Sardegna, beni immateriali e giovani nella Settimana Santa

Sabato 7 Aprile, dalle ore 17,55 alle 18,55, RAI3 Regione Sardegna trasmetterà il documentario Is cantoris de Cira Santa. L’opera, realizzata da  Marina Anedda e prodotta dall’Associazione Culturale “Dìes” e da sardegna-visuale.it, frutto di un lungo lavoro di ricerca, racconta i Riti della Settimana Santa a Cagliari.

cantori San Giovanni
Cagliari, Cattedrale, cantori San Giovanni.

Mercoledì 28 Marzo, l’Associazione Culturale “Dìes” ha presentato il nuovo portale web presso la chiesa di San Domenico a Cagliari alla presenza di un numerosissimo pubblico, dei gruppi cantori del quartiere di Villanova, delle autorità cittadine e docenti dell’Università di Cagliari
Frutto di cinque anni di ricerca etnografica, le prime sezioni del portale sardegna-visuale.it sono adesso in rete. Un rigoroso lavoro di indagine sul campo, che apre al pubblico con i riti della Settimana Santa di Cagliari. Filmati documentari, immagini fotografiche, interviste ai protagonisti. Introdotti da schede esplicative e accompagnati da brevi commenti testuali.
Il portale offre una documentazione multimediale rigorosa e approfondita di molti aspetti dei più famosi beni immateriali dell’Isola: ai Riti della Settimana Santa cagliaritana seguiranno a breve le sezioni dedicate alla Festa di S. Efisio, all’Ardia di Sedilo e al Carnevale di Cagliari. Per proseguire con la documentazione di tutte le più importanti ricorrenze della Sardegna.Continua a leggere →

Primavera Su Nuraghe, attività del mese di aprile

Annullo filatelico
Annullo filatelico di Biella Micca apposto sulla circolare n.141 inviata ai Soci di su Nuraghe su lettera affrancata con francobollo celebrativo Sardegna dell'Istituto Poligrafico Zecca dello Stato..

Il mese d’aprile, caratterizzato dai riti della Settimana Santa, si apre con i nenneres, i semi di grano germinato al buio che verranno portati in chiesa, nelle parrocchie di appartenenza, la sera del 5 aprile – Giovedì Santo, dopo la Messa in Coena Domini, per decorare la cappella in cui verrà custodito il Santissimo Sacramento.
6 aprile – Venerdì Santo, ore 20.30, antiche melodie in Lingua sarda: le Voci di Su Nuraghe si uniranno ai fedeli di Pettinengo partecipando alla Via Crucis che prenderà le mosse dal piazzale antistante la Chiesa parrocchiale, fino a raggiungere l’Oratorio di Gurgo, reintitolato a San Grato d’Aosta e Sant’Eusebio da Cagliari, Patrono del Piemonte. Nella seicentesca chiesa frazionale sarà possibile ammirare le sei opere in grande formato, che illustrano momenti della vita dei Santi Grato ed Eusebio, realizzate dai detenuti della Casa Circondariale di Biella.
Lunedì 9  aprile, Pasquetta, tradizionale scampagnata fuori porta presso l’area attrezzata di Chiaverano.
Mercoledì 11 aprile, ore 20.30, sarà possibile partecipare alla Cena in ricordo di Enrico Maolu, in favore dei bambini poveri dell’India. (Info e prenotazioni: Bruno 015.352792).
Sabato 14, dalle ore 16.00 alle ore 22.00Nuove elezioni al Circolo. Si potrà votare presso la sede in via Galileo Galilei, 11, dove verrà allestito apposito seggio, corredato dall’elenco dei Soci. Alla chiusura delle urne seguirà immediatamente lo spoglio delle schede e la pubblicazione dei risultati. Le elezioni avverranno con voto scritto e segreto. Sono elettori tutti i Soci in regola con il tesseramento alla data dell’Assemblea (24 marzo 2012). Gli eletti non debbono aver riportato condanne penali.Continua a leggere →

In continuità di fede e cultura, «Via Crucis» a Pettinengo

Venerdì 6 aprile, alle ore 20.30, a Pettinengo, “Via Crucis” con partenza dal piazzale della chiesa parrocchiale – arrivo a San Grato di Gurgo, oratorio seicentesco restaurato dai Sardi – esposizione dei dipinti realizzati dai detenuti della Casa Circondariale di Biella – distribuzione dei testi con traduzioni in italiano

Pannelli
Pannelli realizzati dai detenuti della Casa Circondariale di Biella per l'Oratorio di San Grato d'Aosta e Sant'Eusebio da Cagliari in frazione Gurgo di Pettinengo.

Venerdì Santo, la comunità dei Sardi di Biella si unirà ai fedeli di Pettinengo per la “Via Crucis” che prenderà le mosse dal piazzale antistante la chiesa parrocchiale.
Durante la processione verrà intonato in lingua sarda l’antico canto della Madonna addolorata che accompagna Gesù verso il monte Calvario. Una melodia triste, lamento ripetuto più volte – come usavano le antiche prefiche – per la perdita del figlio innocente che sta per essere crocifisso: Sette ispadas de dolore, su coro m’hant trapassadu, sette spade di dolore, mi hanno trafitto il cuore, recita il ritornello.
Antiche musicalità di una tradizione profonda da condividere attraverso un percorso di fede e di cultura; oltre e al di là dei significati delle parole, sonorità che al di là della lingua – latino, italiano o sardo – rimandano al sacro a formare un intreccio sempre più saldo attraverso la voce del cuore e i sentimenti dell’anima.
La tappa finale si concluderà nell’antico oratorio cointitolato a San Grato d’Aosta e Sant’Eusebio da Cagliari, a significare una continuità di fede e di cultura che attraversa i secoli.
Sant’Eusebio da Cagliari, eletto a Patrono del Piemonte, venne inviato nel IV secolo nella regione subalpina a reggere la neodiocesi appositamente costituita a Vercelli dove istituì il cenobio, un primo seminario, un centro comunitario per la formazione dei presbiteri in cui Grato si formò e crebbe negli studi per succedere, poi, a Eustasio, protovescovo di Aosta. All’epoca, tutte le Chiese dell’Italia settentrionale – ci ricorda Sant’Ambrogio – si rivolgevano al cenobio eusebiano per scegliere i propri pastori.Continua a leggere →

Al vescovo di Biella le palme «filadas», intrecciate alla sarda

Nella sezione Fotografias alcune immagini della consegna delle palme 2012

Consegna palme
Alcuni momenti della consegna delle palme filadas al Vescovo, al Clero e ai Religiosi della Diocesi di Biella.

Anche quest’anno, Sabato 31 marzo, in occasione delle ricorrenze pasquali, la Comunità dei Sardi di Biella ha offerto le palme filadas, intrecciate, al Vescovo, mons. Gabriele Mana, a sacerdoti e religiosi della Diocesi.
Nella tarda mattinata, un piccolo corteo in abiti festivi della tradizione isolana, con in mano le palme artisticamente lavorate, ha preso le mosse dalla sede di via Galileo Galilei, attraversando tra gli applausi di alcuni passanti, la centralissima via Italia.
In episcopio, ad accogliere la rappresentanza sarda, altri conterranei: il cappellano di Su Nuraghe don Ferdinando Gallu, di Chiaramonti (Sassari); mons. Salvatore Pompedda, di Ozieri (Sassari), collegiale di Oropa, neocongedato cappellano militare della Legione Carabinieri della Sardegna; suor Maria Assunta Serra, di Musei (Carbonia-Iglesias), direttrice del “Cottolengo” cittadino e suor Maria Cesarina Vaquer, di Villasor (Cagliari), direttrice alla clinica Vialarda di Biella delle Suore Francescane di San Giuseppe di Oristano.
A loro sono stati affidati i preziosi elaborati botanici da consegnare al Vescovo e ai sacerdoti diocesani, impegnati nel rito funebre a Cerrione per l’improvvisa scomparsa del parroco don Gianrocco Bombelli.Continua a leggere →

«Prammas sardas», antichi saperi della cultura occidentale

Biella, alle radici cristiane europee – l’antica tecnica di preparazione e lavorazione artistica delle palme – cultura materiale, manualità e abilità artigianali, “antichi saperi” della cultura occidentale

Consegna palme
Alcuni momenti della consegna delle palme filadas al Vescovo, al Clero e ai Religiosi della Diocesi di Biella.

Un mare di foglie di palma intrecciate accoglie trionfalmente Gesù al suo ingresso in Gerusalemme: è l’antichissimo modo con cui si onoravano personaggi importanti.
L’uso di intrecciare fronde e foglie di palma in elaborate composizioni è attestato fin dall’antichità per acclamare i condottieri al rientro da compagne militari e i sovrani, osannati al loro passaggio tra la folla, evento spesso coincidente con un trionfo militare.
Fin dalle origini, il cristianesimo ha sussunto, mantenuto e rielaborato questo simbolismo, il cui uso permane nel periodo pasquale, dando il nome “delle palme“, alla domenica precedente quella di Pasqua.
Per realizzare queste composizioni occorre una buona manualità che attinge ad un passato molto remoto. La tradizione della lavorazione delle palme – tramandata in Sardegna, nella Penisola, attestata sulle due sponde del Mediterraneo – si è mantenuta nel tempo, grazie al forte significato sociale delle operazioni di intreccio in vista della festa calendariale e della ricorrenza liturgica cristiana alla quale oggi è associata. Un’attività che riveste per le famiglie che lavorano il vegetale un importante momento di incontro. La preparazione per le decorazioni inizia fin dall’inverno, quando le tenere foglie di palma devono essere avvolte in sacchi di juta per farle “imbiondire” e far loro assumere la tipica colorazione albina.Continua a leggere →