed. Comune di Torino, Torino, 2003, p. 41. [↩]
F.N.Bohrer, I tempi e spazi della storia, in E.Volpato (a cura di), The witness, Archive books – GAM, Berlino – Torino, 2010, pp. 66–67. [↩]
R.Rossotti, La grande esposizione del 1911, il mondo si mette in mostra a Torino, in Torino Magazine, n. 92, 2010, pp.128–131. [↩]
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