100 anni dalla Grande Guerra, i Sardi dopo Caporetto

Biella, area monumentale di Nuraghe Chervu

Alle porte della Città di Biella, in ricordo dei Caduti sardi e dei Caduti biellesi, sorge un’opera megalitica che caratterizza l’area monumentale di Nuraghe Chervu voluta dalla comunità dei Sardi che vivono ai piedi delle Alpi biellesi.
Nella ricorrenza della “Battaglia dei Tre Monti”, di Col del Rosso e Col d’Echele: fatti d’arme del 28-31 gennaio 1918, che segnarono la ripresa operativa e morale dell’Esercito Italiano dopo Caporetto, il Nucleo di Biella dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari”, intitolato al Capitano Emilio Lussu ha deposto una corona di alloro e partecipato alla messa di suffragio celebrata dal canonico don Giovanni Panigoni, Arciprete della Parrocchia di San Giacomo in Biella Piazzo.
Il contributo dei Sardi alla costruzione dell’Italia unita viene riconosciuto anche dal conferimento delle medaglie d’oro al Valor Militare: 2 alla bandiera del 151° Reggimento Brigata “Sassari”; 2 alla bandiera del 152° Reggimento Brigata “Sassari”. L’ottenimento nell’arco di una sola campagna di guerra di 2 medaglie d’oro alla bandiera per ciascun reggimento, è un caso rimasto unico nella storia dell’Esercito italiano.
Nel centesimo anniversario della Grande Guerra, la IV del Risorgimento, a Nuraghe Chervu sventola il Tricolore affiancato dalle bandiere di Sardegna, di Piemonte, d’Europa e della Città di Biella.

Simmaco Cabiddu

Petalie, romanzo con protagoniste donne sarde e piemontesi

LocandinaCaffè letterario organizzato da Vocididonna – incontro con Maria Antonietta Maccioccu e Donatella Moreschi – Cittadell’arte, Fondazione Pistoletto

Biella, giovedì 29 gennaio 2015, Caffè letterario. Alle ore 19,30 alla Cafeteria luogo Comune della Fondazione Cittadellarte Pistoletto, in Via Serralunga 27 – Biella, incontro con Maria Antonietta Macciocu e Donatella Moreschi “per condividere un gustoso apericena e per confrontarci, sul libro “Petalie” a partire dalle 20,30“, afferma Marina di “Vocididonna”.
Il romanzo popolare sardo-piemontese, scritto con una mia amica – confida Maria Antonietta Macciocucome indica il titolo, racconta 150 anni di storia d’Italia e, in particolare, della Sardegna e del Piemonte, attraverso l’intreccio di donne sarde e piemontesi“.
Il romanzo è già stato presentato nei Circoli Sardi di Roma, Padova, Torino, Ostia, Pinerolo, Ulzio e, a breve, anche a Genova.
Chi sono le Petalie? Teresa, Eleonora, Ada, Margherita, Rosa, Sibilla, Grazia, Rossella, Annita e le altre: piemontesi e sarde, ma non solo, protagoniste di una saga al femminile che attraversa 150 anni di storia italiana intrecciando la Grande Storia ed esistenze comuni. Donne affascinanti e imprevedibili, misteriose come l’immagine dell’ambigua donna Pierrot che sorride sorniona dal coperchio della vecchia scatola di cipria Petalia di Tokalon“.
Il libro è disponibile alla libreria Robin in Via dei Seminari 8A – Biella.Continua a leggere →

È morta Maria Biosa di Pozzomaggiore

Maria BiosaSabato 24 gennaio 2015, all’età di 62 anni è morta Maria Biosa di Pozzomaggiore. A Biella, lascia le sorelle Gerolama e Salvatorica; in Sardegna, i fratelli Giovanni, Pietro e Salvatore, cognati, nipoti e numerosi parenti.
Per espressa volontà, il corpo di Maria ritornerà al paese natale. Pareggerà i suoi viaggi, attraversando per l’ultima volta il mare, riapprodando sulle amate sponde per divenire terra della terra in cui è nata. La cerimonia funebre avrà luogo a Pozzomaggiore, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio martire.
Maria era arrivata a Biella nel 1968, raggiungendo la sorella Gerolama, infermiera all’Ospedale degli Infermi. Subito dopo, si trasferisce a Londra e a Parigi per completare e perfezionare gli studi. Ritornerà ai piedi del Mucrone per lavorare come interprete presso una ditta laniera biellese.
Ma, negli ultimi anni, la malattia che dalla nascita aveva minato la sua esistenza ha preso il sopravvento invalidandola, costringendola a una vita di sofferenze, affrontate sempre con coraggio e dignità.
Ora, col malinconico suo sorriso, si spegne anche il suo patire, fraternamente accompagnata per essere accolta nelle braccia della sua amata Isola.

Battista Saiu

Biennale Città di Ozieri premia Cuncordu Planu de Murtas

Cuncordu Planu de Murtas

Il 20 dicembre scorso, Cuncordu Planu de Murtas di Pozzomaggiore ha partecipato al Premio Biennale Città di Ozieri, una manifestazione che vede protagonisti i migliori cori tradizionali della Sardegna, ed in tale manifestazione ha ottenuto un ottimo risultato avendo vinto il primo posto come miglior solista nel canto “Sardigna Mia” tratto da un testo del poeta di Pozzomaggiore Giorgio Pinna.
Il premio Città di Ozieri è nato con l’intento di ritrovare e recuperare i valori dell’identità sarda, con un’attenta lettura e riflessione del passato, considerata la complessità e la varietà di parlate.
Il premio, che è stato assegnato a Tore Spanu, premia tutto il gruppo canoro e fa parlare di Pozzomaggiore anche in un contesto di cultura cosi rilevante come la Biennale di Ozieri. Durante la serata è stato presentato il brano inedito “Su Dilliri” un ballo a cuncordu con testo del poeta di Magomadas Gigi Piu.
Cuncordu Planu de Murtas è stato premiato da una giuria attenta alla tradizione del bel canto, aperta alle innovazioni.
La serata, presentata dal popolare giornalista Giacomo Serreli, aveva tra i giurati Antonio Sanna, direttore dei Cantori della Resurrezione di Porto Torres e giurato nei concorsi polifonici internazionali; Gian Battista Ledda e Antonio Ligios del Conservatorio “L. Canepa di Sassari”; Giovanna De Murtas, docente di Canto e Musica al Liceo Musicale Azuni di Sassari.Continua a leggere →

Giorno della Memoria a Biella, in scena “Actus tragicus”

Martedì 27 gennaio 2015, alle ore 21, a Biella, al Teatro Sociale “Villani”, andrà in scena “Actus tragicus” di Ferdinando Crini (Premio “Teatro e Shoah” 2010 – Roma), promosso da E.C.A.D. (Ebraismo Cultura Arti Drammatiche) e Università Tor Vergata, con allestimento teatrale a cura dell’Associazione Culturale Dode di Biella. Ingresso gratuito.

Actus tragicus
Momenti delle prove di Actus tragicus.

Terzo appuntamento biellese per il Giorno della Memoria 2015, atto unico presentato da Valeria Ubertino, per la regia di Enrico Bernardi, ha come attori Luca Antonello (colonnello F. Henker); Mirko Cherchi (prigioniero 72457 – Giuda); Francesco Logoteta (prigioniero 84178 – Pietro); Carlo Mutto (comandante W. Schwindler).
Sul palco, spoglio come un patibolo, il colonnello Scwindler, comandante un campo di sterminio nazista, obbliga i deportati a recitare a soggetto; in palio, la possibilità di rimanere in vita fino alla successiva recita. Per onorare la visita di un suo camerata – afferma Ferdinando Crini, autore dei testi – Scwindler ha preparato un argomento speciale, con lo scopo di far cadere i due prigionieri che sono riusciti a sopravvivere più a lungo. Improvvisamente, il gioco sadico del nazista prende una direzione inattesa e rivelatrice”.
Teatro impegnato con quattro coprotagonisti, tra i quali, Francesco Logoteta e Mirko Cherchi, responsabile del Laboratorio teatrale di Su Nuraghe, artefici negli ultimi anni di produzione di testi e rappresentazioni per il Giorno della Memoria, ripetutamente promosso ed ospitato nelle sale della Comunità sarda di Biella.
Da Due anni, la collaborazione con la Chiesa Evangelica e della Riconciliazione di Biella, di Istituzioni pubbliche e benemeriti Enti, con il prezioso patrocinio della Comunità Ebraica di Vercelli, Novara, Biella e Verbano Cusio Ossola, si offre la possibilità ad un pubblico più ampio di assistere e partecipare alla rappresentazione ed elaborazione del ricordo perché il dramma del Novecento non abbia a ripetersi mai più.
Non è soltanto un gioco perverso da parte di questo comandante del campo di concentramento – afferma Mirko Cherchi – è una ricerca profonda su Dio, la sua esistenza e la sua concretezza; su quanto Dio è l’artefice dell’umanità e viceversa quanto gli uomini sono gli artefici di Dio.
Domande profonde che non possono avere risposte per gli uomini-strumento dell’ideologia nazista costretti alla prova di Dio dal comandante carnefice
“.Continua a leggere →