Bambini di Benna a scuola di biodiversità: visita all’Oasi delle Api, “casiddos di Nuraghe Chervu”

descrizioneSalutati da una bella giornata di sole, i bambini della Scuola dell’Infanzia di Benna hanno fatto visita alla Oasi delle Api, casiddos di Nuraghe Chervu per incontrare gli insetti impollinatori nel pieno della loro attività.

Guidati dalle maestre Eleonora e Manuela, i piccoli protagonisti, di età compresa tra 4 e 6 anni, hanno raggiunto la gabbia di volo, tra fiori spontanei e la fioritura di azzurra facelia (Phacelia tanacetifolia Benth., 1853), trapuntata di rosso trifoglio incarnato (Trifolium incarnatum L., 1753).Mista di piante di interesse mellifero seminate lo scorso autunno: un esperimento che, oltre ad aggiungere decoro all’area, vuol verificare quali essenze potrebbero essere incrementate sul nostro territorio per favorire le api e gli altri insetti impollinatori e che, a breve, verrà affiancato da altre semine primaverili grazie al progetto +Api. Oasi fiorite per la biodiversità, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.

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Da “Su Nuraghe” una paròla piemontèisa al mèis, Maggio, “M” come “arbo ’d mai = albero di maggio”

descrizioneOmaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”.

Siamo giunti al mese di maggio e, nella prima delle citazioni che seguono, Tavo Burat, poeta e linguista rivitalizzatore biellese, ci descrive molto bene – per contrasto ai mesi che lo precedono – l’effetto miracoloso di questo mese sulla natura: (il sole) svetta fecondo con il Maggio e di ghirlande l’adorna. Ragazzi e ragazze usavano piantare un ramo fiorito in mezzo alla piazza del villaggio (piantare maggio) per poi danzarvi attorno: è proprio quanto traspare dalla seconda citazione, tratta essa pure dai versi di Tavo Burat: il mio cuore è sull’albero di maggio.L’alternativa, ci precisa il poeta, è di afferrare la cuccagna (i beni materiali, cibo o altro, messi sull’albero detto appunto “di cuccagna” e poi fuggire svelto come un rampichino (uccelletto passeriforme diffuso in località boscose, con abitudini e regime alimentare simili a quelli dei picchi). Da segnalare che questo bravissimo poeta e linguista ha composto una ventina di poesie, ciascuna dedicata ad un volatile (oltre ad essere l’autore di dizionari sui nomi delle piante e degli animali selvatici del biellese). Per quanto riguarda la terza citazione, va segnalato che l’ “albero di maggio” era l’albero della rivoluzione, piantato un po’ dovunque nell’Europa occidentale durante l’epoca napoleonica.

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“Scuola Plus”, quattro scuole in visita ai musei di Pettinengo

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Progetto biennale finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.

All’interno del progetto “Scuola Plus”, dedicato a tematiche di educazione civica e finanziato da un bando biennale della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, martedì 9 maggio quattro classi prime della scuola secondaria di primo grado degli Istituti comprensivi di Vigliano, Biella 2, San Francesco e Andorno trascorreranno un’intera giornata a Pettinengo. L’attività didattica, realizzata grazie alla collaborazione tra gli Istituti Comprensivi, il DocBi Centro Studi Biellesi e la cooperativa sociale Maria Cecilia, ha focalizzato l’attenzione degli allievi sulle dinamiche migratorie del passato (in uscita dal Biellese) e dell’oggi (in entrata, per lo più da paesi in gravi difficoltà socioeconomiche).

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Finestra sulla storia nel “Calendariu 2023” di “Su Nuraghe”: Maggio, Biella e Sardegna unite nella Storia

descrizioneAl centro immagini delle pietre di memoria dei Comuni italiani presenti nell’area monumentale di “Nuraghe Chervu”, sulle quali è inciso località e numero dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, nota anche come la IV Guerra di Indipendenza

La Brigata “Sassari”, «Sa vida pro sa Patria»

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Maggio 2023, una parola sarda al mese: “U” come “UŁTÍGGURA”

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Radici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

UŁTÍGGURA a Sàssari è il nome della ‘ortica’(Urtica dioica ed altre ortiche). Pronunciata ultìculain gallurese, urtíga a Nùoro, urtíga a Macomér, orticata ad Orosei, ustricata a Bitti, fustigale a Orune, purtsigada a Tonara, pústica ad Orotelli, ortigada a Bòrore, Posada, S. Lussùrgiu, ottigadaa Busachi, ortiada a Baunei, Dorgali. In Baronia e altrove s’intende anche il ‘morbillo’.

Ai fini dell’etimologia, occorre prender le mosse dal camp. orciáu, occiáu ad Usellus, Gésturi, Siurgus, Muravera.

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