Su Calendariu 2015, nomi degli uccelli in sardo e in piemontese

Sabato 20 dicembre, alle ore 21, a Biella, serata di Auguri al Circolo Su Nuraghe – presentazione di “Su Calendariu 2015”, inizio nuovo anno sociale – tesseramento 2015 – inaugurazione mostra fotografica “Volare alto nei cieli, uccelli tra Piemonte e Sardegna” – balli sardi e continentali – su cumbidu, rinfresco – ingresso libero.

Airone rosso - Ardea purpurea - Ciaparan-e, Liron ross - Menga arrubia
Airone rosso - Ardea purpurea - Ciaparan-e, Liron ross - Menga arrubia.

Ogni immagine di “Su Calendariu 2015” è corredata dal nome in piemontese e in sardo, da quello scientifico e italiano degli uccelli. La presenza del fotografo Franco Lorenzini e dell’ornitologo biellese Lucio Bordignon, autori delle immagini e delle ampie didascalie permetterà di conoscere meglio un universo affascinante, con brevi storie di uccelli sardi e uccelli biellesi e di quelli che vivono tra le due terre.
Le ali sono simbolo di libertà: ti portano dove vuoi e non conoscono confini – afferma Lucio Bordignon – Gli uccelli idealmente manifestano questo valore perché possono attraversare i continenti senza ostacoli: valicano le alte catene montuose, gli oceani, i grandi deserti, gli ostacoli costruiti dall’uomo, come autostrade e metropoli, che frenano e a volte stoppano l’avanzata delle specie terrestri, come mammiferi e rettili. Non c’è nulla che possa fermare il volo degli uccelli ed è proprio per questo che l’uomo ha sempre avuto un’ammirazione fuori dal comune per queste creature alate. Chi meglio di loro – continua il naturalista biellese – può unire le varie parti della Terra, dalle più selvagge, come quelle artiche, a quelle più antropizzate, quelle mediterranee, utilizzando quello che di buono possono dare l’una e l’altra. Gli uccelli non disdegnano nessun ambiente naturale, da quelli immacolati che non hanno mai visto l’aratro a quelli ormai sottomessi alla mano dell’uomo. La loro capacità di unire l’antico col moderno, terre indomite con terre coltivate ne sottolinea il carattere umile e intelligente. Ci insegnano – conclude Bordignon – la via che anche noi uomini dovremmo calcare: amare ogni parte della Terra come se fosse nostra, vitale per ognuno di noi, anche se distante; amare ogni uomo come fosse il nostro vicino di casa, un nostro fratello, anche se giunge da Paesi lontani“.

Simmaco Cabiddu

Morto a Sassari Enzo Espa, maestro di Su Nuraghe

Enzo EspaÈ morto Enzo Espa, nuorese, vissuto a Sassari. Lo partecipano con immenso dolore la moglie Anna con i figli Anna Laura e Gianni, Efisio e Ornella, Alessandra e Antonello, Raimondo e Antonella. Il funerale, martedì 16 dicembre, a Sassari, alle ore 15.15, nella parrocchia di San Giuseppe.
Da Biella i sentimenti di cordoglio della comunità isolana per un grande amico di “Su Nuraghe”, creatura che ha contribuito a far crescere fin dai primi anni della sua costituzione.
Conoscitore del grande universo dei migranti, ha studiato a Pisa, si è laureato a Roma discutendo una tesi sui poeti realistici latini dei primi due secoli. Rientrato in Sardegna, è stato docente all’Università degli Studi di Sassari. Già dai primordi, referente scientifico del Circolo Culturale Sardo di Biella. Molti ricordano le sue conferenze-lezione sul canto e sulla poesia nella scansione del vivere del popolo sardo. Promotore dell’importanza dell’oralità, conoscitore e studioso della cultura sarda, ha fermato la sua attenzione sulla arcaicità di certi testi popolari della Sardegna (duinas, tertzinas, quartinas, muttos, undighinas, ottavas e treighinas), di cui si riscontrano corrispondenze in alcune rare aree più conservative del continente europeo.
A Su Nuraghe di Biella sono custodite alcune opere che il prof. Enzo Espa ha voluto donare quale prima dotazione per l’allora costituenda biblioteca.Continua a leggere →

Graglia, Festa del vischio e sapore della generosità nei dolci sardi

casetta del vischio
Casetta del vischio.

Domenica 14 dicembre, a Graglia, in piazza Adua, al centro del paese, si è svolta la decima edizione della “Festa del vischio”, organizzata dall’antica Confraternita di Santa Croce e della Ss. Trinità e dall’Oratorio. Nell’apposita “casetta del vischio” i rami beneaugurali raccolti dai volontari; sulle bancarelle, le tante specialità locali preparati dalle donne della Confraternita: dolci, frittelle, lavori a maglia e ricami, unitamente a miele di San Carlo, farina del mulino della Cerea (macinato a pietra), “vin brulè”, “confortino d’ Graja” e formaggi francesi provenienti dalla vicina Savoia.
Per il secondo anno consecutivo era presente la Sardegna con i dolci realizzati dalle abili mani dei volontari del Circolo Su Nuraghe di Biella. Produzione freschissima, preparata nei forni domestici secondo ricette della tradizione isolana.
Interessanti le motivazioni dei gesti che hanno animato questa rinnovata fabrilità non solo culinaria: sensibilità partecipe degli associati che, consci delle riduzioni e dei ritardi dei contributi istituzionali, hanno deciso di mettere a frutto saperi e capacità per sostenere le casse dei sodalizi, per un Natale più sereno per le rispettive amministrazioni.
Gesti autonomi e spontanei doppiamente dolci grazie al sapore della generosità e alla squisitezza degli ingredienti.

Giovanni UsaiContinua a leggere →

Sardi a Biella, là dove si nasce, anche i sassi parlano

Pettinengo, Donne del grano benedicono vescovo e parroco con semi di frumento e petali di rose
Pettinengo, Donne del grano benedicono vescovo e parroco con semi di frumento e petali di rose.

Sabato 13 dicembre, il vescovo di Biella, mons. Gabriele Mana ha voluto portare personalmente il saluto a don Ferdinando Gallu da Chiaramonti (Sassari), nel giorno dei festeggiamenti per i 10 anni da pastore nelle parrocchie di Pettinengo, Vaglio Pettinengo e Selve Marcone.
Ad attenderlo, sulla soglia della chiesa, il parroco, il diacono Elio Ceresa, i chierichetti guidati da Davide con secchiello e aspersorio e i sindaci dei due comuni, Maurizio Delsignore ed Ermanno Masserano, entrambi in fascia tricolore.
Prima dell’ingresso, due donne del grano di Su Nuraghe hanno impartito la benedizione tradizionale, “in numen de su Babbu, de su Fizu e de s’Ispiritu Santu”, nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, spargendo, con ampli segni di croce, semi di frumento e petali di rose su presbitero e su presule, rompendo fragorosamente i piatti ai loro pedi. Poi la solenne entrata in chiesa col vescovo aspergente acqua santa sui presenti.
A fianco di don Ferdinando Gallu, don Elviro Battuello, parroco di Vallanzengo, nato a Sedini, piccolo centro della regione dell’Anglona nel Nord della Sardegna, in provincia di Sassari. Entrambi di origine sarda. Presenza non casuale – in continuità di Fede con Sant’Eusebio da Cagliari, evangelizzatore del IV secolo, primo vescovo di Vercelli – che ha trovato eco nelle parole di saluto del vescovo che, rivolgendosi ai Sardi presenti tra i fedeli, ha affermato: “là dove si nasce, anche i sassi parlano”.Continua a leggere →

Biella, lezioni di cinema: in cattedra Sardi di seconda generazione

partecipanti alla serata su nuraghe filmLo scorso fine settimana si è tenuto a Biella, nelle sale del “Punto Cagliari”, il terzo appuntamento del sedicesimo ciclo Su Nuraghe Film, con la presentazione de “L’arbitro”, opera realizzata nell’anno 2013 per la regia di Paolo Zucca.
La lezioni di cinema “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore” è stata affidata ad Alessandra Pezzuto Floris, sarda di seconda generazione, nata a Biella da madre di Guspini (Cagliari) e padre di Gorgo al Monticano (Treviso). Ai giovani nati fuori, lontano dalla Sardegna, il compito di presentare pellicole di autore o argomento sardo, con lo scopo di coinvolgere nella vita associativa le nuove generazioni, alla scoperta dei valori dell’identità, attraverso la conoscenza e lo studio della grande Isola.
Un vero e proprio rito di passaggio, entrata in società caratterizzata dalla presenza della famiglia naturale e di quella allargata. Ad accogliere Alessandra con marito, figlio e genitori, anche la madrina di battesimo che, per l’occasione ha preparato i dolci di su cumbidu, l’immancabile rinfresco caratteristico nella comunità tradizionale, ben attivo e consueto negli incontri tra Sardi che vivono a Biella. Forma partecipata di condivisione attraverso la materialità del cibo realizzato quasi sempre secondo moduli tradizionali, a volte con apprezzate influenze, contaminazioni e rielaborazioni locali ed esotiche.Continua a leggere →