Sardi e Biellesi tifano per il giovane campione Lorenzo Pusceddu

Lorenzo PuscedduDomenica 21 Settembre 2013, nel Campo Comunale di Gaglianico “Miller Rava” si è disputato il Meeting Regionale Promozionale, organizzato dalla Società Atletica Gaglianico, rivolto alle categorie “Esordienti” e “Ragazzi”.
Lorenzo Pusceddu (Atletica Gaglianico), classe 2001, si è messo in evidenza con una splendida prestazione nel salto in alto (metri 1,55) che lo pone nelle classifiche nazionali al vertice dei coetanei nati nel 2001.
Già Campione Provinciale e Regionale, Lorenzo mette un altro tassello al suo nutritissimo palmarès giovanile.
Molto soddisfatti dello splendido ‘alto’ l’allenatore, Stefano Quazza e il presidente, Daniele Scudellaro della Società Atletica Gaglianico.
Lorenzo ha raggiunto buone performances anche in altre specialità, oltre al “salto in alto”, “60 metri”, “60 metri ostacoli” e “salto in lungo”, impostando in questa età evolutiva un lavoro di formazione multilaterale; solo più avanti si valuteranno le specialità e le caratteristiche precise con allenamenti integrativi di supporto allo sviluppo di dette qualità.
Oltre all’atletica, Lorenzo ha anche un’altra passione, la pallacanestro; infatti gioca nel Basket Ponderano (società dove papà Antonio è presidente e allenatore), il campionato U14 Regionale.
Complimenti Lorenzo da parte della Comunità sarda di Biella che tifa per te. In bocca al lupo per il tuo futuro sportivo!

Salvatorica Oppes

Saperi materiali a Su Nuraghe, papassinos incappados di Mara

Antonietta Ballone
Gruppo di partecipanti con al centro Antonietta Ballone e i suoi papassinos incappados.

Sabato 28 settembre, Antonietta Ballone di Mara di Capuabbas (Sassari) ha presentato “sos papassinos incappados“, dolce appuntamento di “Sapori di Sardegna“, rassegna periodicamente proposta dal Circolo Culturale Sardo di Biella. Durante la serata, introdotta dalle parole del presidente Battista Saiu, Antonietta ha illustrato la ricetta di “sos papassinos incappados“, indicando gli ingredienti e le varie fasi di lavorazione.
Si tratta di dolci diffusissimi, propri della stagione autunnale, realizzati a ridosso delle festività dei morti, il cui nome deriverebbe dall’uvetta, “sa papassa“, edulcorante principale, arricchiti con noci, nocciole, mandorle o pinoli, a seconda delle zone e della disponibilità nella dispensa domestica. L’elemento festivo è dato da “sa cappa“, la glassa bianca adornata di “diavolini”, grani di zucchero colorato.
Dopo l’immancabile fotografia di gruppo che testimonia l?evento, l’attesa degustazione accompagnata da squisita vernaccia di Oristano servita fredda.
Nel progetto di Su Nuraghe, la riproposta di saperi materiali – sebbene effimeri come il cibo – tramandati di madre in figlia, permettono di conservare alcuni aspetti dell’importante eredità culturale di cui l’Isola è ricco forziere.Continua a leggere →

Medaglia d’argento a Rinaldo Fois, premiata la Sardegna emigrata

Rinaldo Fois
Rinaldo Fois ritratto nella sede di Su Nuraghe.

Biella, 29 settembre 2013 -In occasione della festa di San Michele Arcangelo, il Questore Salvatore Arena consegnerà, a nome del Capo della Polizia, la Medaglia d’argento a Rinaldo Fois di Selargius (Cagliari), Commissario della Questura di Biella.
Figlio di Efisio e Maria Atzeni, Rinaldo lascia la sua Isola il 1° settembre 1969. Frequenta la Scuola di Polizia a Brescia e, il 1° settembre dell’anno successivo, al termine del Corso, viene assegnato a Novara.
Sapevo che in Sardegna sarebbe stato difficile, impossibile, forse, tornare“, confida. Così, dal 1° febbraio del 1971, arriva, per caso, a Biella.
Nella sua Isola lascia gli affetti più cari, la mamma e il padre, dirigente alla “Genovese gomme” di Cagliari, con stipendio buono e garanzia per il futuro dei sette figli. Ma Rinaldo, abile nuotatore, voleva partire in Marina e provare ad attraversare il mare.
Giunto nella “Città della lana”, appena sceso alla stazione San Paolo, al taxista che lo accompagna chiede di fare un giro per vedere la nuova sede di destinazione. Impatto positivo con il verde del grande viale Roma, omonimo a quello maestoso di Cagliari sul quale, di fronte al mare, si affacciano i palazzi della Regione e del Municipio.
I servizi di vigilanza e di “volante” a cui viene assegnato gli permettono di conoscere ogni angolo della città; poi, per la familiarità con la macchina da scrivere, il passaggio agli uffici dove amplia la sua esperienza fino a conoscere tutti i meccanismi della Questura.
Vincitore di diversi concorsi, dal 1975 in poi compie tutti i passaggi di carriera fino ad essere promosso Commissario. Nel mentre, conosce e sposa Liliana, biellese la madre, bergamasco il padre; nascono due figli, Lorenzo ed Elisa.Continua a leggere →

I’m from Italy. I’m from Sardinia

Esemplare esperienza con la Sardegna dell’emigrazione di oggi – Quando la lingua, ‘sa Limba‘ si palesa «luogo extra-territoriale» – Intervista a cura di Gianni Cilloco

Valentina De Iacovo
Valentina De Iacovo.

La Lingua – e nel caso di specie sa Limba sarda – può costituire un vero e proprio «luogo extra-territoriale», un ambito di ricchezza destinato e destinabile non solo ad un preciso gruppo di origine e di appartenenza. Tale asserto si palesa tanto più vero oggi, nella nostra realtà attuale, in costante e tradizionale connessione al mondo delle migrazioni ed, in particolare, a quello della migrazione dei giovani contemporanei. Esperienze che coinvolgono identità e rapporti umani che, in quanto tali, sono straordinarie potenzialità e strumento rivelatore di come le diversità – sebbene lontano dalla propria “casa” di origine – siano concreta fonte di coesione, di cultura e di reciproco arricchimento, piuttosto che causa di ostacolo, di divisione e di diffidenza per individui e collettività, come – purtroppo – molta opinione interessata, ignoranza e superficialità comuni paventano.
Un caso concreto, a riguardo, ci viene offerto dalla storia di Valentina De Iacovo, recentemente proclamata dottore magistrale presso l’Università degli Studi di Torino – Facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Corso di Laurea in Lingue e Letterature Moderne – con una Tesi dal titolo “La durata delle occlusive sorde del sardo campidanese: analisi fonetica di un campione di parlanti cagliaritani“. «Un lavoro frutto di una serie di positive coincidenze della vita», come Lei stessa ha sottolineato nei ringraziamenti finali al fondo del suo elaborato di studio.
26 anni, nata a Torino, genitori “continentali”, dopo un anno di progetto Erasmus in Francia, Valentina ha deciso di studiare e lavorare fuori dall’Italia. Da circa due anni vive a Londra – Inghilterra -, città ove ha lavorato dapprima come assistente di lingua in una scuola inglese e, successivamente, in una scuola francese. Abbiamo deciso di intervistarla per raccontare la sua esemplare e curiosa esperienza con la “Sardegna dell’emigrazione” di oggi.Continua a leggere →

Sapori di Sardegna, dolce appuntamento a Biella e a Pettinengo

LocandinaSabato 28 settembre, alle ore 21, “Sapori di Sardegna” dolce appuntamento al Circolo Culturale Sardo di Biella con illustrazione della ricetta e degustazione.
Antonietta Ballone, Consigliere di Su Nuraghe, presenterà “sos papassinos incappados“, variante festiva dei diffusissimi dolci preparati in Sardegna durante la stagione autunnale, a ridosso delle festività dei morti; dolci diffusissimi che devono il nome all’uvetta, “sa papassa“, edulcorate a cui è possibile aggiungere sapa e miele, arricchiti con noci, nocciole o mandorle, a seconda delle zone e della disponibilità nella dispensa domestica. L’elemento festivo è dato da “sa cappa“, la glassa bianca adornata di “diavolini” di zucchero dai colori assortiti, segno di buon auspicio, antico rimando al rifiorire controritmo delle tombe nel periodo autunnale.
L’appuntamento anticipa nel gusto i dolci che verranno serviti l’indomani, domenica 29 settembre, alle ore 12.30, nella chiesa di San Grato e Sant’Eusebio di frazione Gurgo di Pettinengo, durante il pranzo benefico servito all’interno dell’edificio sacro.
A Pettinengo, oltre ai “papassinos incappados” di Antonietta Ballone, saranno offerti sos mustazzolos, i mostaccioli, dolci nuziali il cui vocabolo deriverebbe dal mosto cotto speziato che li caratterizza. Con lo stesso nome, ma con varianti e ingredienti diversi, i mostaccioli li ritroviamo nella Penisola italiana, inseriti in altro contesto del calendario della vita, attestati, fin dall’antichità, sugli altari degli dèi quali offerta votiva.
La forma di losanga, che caratterizza “papassinos” e “mustazzolos” sardi, è presente nella “ficla” di Gubbio, nome che identifica la torta nuziale romboidale dal cui etimo deriverebbe il termine volgare corrispondente alla natura femminile. Durante le nozze, la rottura, il taglio della torta a forma di rombo, significava la perdita della verginità e la successiva auspicata procreazione. Nel tempo presente, dimenticati gli antichi significati beneaugurali, permane il gesto inconsapevole degli sposi che tagliano congiuntamente l’immancabile torta nuziale alla fine del banchetto.Continua a leggere →