Gita ad Annecy, mercatini di Natale e Madonna d’Oropa degli emigrati

Annecy, bancarelle di Natale
Annecy, bancarelle di Natale.

Domenica 1° dicembre, la comitiva dei partecipanti alla gita in Savoia organizzata dalla Confraternita di Graglia, tra cui un gruppo di soci di Su Nuraghe, si è ritrovata sotto un cielo stellato. Durante il viaggio, i più “svegli” hanno potuto ammirare l’alba sulla pianura e gli splendidi colori dell’aurora che illuminava le cime innevate. Dopo una sosta in Autogrill, il viaggio è ripreso, addolcito dalla torta sarda preparata e offerta da Caterina e dalle caramelle di Anna e tutti, questa volta, hanno potuto godere del superbo spettacolo del Monte Bianco sotto il sole. Dopo il tunnel, però, il sole si è nascosto dietro una coltre di nebbia alta e vi è rimasto per tutta la mattinata.
Giunti ad Annecy, il gruppo si è sgranato ed ognuno ha avuto modo di visitare a suo piacimento le bancarelle natalizie, immerse nel profumo di cibi e di spezie, gli addobbi natalizi, il caratteristico mercato regionale, le belle chiese così legate alla nostra zona (Notre Dame è stata costruita da Italiani, nella Chiesa degli emigranti si prega davanti ad una statua della Madonna d’Oropa), il lungo-lago, il centro storico tra canali e scorci pittoreschi, messi ancor più in evidenza dal sole che, nel frattempo, aveva avuto ragione delle nebbie.
Nel pomeriggio la partenza alla volta di Chamonix, dove la nebbia, in agguato, ha lasciato solo intravedere il Monte Bianco dal versante francese. Breve visita alla località turistica, ai negozi tipici, ammirando le costruzioni caratteristiche, tra cui la curiosa facciata “trompe l’oeil” della sede delle guide alpine, affollata di personaggi vestiti ed equipaggiati come si usava agli inizi del secolo scorso. Con una temperatura ben al di sotto dello zero, si cammina su un sottile strato farinoso di neve fresca, ma ormai grigiastra, facendo molta attenzione (Il problema dello sgombero della neve non è solo italiano…).
Purtroppo in inverno le giornate sono corte e quindi… si ritorna!

Agostina Becchia

Dolci sardi e prodotti alpini al “Mercativo del vischio” di Graglia

Mariolina, Renata, Caterina, Antonietta e Mario, confezione di dolci sardi
Mariolina, Renata, Caterina, Antonietta e Mario, e le confezioni di dolci sardi.

Domenica 15 dicembre si è svolto a Graglia il “Mercatino del vischio”, un felice sposalizio tra tempi moderni e tradizione, tra l’antica Confraternita di Santa Croce e della Santissima Trinità di Graglia e il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella.
Una sinergia all’insegna della generosità di persone che hanno deciso di donare il loro tempo per preparare l’evento natalizio, giunto alla nona edizione. In molti si sono impegnati col cuore, con arte e maestria, mettendo le mani in pasta per realizzare i prodotti tipici, rigorosamente artigianali, esposti sulle bancarelle: merletti, ricami, lavori a maglia e marmellate; formaggi dei due versanti delle Alpi, macagno e tome con formaggi francesi della Savoia; dolci e frittelle; miele biellese di San Carlo, farina dell’antico mulino della Cerea, l’ultimo ad acqua della Valle Elvo, con macina di pietra; vin brulè e l’immancabile “confortino d’Graja”.
La presenza della Comunità sarda, rappresentata da Mariolina, Renata, Caterina, Antonietta e Mario, è stata caratterizzata da una montagna di dolci a base di mandorle, noci, uvetta, sapa.
Anche in questo caso, il ricavato andrà a sommarsi alla generosità di molti che ancora stanno raccogliendo fondi per aiutare gli alluvionati, in particolare l’azienda serricola di Mastio Antonio Battista, sita in località “Su Manganu”, a Galtellì (Nuoro).
Fino al 6 gennaio 2014 è ancora possibile fare versamenti diretti sul Conto Corrente postale 12892113 intestato a Circolo Su Nuraghe Via Galilei, 11, 13900 Biella, specificando “Pro Sardegna alluvionata“.

Efisangelo Calaresu

Panettoni sardo-solidali, dolce sardo di matrice continentale

Panettoni di Villacidro
Panettoni di Villacidro in vendita al Caffè Sant'Andrea di Vercelli.

Natale è tempo di speranza e circostanza per porre in essere anche piccoli gesti concreti di carità e solidarietà. Occasione per affacciarsi anche solo con uno sguardo più attento alla vita ed al prossimo, senza «avere paura della tenerezza», come Domenica scorsa, 15 Dicembre, ha esortato papa Francesco in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa di Torino.
«Non temete» (Isaia XXXV, 4), un atteggiamento per guardare al futuro, da focalizzare perlopiù sui soggetti più indifesi, come anziani e bambini. Questi ultimi, soprattutto, per il quale lo scrittore russo Dostoevskij ha posto nella sua estrema sensibilità una domanda, «esplicita e implicita» insieme, destinata a rimanere senza risposta: «perché soffrono i bambini?». La sofferenza, una realtà che coinvolge ed accomuna tutti gli essere umani, in una sorta di «ecumenismo del sangue» – parafrasando sommessamente le parole del pontefice di Roma -, ove gli uomini sono coinvolti e “chiamati” in prima persona a prescindere dalle proprie caratteristiche fisiche, etniche, religiose, sociali, culturali ed economiche.
A tale riguardo degna di attenzione si pone l’iniziativa natalizia dell’Associazione Davide Ciavattini di Roma. Trattasi di una ONLUS nata principalmente in appoggio al reparto di Oncoematologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, «con lo scopo di riunire e creare il collegamento tra coloro che si dedicano in modo esclusivo o prevalente, in ragione della loro attività professionale, alla cura delle leucemie e delle malattie ematologiche», i bambini malati e le loro famiglie, durante e dopo il ricovero nella struttura ospedaliera. Un Ente che raccoglie anche offerte, contributi, elargizioni e lasciti che provengano da cittadini, dallo Stato o da altri Enti pubblici e privati, destinandoli al raggiungimento dei fini sociali.Continua a leggere →

Antichi mestieri, suoni e canti sardi al presepe vivente di Candelo

Mappa Candelo
Mappa del borgo medievale del ricetto di Candelo con le postazioni delle scene di vita e antichi mestieri.

Candelo, 22 dicembre 2013 – Nell’ambito del “Borgo di Babbo Natale” la Città di Candelo organizza il presepe vivente “Natale insieme“. Inizio alle ore 14.30, in Piazza Castello con musica natalizia tradizionale (Tu scendi dalle stelle, ecc; no quella natalizia commerciale); seguono scene dell’Annunciazione, del palazzo di Erode. Una Betlemme che si anima con il Coro dei bambini, soldati romani e dame che, con Erode si spostano lungo le rue, preceduti da squilli di tromba e rulli di tamburi.
L’iniziativa è realizzata con la collaborazione e la partecipazione delle Associazioni, dell’Oratorio, dei Gruppi di Candelo e con la partecipazione straordinaria dei Circoli dei Polesani, dei Sardi, dei Pugliesi e dei Calabresi presenti nel Biellese. Una manifestazione a più voci con i Candelotti, la Banda Musicale di Candelo “San Giacomo“, il Coro di ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Cesare Pavese“, “CandeloinCoro“, le Pro Loco di Ronco e di Ternengo.
Il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella sarà presente all’interno del ricetto di Candelo con tre quadri, scene di vita e antichi mestieri. Nei locali della Sala delle cerimonie, le “Donne del Filet” lavoreranno in pubblico con i loro telai di legno, intrecciando antichi ricami a mendro caratteristici della tradizione bosana; le infermiere dell’Ambulatorio Infermieristico Sardo “Dott. Emilia Cavallini“, in collaborazione con la Farmacia Barioglio di Candelo, forniranno il loro servizio gratuito per analisi immediate di glicemia, colesterolo e misurazione della pressione (indispensabili presentarsi a digiuno); le “Voci di Su Nuraghe“, intoneranno in Limba, canti della tradizione natalizia isolana, accompagnati dal suono delle launeddas di Tore Agus, Matteo Muscas e Maurizio Caria.
Tra le rue del borgo medievale sarà possibile vivere e partecipare a un immaginario, quanto suggestivo e coinvolgente Natale.

Giovanni Usai

La Comunità sarda e la Madonna di Oropa

Preghiere in Limba, in lingua materna – Gosos, lodi di Nostra Signora di Oropa – suonatori di launeddas dalla Sardegna e dal Continente – Donne col capo velato di bianco

7 dicembre 2013, Madonna di Oropa a Biella, Sardi in processione
7 dicembre 2013, Madonna di Oropa a Biella, Sardi in processione.

Biella, 16 dicembre 2013 – L’arrivo della Madonna di Oropa a Biella, in occasione della riapertura del Duomo ridonato al culto divino, è stato salutato dai biellesi di origine sarda con preghiere a Maria, intonate nell’antica lingua materna.
Assieme ai Biellesi, la comunità sarda ha voluto partecipare all’arrivo a Biella della Madonna di Oropa col canto di Gosos, le lodi, accompagnati da suonatori di launeddas, residenti in Continente e provenienti dalla Sardegna.
Nei Gosos, Maria è invocata come “Mama de Oropa, consoladora“, Mamma di Oropa, consolatrice, associata a Sant’Eusebio da Cagliari, Sant’Eusebio di Vercelli, introduttore, nel IV secolo, del culto mariano in Piemonte.
Il nome di Eusebio, ripetutamente inciso sulle pietre di Oropa, tramanda memoria della sua opera missionaria nel territorio affidatogli in Vercelli da Papa Giulio I, il 16 dicembre 345.
Secoli dopo, i nomi di Santa Maria di Oropa, di Biella e di Sardegna appaiono incisi sulla Mazza Civica della nostra città, l’antica insegna decurionale, massimo simbolo di cui Biella può fregiarsi. Comunemente utilizzata ad Oropa a maggio e ad agosto di ogni anno, è stata impiegata anche in questa eccezionale occasione, accanto all’antico simulacro di Santa Maria di Oropa.Continua a leggere →