Tornare in Sardegna almeno una volta l’anno

Nilde CongiuNilde Congiu nasce a Vercelli nel 1967 da Bruno di Domusnovas (Cagliari) e da madre pugliese.
Dopo anni di lavoro precario tra cascine con bestiame e caseifici, il genitore si trasferisce dalla Sardegna in Piemonte per lavorare come muratore, prima e, poi, come operaio nello stabilimento Pirelli di Livorno Ferraris, dove conosce e sposa Teresa Sisto, una ragazza emigrata da Gioia Del Colle in provincia di Bari.
Punto di riferimento per la famiglia appena costituita è stata la comunità sarda, molto presente anche a Livorno Ferraris, dove il padre ha avuto la possibilità di frequentare i “suoi” conterranei e parlare la “sua” lingua d’origine.
“Il carattere riservato di mio padre – afferma Nilde – non gli ha mai permesso di raccontare molto della sua infanzia e della sua gioventù, ma adesso, nella vecchiaia, sembra che sia diventata quasi una necessità raccontare della “sua” Sardegna”.
“Con lo stipendio di un solo genitore – continua – la possibilità di tornare in Sardegna è andata scemando nel tempo, fino a scomparire definitivamente l’anno in cui ho iniziato a frequentare le scuole superiori (sia io che mia sorella siamo diplomate perito informatico), con inevitabile aumento delle spese scolastiche e non solo”.
“Terminati gli studi – conclude – ho trovato lavoro e casa a Ivrea; la mancanza di risparmi mi ha impedito di tornare in Sardegna fino alla morte del nonno paterno Francesco. Laggiù vivono ancora tutte le mie zie che rividi una decina di anni fa, durante un viaggio con mio padre e due dei miei tre figli: Sebastiano e Samuele“.Continua a leggere →

Enrico Maolu, solidarieta concreta dalla Sardegna all’India

Serata Enrico Maolu
Gruppo di partecipanti alla cena sardo-indiana in ricordo di Enrico Maolu.

Biella, 12 aprile – Nel secondo anniversario dalla scomparsa, gli amici di Enrico Maolu si sono ritrovati nelle sale di Su Nuraghe per ricordarlo con una cena «sardo-indiana» il cui ricavato verrà utilizzato per aiutare una ragazza di 18 anni, A. Mary Christina – orfana di padre, madre facchina, portatrice occasionale – a frequentare il primo anno di Università al Politecnico di Coimbatore (Tamil Nadu-India), presso la Facoltà di Economia e Commercio.
Da Biella verranno sostenute le spese annuali di iscrizione all’Università, libri, viaggio e spostamenti, per un ammontare di circa 460,00 Euro. Il tramite per dar seguito alla solidarietà concreta degli amici di Enrico Maolu, è l’Associazione “Padre Renzo Zola – insieme lavoriamo per l’India”, Onlus con sede a Viverone, in via Ghigliotta, 39, che da anni si occupa di adozioni a distanza.
“Vogliamo continuare a percorrere la stessa sua strada – affermano gli amici di entrambe le Associazioni – e lo facciamo convinti, seguendo il suo esempio”. Quello che si vuole proporre è un semplice gesto di solidarietà concreta, attraverso la convivialità del cibo, destinando il frutto dell’incontro ai bambini bisognosi dell’India.
Enrico Maolu collaborava con diversi soggetti attivi sul nostro territorio, con alcuni di loro aveva visitato l’India, conosceva molto bene la povertà di quella gente, l’abbandono dei bambini sulle strade desolate di quella terra bellissima.Continua a leggere →

Alessandro Sanna, esempio di «Biellesità» e «Sarditudine»

Alessandro Sanna
Andorno Micca, 30 maggio 1998, Alessandro Sanna (primo a destra), con il sindaco di Andorno Micca, Biagio Picciau, il padre Giovanni Antonio e il fratello Alberto, durante la cerimonia di scoprimento della targa che ricorda Giuseppe Biasi.

La  notizia della morte di Alessandro Sanna colpisce e addolora la Comunità sarda e il mondo della cultura biellese.
Oltre che per il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, l’Ente che lo annovera tra i Soci Fondatori, Alessandro è stato per molti anni valido, attento e prezioso collaboratore di diverse Associazioni e realtà della Cultura biellese.
Al DocBi, Centro Studi Biellesi, è conservata una quantità davvero considerevole di “materiale” di vario genere che, nel tempo, Alessandro ha consegnato, accompagnandolo con suggerimenti, sollecitazioni, indicazioni di ogni tipo; in molti casi sono state precorritrici di successive realizzazioni, come – un esempio  tra tanti –  la messa in valore della produzione locale della Vespa Piaggio.
“Ricorderemo Alessandro – afferma Giovanni Vachino, presidente del DocBi – con affetto, riconoscenza e gratitudine per tutto il lavoro da lui disinteressatamente riversato nel nostro territorio, non soltanto attraverso la nostra associazione e Su Nuraghe, ma anche tramite le altre realtà che lui seguiva e sosteneva”.
Negli ultimi tempi, con l’avanzare inesorabile della malattia, ha intensificato ancor più la sua azione generosa e disinteressata, facendo recapitare all’Istituto “Eugenio Bona” (la scuola in cui aveva conseguito il diploma), libri di argomento giuridico ed economico; alla Biblioteca del Seminario Vescovile, volumi di argomento religioso e morale; alla Biblioteca Civica, “un po’ di tutto”, tra cui opere scientifiche e romanzi, particolarmente libri di argomento storico, geografico, consegnati alla sezione Biblioteca per Ragazzi della nostra città, selezionati e adatti ai giovani fino ai 18/20 anni di età.Continua a leggere →

Un nuovo grave lutto colpisce la comunità dei Sardi di Biella

Alessandro SannaStamane, alle prime luci dell’alba, è morto Alessandro Sanna, 66 anni.
Lo annunciano la mamma Vera, la moglie Maria Carmen, il fratello Alberto con la moglie Maria Grazia ed i figli Giovanni, Giulia con il marito Andrea; la zia Jolanda con i figli Paola e Filippo, con le rispettive famiglie. Parenti ed amici tutti.
Il santo Rosario verrà recitato Giovedì 12 aprile, alle ore 19.30 nella Chiesa parrocchiale di Tollegno.
La sepoltura sarà officiata Venerdì 13, alle ore 15, sempre nella Chiesa parrocchiale di Tollegno, accompagnato dalle “Voci di Su Nuraghe” che intoneranno il canto di “Su perdonu”.
La cara salma sarà tumulata nel locale cimitero.
Alessandro Sanna, Sardo e Biellese ad un tempo, era di padre sassarese, arrivato a Biella nel 1939, e di madre biellese, nata nello stesso cortile della casa natale di Pietro Micca. Nel Suo libro, “Terra di sole, Terra di neve”, edito da Su Nuraghe nel 1997, Alessandro Sanna ha voluto dedicare ai nonni, sardi e biellesi, la sua opera di versi e riflessioni poetiche.
Ragioniere presso l’Ospedale cittadino, per anni ha collaborato al giornale Il Biellese. Amava conoscere, leggere e riflettere, comunicando il suo sapere in modo disinteressato.
Importante per la microstoria locale la sua collaborazione con Giampalo Pansa ne “Il sangue dei vinti”, un resoconto storico in cui vengono ricordati alcuni fatti del Biellese, in particolare l’episodio tragico occorso al pittore sassarese Giuseppe Biasi, morto ad Andorno Micca nel maggio 1945, a guerra oramai finita e a libertà appena conquistata.Continua a leggere →

Pasca Manna 2012, Bonas Pascas, Bona Pasca de Abrile

Is pardulas
Is pardulas, dolci sardi di Pasqua, opera di Luciana Ecca.

Is pardulas – dolci sardi di Pasqua

Is pardulas, una peculiarità del mondo pastorale, tipiche della tradizione pasquale sarda, sono dolci realizzati con formaggio o ricotta, dal gusto delicato e leggero.
Si tratta di una delle varianti delle diffusissime formaggelle, presenti in tutta l’Isola, conosciute anche come sas casadinas, apprezzate per il sapore più deciso.
Alcuni alimenti prodotti in questo periodo dell’anno conservano negli ingredienti, nelle forme e nelle tecniche di preparazione interessanti tracce riconducibili alla loro antica origine.
Is pardulas è un dolce che i pastori offrivano a parenti, amici ed ospiti in occasione della Pasqua.
L’importante festa equinoziale universalmente celebrata ha diversi miti di fondazione. Da noi, la Pasqua cristiana, innestata su quella giudaica, rimanda alla passione, morte e resurrezione di Gesù; si sovrappone (senza mai coincidere), a quella ebraica che, a sua volta, presenta curiose similitudini con certi culti mesopotamici connessi con la festa del solstizio ascendente.
Il 21 marzo, in Iran e nei territori compresi nell’antica Persia, viene celebrato il capodanno, detto di Nauroz, del “nuovo giorno”, durante il quale vengono approntate tavole imbandite, decorate con i sabze, piatti di grano – ma anche di lenticchie o ceci – germinato al buio, simili ai “giardini di Adone” dei culti precristiani, conosciuti dai Sardi con l’appellativo di nenneres.
I nenneres vengono portati in chiesa il Giovedì Santo per decorare ed onorare i Sepolcri, le cappelle in cui viene custodito il “Santissimo Sacramento”, fino alla sera del Sabato Santo. Successivamente, trapiantati in giardino o in campagna per fecondare la terra. È, forse, casuale che, sulle sontuose mense persiane, siano presenti anche alcuni cibi a base di formaggio, confezionati a forma di stella o di spirale che, nell’aspetto e nel gusto, rimandano a is pardulas, i dolci sardi della Pasqua.Continua a leggere →