Na paròla piemontèisa al mèis: “cuèrt”, “mëssonà”, “lësca”

incipit C e martirio di S. Stefano

Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”.

Per proporre alcune parole esemplari della lingua piemontese questa volta abbiamo scelto un brano tratto da uno dei più valenti prosatori del momento, Michele Bonavero, direttore e redattore della rivista “Piemontèis Ancheuj”, a lungo attivo nel campo degli studi linguistici e letterari e valente coadiutore del grande maestro Camillo Brero.
Ecco il brano scelto:
La ca a l’era mìsera, mesa ’d bòsch e mesa ’d pera, con ël cuèrt fàit con fassin-e ’d lësca, mëssonà arlongh a le tampe e ai rantan. Ël fum dël fornel, sèmper anvisch, a surtìa da le filure dle muraje o dij bion strompà grossé con l’assul. Crònio a l’avìa arditala da ij sò cé e, coma j’àutre, spatarà su në spron riaussà ai pé dla montagna, a goernava la pian-a ùmida ch’a së slargava a la fin ëd la comba profonda = la casa era misera, per metà di legno e per metà in pietra, con il tetto fatto con fascine d’erba palustre, falciata lungo gli stagni e le paludi. Il fumo del camino, sempre acceso, usciva dalle fessure dei muri e dei tronchi tagliati grossolanamente con la scure. Cronio l’aveva ereditata dai suoi antenati e, come le altre, sparse su uno sperone rialzato ai piedi della montagna, sorvegliava la pianura umida che si allargava al termine della valle profonda.Continua a leggere →

Semestene (Sassari) invia a Biella pietra per Nuraghe Chervu

pietra con i Caduti di Semestene

Semestene, in provincia di Sassari, è un piccolo comune agro-pastorale del Meilogu. Nel suo territorio si ritrovano tracce millenarie della presenza umana: necropoli, domus de janas, un pozzo sacro e ben 13 nuraghi caratterizzano il paesaggio articolato da vallate e rilievi di trachite e tufo trachitico.
Lungo l’attuale strada verso Pozzomaggiore si erge uno tra gli edifici più interessanti dell’architettura romanica dell’Isola, la chiesa di San Nicola di Trullas, superstite di un monastero dell’Ordine Camaldolese del XII Secolo. Ivi fu allora compilato il Condaghe di San Nicola di Trullas, raccolta di testi a valore giuridico-amministrativo sulla quale sono stati registrati scambi e transazioni a carattere patrimoniale del territorio.
Proprio su questo documento è attestato per la prima volta il toponimo Seméstene, il cui centro abitato è fiorito tra alterne vicende storiche fino ai nostri giorni. Celebre il passaggio nei pressi del paese dell’Alternos Giovanni Maria Angioy durante i moti antifeudali del 1796, grazie al parroco e seguace Francesco Maria Muroni: l’incontro tra i due, lungo il pendio di Androliga, è stato ritratto in un dipinto di Michele Sanna oggi esposto nella sala consiliare del Comune.Continua a leggere →

Febbraio 2022, una parola sarda al mese: “C” come “CUILE”

incipit C in Giampaolo Mele, Die ac NocteRadici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

CUILE log. ‘ovile’, sassar. cuìri, camp. cuìlì, sd. centr. cubìle ‘ovile’, ‘sito di ricovero delle pecore’; ma gallur. cuìli ‘covile, covo, tana’. Wagner (e altri) scrive che sd. cuìle deriva dal lat. cŭbīle ‘giaciglio di uomo e d’animale’, anche ‘talamo’ < lat. cŭbo ‘essere disteso, sdraiato sopra un giaciglio’. Ma intanto va notato che il derivato italiano covìle significa ‘tana di animali selvatici’, nient’altro. Così è inteso pure in Sardegna quale originario significato, mentre la semantica di ‘ovile’ sembra derivata. Si può dire senz’altro che tale termine, coevo della Sardegna e del Lazio, sia mediterraneo. Quindi quello latino non è affatto il prototipo dei termini sardi.

Il problema se nel Mediterraneo venga prima il concetto di tana o quello di ovile si risolve osservando la base sumerica, che però lascia intravvedere, già in epoca arcaica, il convergere e confondersi di due vie di interpretazione: la prima delle quali è ku ‘buco, cavità, tana’ + bilam ‘animale’, col significato di ‘tana di animali’ (e siamo al significato italico nonché a quello originario della Sardegna). La seconda interpretazione, sempre di origine sumerica, mette in campo gub (una designazione di pecora o capra): con l’agglutinazione di bilamgubbilam, onde cubìle, cuìle inteso come ‘ovile’.Continua a leggere →

Poesia di Nicola Loi per Su Nuraghe: “pregadoria/preghiera”

Sorradile, Domus de Janas Su Prunittu

In tempi di calamità, quando gli orizzonti persistono sempre più scuri con la luce che tarda ad arrivare, la preghiera può essere di aiuto. “Gli antichi – sostiene Søren Kierkegaard (1813 – 1855), considerato uno dei padri di quel movimento filosofico letterario che prenderà il nome di esistenzialismo – dicevano che pregare è respirare”. Pregare – secondo pensatori a lui successivi – è un po’ come prendere fiato presso Dio.
In questo filone di pensiero è possibile inserire la poesia di Nicola Loi di Ortueri (Nuoro), appositamente composta per il Circolo Culturale Sardo di Biella; nella traduzione di Grazia Saiu, verrà inserita tra i testi del Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”. Appuntamenti mensili che quotidianamente si arricchiscono di nuovi testi scritti nel sardo contemporaneo a scandire – potremmo dire con Esiodo – “Le opere e i giorni”. Come il poeta greco, vissuto tra la seconda metà dell’VIII secolo a.C. e l’inizio del VII secolo a.C., apre la sua opera elevando preghiere a Zeus e alle Muse, così Nicola Loi, nel suo ricco poetare, innalza il pensiero all’Altissimo attraverso i santi intercessori.Continua a leggere →

Il dolore della guerra nella pietra di Robilante (Cn) inviata a Biella

Massimo Edoardo Burzi, sindaco di Robilante con la pietra inviata a Biella

Da Robilante, in provincia di Cuneo, è arrivata la pietra inviata a Biella per ricordare i Caduti della Prima Guerra Mondiale. Adesione che ben si inserisce tra le molteplici iniziative, come quella organizzata nel mese di novembre presso la biblioteca comunale “Matteo Silvestro” dall’Associazione di volontariato culturale e naturalistico Limodoro, in collaborazione con Davide Giordanengo, dedicata alla scoperta di una interessante e poco conosciuta pagina di storia locale nel tragico contesto della Grande Guerra, attraverso la presentazione del libro “Prigionieri di guerra in provincia di Cuneo 1915-1919” dell’autore Roberto Martelli.Continua a leggere →