“Chircare pane mezus de trigu”./“Cercare pane migliore del grano”

descrizione
Dìcios e Peràula de Deus / Proverbi e Parola di Dio – immagini e nomi sardi di fiori – Laboratorio  linguistico transoceanico – appuntamento mensile tra il Circolo culturale sardo “Su Nuraghe” di Biella e il Circulo sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina).

Presentazione del Proverbio:

Il proverbio sardo: “Cercare pane migliore del grano” consiglia di non lasciar perdere le buone occasioni, che nella vita si presentano, in attesa che se ne presentino di migliori. È buona cosa praticarlo nelle realtà materiali. Ma, nello stesso tempo, possiamo / dobbiamo cercare un pane migliore di quello del grano, quello presentato dall’evangelista Giovanni: il pane vivo disceso dal cielo, che è Gesù.

Presentatzione de su dìciu:

Su dìciu: “Chircare pane mezus de trigu”, cussizat de no lassare perder’ sas ocasiones bonas, chi in sa vida si presentant, in s’isetu chi sindhe presentent mezus. E cosa bona est a lu ponner’ in pratiga in sas realitades materiales. Ma, a su matessi tempus, podimos / devimos chircare unu pane mezus de cussu de trigu, cussu presentadu dae s’evangelista Giuanne: su pane biu faladu dae su chelu, chi est Gesus.

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SABATO 7 e DOMENICA 8 SETTEMBRE 2024 Due giorni di Festa tra Biella e Bollengo nell’Anno delle Radici Italiane nel Mondo

descrizioneGli eventi sono organizzati dall’Amministrazione del Comune di Bollengo presieduta dal sindaco Luigi Sergio Ricca, in collaborazione con il locale Circolo Culturale Sardo “Sa Rundine” e il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, su progetto approvato dalla Regione Autonoma della Sardegna. Si inseriscono, inoltre, nel programma di promozione del Turismo delle Radici, voluto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interno del Progetto PNRR e finanziato dal Ministero delle Cultura e da NextGenerationEU per il periodo 2022-2025

Il Comune di Bollengo – sotto la protezione di Sant’Eusebio da Cagliari titolare della Parrocchia e patrono del Piemonte – col suo progetto europeo mette nuovamente in collegamento i versanti biellese e canavese della Serra morenica, storicamente uniti, attraverso il contributo delle comunità sarde, che fanno capo alla FASI, la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia.

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“A iffidá lu zeru/ A sfidare il cielo”, poesia di Mario Marras di Sassari contro l’invasione eolica della Sardegna

descrizione Arriva da Sassari “A iffidá lu zeru/ A sfidare il cielo”, nuova poesia per il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella. Opera di Mario Marras scritta in Sassarese, parla della devastazione eolica della Sardegna, dove si sradicano alberi e frutteti con espropri coatti. Opera che va ad arricchire due raccolte di poesie e la pubblicazione della traduzione e reinterpretazione sassarese di trenta favole di Fedro.

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Agosto 2024, una parola sarda al mese: “P” come “PASCA”

descrizioneRadici e semantica delle parole sarde rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

PASCA cognome sardo riferito alla festa più grande dell’anno; è anche nome personale muliebre, oltre a essere il nome della festa più grande. La ‘Pasqua’ sarda riceve il nome non dal bizantino Πάσχα, come si suppone, e neppure dall’ebr. Pesaḥ, ma dall’aram. pasḫa’. Ma si sa che l’ebraico e l’aramaico sono fortemente imparentati. Peraltro va sottolineato che lo stesso termine bizantino è accattato da uno dei due termini citati o dalla loro mescolanza.

Di seguito è uopo rimarcare un fatto importante della cultura sarda, connesso proprio al termine sd. Pascha: esso un tempo (in moltissimi villaggi ancora oggi) venne utilizzato per nominare pressoché tutte le feste liturgiche della Sardegna. La Pasqua vera e propria viene chiamata Pascha Manna (ossia ‘Pasqua maggiore’), mentre le altre ricorrenze sono dette Pascha de Nadále o Paschixedda = Natale; Pascha de sos Tres Res = Epifania; Pascha Rosada o Frorìa o de Fiores, o P. de Rosas, o P. de is Perdonus, o P. de su Perdonu e Maju o P. de s’Ispiridu Santu o P. Intecosta = Pentecoste.

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Da “Su Nuraghe” una paròla piemontèisa al mèis, Agosto 2024, “I” come “ILUSION, INCENS, INGHILDON”

descrizioneOmaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi” che fanno capo al Circolo culturale sardo “Su Nuraghe” di Biella – “gàida, gage/gagi, gagiura”” sono le parole che accompagnano il l’ottavo mese dell’anno come si ritrovano in “Barba Tòni”, Barbo Toni Boudrìe e nella ricca produzione letteraria di “Tavo Burat”, Gustavo Buratti Zanchi.

Ilusion s.f. illusione || as arlamo ij sagrin dël cheur an gage j’ilusion a-j dësfrangio peuj an viage [Tavo] = le pene che si liberano dal cuore in pegno le illusioni le sfrangiano poi in viaggio

Incens s.m. incenso || dzora al brich pì àut ëd la colin-a, sla barasa ‘d cisampa mojà, ant l’incens ëd le nebie it ciamrai, … bufand la cuchija marin-a [Tavo] = sopra la balza più alta della collina, sulla duna intrisa di brina, nell’incenso di nebbie ti chiamerò, … soffiando sulla conchiglia marina

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