Cento anni e cento motivi per ricordare le donne

A cento anni di distanza dal rogo in cui persero la vita le operaie arse vive nella fabbrica “Coton” di New York in cui vennero rinchiuse nel tentativo di farle desistere dalla loro lotta per l’emancipazione sociale, il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella ha voluto celebrare la ricorrenza con la mostra fotografica “Feminas, il volto della Luna” presentando immagini di donne piemontesi del III Millennio che ancora indossano quotidianamente gli abiti della tradizione.

Durante la serata animata da Barbara e Francesca, sono state distribuite le mimose confezionate dall’Angolo del Fiore e tagliata la grande torta a forma di Sardegna realizzata dalla Pasticceria Brusa di Biella.
Nicoletta Favero, Assessore alle Pari Opportunità della Città di Biella ha portato il saluto ufficiale del Sindaco Vittorio Barazzotto.
Frutto di ricerca sul campo, la rassegna (aperta fino al 30 aprile nei giorni di martedì, venerdì e sabato ore 21-23, ad ingresso libero), illustra inedite assonanze tra il sistema vestimentario cerimoniale tradizionale, l’uso di certi paramenti sacri e il diverso formarsi della luna.
Nella presentazione del volume “Il vestito della luna. Abiti cerimoniali e quotidiani delle donne piemontesi del terzo millennio” di Battista Saiu, il prof. Piercarlo Grimaldi dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, afferma: “L’osservazione sul campo porta l’autore a ipotizzare e a verificare un interessante percorso di ricerca: i colori che definiscono l’abito tradizionale cerimoniale sono, in qualche modo, il calco dei colori dei paramenti sacri che il mondo contadino osservava nella complessa liturgia religiosa annuale. In questo quadro interpretativo il nero che definisce l’abito matrimoniale della tradizione è, secondo l’autore, il nero dei paramenti che sino alle recenti riforme liturgiche scandisce le Feste mariane, le Tempora, le Rogazioni, un colore che allude ad una delle quattro fasi della luna. La liturgia della Chiesa e la liturgia della vita popolare, in ambedue i casi la rappresentazione dei momenti importanti e drammatici che definiscono il corso della vita umana e divina, dalla nascita alla morte, alludono al ciclo della luna: nelle varie fasi, nello scuro del novilunio e nel chiaro del plenilunio, nell’eterno ciclo di morte e di rinascita cui la lunazione rinvia, la liturgia sacra e la liturgia profana trovano alcune ragioni dell’essere al mondo. D’altra parte il profondo nesso, i contributi e gli scambi tra la Chiesa e la cultura popolare sono ampiamente attestati, e indicano come la liturgia sacra abbia non solo dispensato ma anche attinto ampiamente ai saperi e ai riti precristiani“.

Sapori di Sardegna, mostra di dolciProssimi importanti appuntamenti sabato 15 marzo:
– dalle ore 15 alle ore 20, in via Galileo Galilei, 11, con “Sapori di Sardegna, mostra di dolci” preparati dai Soci con la produzione e degustazione dal vivo del torrone di Tonara;
– nel pomeriggio verranno consegnate le palme intrecciate al Vescovo di Biella, mons. Gabriele Mana, a padre Accursio della basilica di san Sebastiano di Biella e a don Ferdinando Gallu, cappellano di Su Nuraghe;
– la sera, alle ore 21, nelle sale del Circolo, Michela Celadin Saiu, giovane Socia, sarda di seconda generazione, presenterà il cortometraggio di Marco Antonio Pani: “Dèi e soldati, il mistero di Santa Cristina e del nuraghe Losa“.

Battista Saiu


Nelle foto: alcune immagini della Festa della Donna e la locandina della “Mostra dei dolci sardi”.

Festa delle donne

Festa delle donne

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