L’Unità d’Italia un vero e proprio «tesoro per tutti»

Il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella organizza, nei giorni 18, 19 e 20 giugno 2010, la XVI edizione di Sa Die de sa Sardigna, Festa del Popolo sardo. La festa è dedicata alle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, cardine fondamentale della nostra storia recente che segna il passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia e, successivamente, con il Referendum 2 giugno 1946, alla Repubblica Italiana.

Pieghevole Festa Sarda 2010
Frontespizio del pieghevole della Festa Sarda 2010 dedicata alla figura di Giuseppe Garibaldi.

Recentemente, il Cardinale Angelo Bagnasco (presidente della C.E.I – Conferenza Episcopale Italiana) ha indicato l’Unità d’Italia come un vero e proprio «tesoro per tutti». I festeggiamenti possono essere una «felice occasione per un nuovo innamoramento del nostro essere italiani».
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha, altresì, ricordato che, a formare l’Italia, hanno contribuito uomini di diversa fede politica, ma tutti di alti ideali.
Il Regno d’Italia nasce il 17 marzo 1861 con Legge Sarda N. 4671 ed è la continuazione giuridica del Regno di Sardegna.
Il 5 aprile 1297, con la bolla Ad honorem Dei onnipotenti Patris, Bonifacio VIII, al secolo Benedetto Caetani, crea sulla carta il Regnum Sardiniae et Corsicae, concedendolo in feudo a re Giacomo II d’Aragona in cambio di un consistente censo feudale annuo. Il pontefice dava al sovrano d’Aragona una licentia invadendi, ossia il suo consenso affinché le terre di Sardegna potessero essere occupate con la forza, senza tener conto delle entità statali che in quei territori già esistevano. Ventisei anni dopo spetterà all’infante Alfonso IV costituirlo per conquista attraverso l’occupazione dei territori isolani del Cagliaritano, della Gallura e di parte del Logudoro.
Il 15 maggio 1478 segna la fine del Regno di Arborea con la cocente sconfitta subita da parte degli Aragonesi nelle campagne di Macomer. “Nel mentre, il marchesato di Oristano e la contea del Goceano venivano confiscati dalla Corona. La loro amministrazione fu affidata nel 1481 ad uno speciale ricevitore; dal 1560 al 1717 venne data al reggente della Reale tesoreria e, successivamente, all’intendente spagnolo e ai suoi delegati, fino al cambio di governo piemontese nel 1720“.
A seguito di un alternarsi di vicende relative alla Guerra di Successione Spagnola ed alla cosiddetta Pace di Londra del 1718, nel 1720 la Sardegna passa ai duchi di Savoia i quali, grazie a questa nuova acquisizione territoriale, diventano RE. I titoli di marchese di Oristano e conte del Goceano, unitamente allo stesso titolo di re di Sardegna, furono assunti e conservati dai Savoia, principi di Piemonte “fino all’ultimo discendente anche quando divennero re d’Italia“.

Battista Saiu

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