Novembre 2025, una parola sarda al mese: “L” come “LÁDINU”

descrizioneRadici e semantica delle parole sarde rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

LÁDINU in sardo logudorese è un aggettivo significante ‘facile’. Si trova anche come avverbio e significa ‘facilmente’: berbèghe ládina ‘pecora facile da mungere’, meda ládinu ‘molto facile’, faeḍḍáre ládinu ‘parlare chiaramente’.

Manco a dirlo, i filologi romanzi, tutti i linguisti agganciano questo termine direttamente alla lingua… latina, quasi che tale lingua fosse il toccasana di ogni loro problema, quasi che la lingua latina impersonasse la facilitazione, il passepartout di ogni ricerca. Peraltro l’ostinazione insensata con la quale ogni Università sarda, italiana, europea persiste a credere e insegnare che la lingua sarda abbia esclusiva origine dal latino, opera una clamorosa omissione ed impianta una fosca metodologia di ricerca, entro la quale alla lingua sarda è consentito confrontarsi primamente col latino e – se del caso – anche con la lingue greca, tagliando fuori le potenti tradizioni linguistiche mediterranee che han reso grande, completa e autonoma l’intera parlata del Mare Nostrummillenni prima di Roma.

Le procedure culturali che denuncio persistono da 170 anni nella cultura sarda, italiana, europea e sono un fatto assurdo di cui nessuno studioso, nessuna accademia linguistica si vuole far carico al fine di reprimerle ed aprire la ricerca linguistica euro-mediterranea a più vasti orizzonti.

La realtà di ládinu in sé è molto limpida: la sua base etimologica affonda nella lingua sumerica: il termine è un tri-composto di la ‘pagare, to pay’, ‘equilibrare, to balance’, ‘mostrare, to display’ + din ‘dare, offrire, concedere’; confronta al riguardo l’accadico lâdu ‘curvarsi verso qualcuno, to bend down’. Il composto sumero-accadico la-din significò quindi, in origine, ‘dare, porgere con equilibrio’, facilitare’, e simili.

Faccio un appello ai sardi che mi leggono nella rivista biellese, dove da anni porgo le mie etimologie relative alla lingua sarda, invitandoli a dialogare con me tramite la mail salva.dedola@gmail.com. Io ho sempre risposto ad ogni domanda, ad ogni obiezione mi venga posta, non solo per cortesia ma principalmente perché lo stato miserando nel quale è stata trascinata la ricerca linguistica del Mediterraneo non può più tollerare miopie né assenteismi, salvo che non vogliamo dichiararci tutti colpevoli della negazione della cultura sarda ed insieme ad essa dell’intera cultura mediterranea.

Salvatore Dedola, glottologo-semitista

Nell’immagine: l’incipit, “L”, in Giampaolo Mele (a cura di), Die ac Nocte. I Codici Liturgici di Oristano dal Giudicato di Arborea all’età spagnola (secoli XI-XVII), Cagliari: AMD Edizioni, 2009

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