Significato dei mesi in sardo secondo antichi dizionari: Giugno

Mietitura di Marcello PitzalisLÀMPADAS. Mutatis mutandis, lo stesso rigore dobbiamo applicare in Sardegna nel considerare Làmpadas, il nome del ‘(mese di) Giugno’. M.L. Wagner ricorda che già nel Medioevo lampadas era il nome del mese di giugno (St. Sass. II, 17 (60r); 126 (41v). E sostiene che «questa denominazione esisteva nell’Africa settentrionale, dove si celebravano feste con illuminazioni prima in onore di Cerere, poi in onore di San Giovanni, e che queste feste ricorrevano nel mese di giugno, detto perciò lampades come risulta da passi delle opere di Fulgenzio, vescovo di Ruspe, e di S.Crisostomo. Si deve arguire che gli Ebrei espulsi dall’Africa e stabilitisi in Sardegna siano stati i mediatori». Fin qui Wagner.
Dobbiamo chiederci, allora, come gli Ebrei possano essere stati i mediatori della tradizione attecchita in Sardegna. Fosse stato vero, essi avrebbero utilizzato termini propri, non un termine latino-greco come làmpada. Va poi osservato che il significato antropologico dei fuochi del solstizio d’estate va riferito al Dio Sole, che in misura diversa ebbe il suo momento di supremo culto un po’ in tutto il Mediterraneo.
Ho dimostrato dappertutto che i termini apparsi nei condaghes o nei coevi Statuti delle città sarde sono antichissimi, molto più antichi del termine latino làmpada (formato sull’accusativo greco), il quale fu importato dalla Grecia nientemeno che ai tempi di Cicerone e Virgilio, ossia quando stava per cominciare l’Era Volgare: un terminus ante quem troppo vicino a noi, che porta a ritenere inaccettabile l’omologazione di Làmpadas ‘lampade’ a Giugno. Va aggiunto che gli antichi Greci non lasciarono in Sardegna segni linguistici di sorta, se non quelli seriori portati dai bizantini: ed un termine bizantino, in questo caso, va rifiutato a fortiori.
Lampadas ‘giugno’ ha base etimologica esclusiva nel sumerico lam ‘far crescere riccamente’ + pad ‘rompere, fare a pezzetti; sminuzzare’ (nel senso di ‘trebbiare’): significò ‘trebbiatura della ricca crescita’. Infatti Làmpadas è il mese della trebbia dei cereali.

Salvatore Dedola


Nell’immagine: Mietitura di Marcello Pitzalis, artista di origine barbaricina, vive e risiede ad Olbia.


Marcello Pitzalis ha messo a disposizione di Su Nuraghe alcune immagini in attesa di poter presentare a Biella le sue opere originali.

“Fin dagli anni 90 mi accingo a creare opere artistiche inerenti il riciclaggio di materiali naturali e non, ricerca artistica iniziata sin dai tempi dell’Accademia di Belle Arti e ancora in fase di sviluppo. Si tratta prevalentemente di quadri realizzati con l’assemblaggio di materiali di recupero (carta, juta, plastica, sabbia ,etc), assemblati fra loro per dare nuovamente vita a cose inerti che si trasformano in qualcos’altro. Da qualche anno il mio interesse verte sulle maschere e i mestieri di Sardegna. Dopo aver partecipato a diverse mostre locali, in occasione di manifestazioni di cultura sarda, nasce l’esigenza di portare le opere in giro per il mondo, per poter rivivere i sapori, i colori, le sensazioni, i ricordi e quant’altro della nostra cultura insieme a chi per qualche motivo è costretto a starne lontano”.

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