“Ero forestiero e mi avete accolto”, Messa di suffragio per i defunti lontano dalla terra di origine

descrizione
Sabato 25 novembre alle ore 18 le “Voci di Su Nuraghe” del Circolo Culturale Sardo di Biella hanno accompagnato con canti in “Limba sarda” la celebrazione eucaristica officiata dal padre guardiano, frate Oscar Malykh di San Sebastiano, chiesa di riferimento della comunità sardo-biellese.

La messa ha voluto ricordare in modo particolare tutti le persone defunte lontano dalla propria terra d’origine, pensando agli emigrati di ieri e di oggi che sono deceduti lontano dalla loro piccola patria.

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Da “Su Nuraghe” una “paròla piemontèisa al mèis”, Novembre, “Z” come “Zanzié”

descrizioneOmaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”.

Dopo breve interruzione, riprendiamo gli appuntamenti con la “paròla piemontèisa al mèis”, riprendendo da dove ci eravamo lasciati completando, così, il nostro alfabeto e rendendo al contempo omaggio al nostro Gustavo Buratti Zanchi, Tavo Burat.

Zanzié v.i. 1 prudere 2 [senso fig.] smaniare, avere un gran desiderio, una gran voglia 3 anelare, aspirare || l’erbo ‘d sèiva e ‘d pera, arsëcchì su soa anma a la crosiera dij vent, a drissa contra ‘l cel n’ideja ‘d fojagi anté che ‘l sol e j’osèj a zanzìo ‘d desse ‘l randevò [Tavo] = l’albero di linfa e pietra, rinsecchito sulla sua anima al crocevia dei venti, drizza contro il cielo un’idea di fronde dove il sole e gli uccelli anelano a darsi convegno.

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“Rispeta sos mortos e time sos bios”/ “Rispetta i morti e temi i vivi”

descrizioneDìcios e Peràula de Deus / Proverbi e Parola di Dio – immagini e nomi sardi di fiori – Laboratorio linguistico transoceanico mensile tra “Su Nuraghe” di Biella e il Circulo sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina).

Presentazione del proverbio

Il proverbio: “Rispetta i morti e temi i vivi”, ci dice cose molto importanti per la vita. Ma ci desta anche sentimenti e ricordi di usanze radicati nella nostra cultura. Sentimenti da tener cari e usanze da non disprezzare neppure oggi che, per esser aperti ed accoglienti verso la cultura d’altri popoli, stanno per esser messe da parte.

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Arpa, voce e chitarra di Beppe Dettori e Raoul Moretti

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Domenica 19 novembre 2023 si è tenuta l’esibizione di Beppe Dettori e Raoul Moretti nella chiesa di San Sebastiano in Biella.

Alla fine del concerto serale «Tra musica e preghiera», la chiesa di San Sebastiano in Biella continuava a vibrare delle note pervasive generate dalla voce e dalla chitarra acustica di Beppe Dettori (Tazenda) e dall’arpa di Raoul Moretti, due artisti di straordinario talento, interpreti e divulgatori di musica contemporanea e popolare di tradizione sarda. Entrambi residenti in Sardegna, il primo a Stintino, il secondo – italo svizzero – a Sestu, da diversi anni sono amici fraterni, uniti nell’universalità di una musica che propongono in concerti dal vivo e prodotti discografici: da «S’incantu ‘e sas cordas» nel 2012 a «(In)canto rituale», omaggio a Maria Carta, del 2020, fino ad «Animas», album uscito nel 2021.

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Messa in suffragio “de is animas” per chi è morto lontano dalla terra natia

descrizioneSabato 25 novembre 2023, alle ore 18:00, a Biella, nella basilica di San Sebastiano, il padre guardiano, frate Oscar Malykh celebrerà “sa Missa de is animas”, la Messa delle anime, in suffragio dei soci defunti di “Su Nuraghe” e di tutti coloro che sono morti lontano dalla terra in cui sono nati.

Il tempio civico della Città di Biella è luogo particolarmente caro ai Sardi e ai Biellesi. L’edificio sacro custodisce le spoglie mortali dei quattro fratelli generali Ferrero la Marmora del Risorgimento italiano: Alfonso (1754 -1805), Carlo Emanuele (1788 – 1854), Alessandro (1799 – 1855), ed Alberto Ferrero della Marmora (1789 – 1863). Ad Alberto scienziato, Senatore del Regno di Sardegna i Sardi sono particolarmente grati “per la pertinacia con cui studiò e per le fatiche sostenute onde poter studiare a fondo l’Isola sotto ogni punto di vista”. La fama e la benevolenza di cui Alberto è tutt’ora circondato in Sardegna è grande. In suo onore, la cima più alta del Gennargentu (m. 1834), è detta “Punta La Marmora”.

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