Il comune lombardo di Prata Camportaccio consegna a Biella pietra di memoria per Nuraghe Chervu

l'assessore Silvio Tosi riceve la pietra di memoria dal sindaco Davide Tarabini

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Ricevimento istituzionale il 18 agosto 2021 a Biella nella sala consiliare di Palazzo Oropa

Hanno percorso oltre 400 chilometri per il loro primo viaggio a Biella per consegnare la pietra di memoria che andrà ad incrementare il lastricato dell’area monumentale di Nuraghe Chervu. Su di essa è scolpito il nome del comune e il numero dei Caduti di Prata Camportaccio (Sondrio), durante il Primo conflitto mondiale.
Una nutrita delegazione di amministratori del comune lombardo al confine con la Svizzera – composta dal Sindaco Davide Tarabini, dagli assessori Cristina Lucchinetti e Giorgio Scaramella e dai consiglieri Lori Gianoli, Lara Meloni, Giulio Perrotta e Flavio Rigon – è stata accolta a Biella dal sindaco Claudio Corradino e dall’assessore Silvio Tosi.Continua a leggere →

“Biellesi con la valigia, fratelli tutti”, mostra fotografica e “museo diffuso” a Pettinengo

gigantografia di emigrati pettinenghesi in Costa Rica

Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo – Rete Museale Biellese – via Fiume, 12, visitabile tutte le domeniche dalle ore 14:30 alle ore 18:30 – Info e prenotazione: Idillio, 3343452685 – Ingresso gratuito nel rispetto delle norme Covid-19

Quarantaquattro fotografie storiche riprodotte su pannelli di PVC espanso, realizzati dalla ditta “Immagine” di Sandigliano, in formato gigante. Sono state fissate ai muri demaniali delle frazioni Livera e Gurgo di Pettinengo, lungo il percorso che unisce le tre realtà ecomuseali del piccolo Comune, “balcone” del Biellese: il MUSA (MUseo della Sacralità dell’Acqua) e degli acquasantini – che raccoglie la vasta collezione del compianto storico locale Sergio Trivero (di cui ricorre proprio in questi giorni il decennale della morte), il Museo dell’infanzia, a cura dell’associazione Piccola Fata, e il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli, allestito dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, aderente alla FASI (Federazione Associazioni Sarde in italia).Continua a leggere →

A Biella dalla provincia di Ferrara per visitare Nuraghe Chervu

Marcello e Susy da Copparo, ritratti a Nuraghe Chervu

Possono essere molti i motivi per trascorrere qualche giornata serena nel Biellese. Tra questi, il turismo religioso, da tempo associato ai santuari grandi e piccoli che costellano il nostro territorio; al centro, quello maestoso di Santa Maria di Oropa, erede di antica religiosità, al quale fanno da corona altri con loro specificità, come quello intitolato a San Giovanni Battista, unico al mondo ad essere dedicato al precursore del Redentore.
Luoghi magici, da cui traspare aura di mistero di antica religiosità, associati a elementi architettonici che parlano di storia più recente, come il Ricetto di Candelo: affascinante struttura fortificata giunta fino a noi nell’originaria popolare destinazione d’uso quale quella di conservare e custodire vino e derrate alimentari.
Immersi nel verde di campagne e boschi che sfuma nell’azzurro delle montagne fondendosi col cielo, l’Oasi Zegna e il parco regionale della Burcina: tavolozza di colori in primavera.Continua a leggere →

È morto a Vigliano Biellese Mario Ghisu di Giba (Cagliari)

ritratto di Mario GhisuAll’età di 75 anni se ne è andato via in silenzio Mario Ghisu di Giba, segnato da una malattia debilitante e da interventi chirurgici invasivi.
Giunto una prima volta in Piemonte nella seconda metà egli anni Sessanta del Novecento per esplorare le possibilità di lavoro, si è trasferito poi, definitivamente, a Vigliano Biellese, con Giovanna Loddo di Masainas divenuta sua moglie, dalla quale nasceranno a Biella i figli Maurizio ed Alessia.
Muratore e giardiniere, poi operaio alla Lancia di Verrone, già dalla prima ora Mario è attivo in seno alla comunità dei Sardi di Biella, animando la tifoseria del “Forza Casteddu”, in campo con le insegne dei Quattro Mori. Abile cuoco nelle preparazioni di maialetti allo spiedo, pecora bollita e tradizionali favate del periodo di Carnevale, Mario è tra i primi spiedi di Su Nuraghe a organizzare gli impegnativi pranzi benefici per centinaia di commensali in favore dell’Anffas. In questa specialità, prestò la sua opera volontaria anche per le feste extra moenia con Alpini e Pro Loco impegnati in sagre paesane e solennità patronali.Continua a leggere →

Na paròla piemontèisa al mèis, agosto / aùst, “P” come “pichèt”

Omaggio dei Sardi dell’Altrove che vivono a Biella alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj ad Biela fòra ’d Finagi”.

incipit P, Sacramentarium Episcopi WarmundiIl bravissimo prosatore Michel dij Bonavé [Michele Bonavero], originario della Val Susa, editore della pluridecennale rivista Piemontèis ancheuj, fondata dal suo maestro Camillo Brero, e curatore del dizionario piemontese-italiano-piemontese, possiede ed usa, nelle sue magistrali prose, una gamma lessicale impressionante, che include i nomi di tutte le piante, le erbe, i volatili, i fenomeni atmosferici, i lavori, i mestieri della sua vallata. Qui, in questo brano, ci fornisce un termine tecnico, gnomone [dal lat. gnomonŏnis, gr. γνώμων -ονος, dal tema di γιγνώσκω «conoscere»], che traduce il traduce il termine piemontese pichèt, l’infisso metallico di una meridiana che con la sua ombra segna l’ora del giorno. Qui la metafora delle àmole ch’as baso sla boca (le ampolle che si baciano sulla bocca) gli impedisce di fornirci, in questa stessa frase, l’altra parola che però pure reperiamo nelle sue prose, e cioè spovrin [clessidra], l’altro orologio dei tempi passati, quello della finissima sabbia che dall’ampolla superiore rovesciata defluiva lentamente in quella inferiore, scandendo il passare delle ore, diurne e notturne.Continua a leggere →