Dall’Appennino parmense arrivano cinque nuove pietre della memoria per “Nuraghe Chervu”

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L’area monumentale “Nuraghe Chervu” continua ad arricchirsi

Dall’Appennino parmense fino in città. Tra i diversi comuni italiani che hanno accolto l’invito della Città di Biella e del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” per completare, con una pavimentazione lapidea composta da pietre di riuso l’area monumentale “Nuraghe Chervu”, nel fine settimana è arrivata una nutrita delegazione in rappresentanza dei comuni di Langhirano (10.800 abitanti, conosciuto per la produzione del prosciutto di Parma), Tizzano Val Parma (2.100), Corniglio (1.741), Palanzano (1.050) e Monchio delle Corti (840 abitanti). Ad accogliere gli emiliani c’era il vice sindaco Giacomo Moscarola.

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“Fabbro, batti il tuo ferro”/ “Frailarzu, colpa su ferru tou”

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Dìcios e Peràula de Deus / Proverbi e Parola di Dio – immagini e nomi sardi di fiori – Laboratorio   linguistico transoceanico mensile tra “Su Nuraghe” di Biella e il Circulo sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina).

Presentazione del proverbio: “Fabbro, batti il tuo ferro”

Il fabbro, al quale si consiglia di battere il suo ferro, deve lavorare con grande attenzione, senza guardare il ferro altrui, per ottenere buoni risultati. Proprio ciò che deve fare ogni persona, come lavoratore a giornata, bisognoso di lavoro, per quando andrà al regno dei cieli, dove a nessuno è consentito mormorare per la paga data agli altri.

Presentada de su dìciu: “Frailarzu, colpa su ferru tou”

Su frailarzu, a su cale si cussizat de colpare su ferru sou, devet trabagliare cun atentzione manna, chentza abbaidare su ferru anzenu, pro tenner bonos risultados. Propiu su chi devet fagher cadiunu, che zornateri bisonzosu de trabagliu, pro candho at andhare a su regnu de sos chelos, inue a niunu est cunsentidu de murmutare pro sa paga dada a sos àteros.

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“Su Nuraghe Calcio Biella”, vince contro “#Escile Team”

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Lunedì 18 settembre si è disputato il terzo incontro di allenamento tra “Su Nuraghe Calcio Biella” e “#Escile Team” capitanata da Cristian. Derby ben arbitrato da Pino Lopez concluso con il risultato finale di 6-0, ha incoronato vincitori i giovani con le insegne della Sardegna sul cuore, capitanati per l’occasione da Alessandro Scanzio. I gol sono stati messi a segno: 2 Stefano Cavazzini, 2 Antonello D’Eri 1, Gabriele Giusio 1 Francesco Marangon.

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“Su Nuraghe Calcio Biella” vince contro “Team Gomme Ronco”

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Lunedì 11 settembre si è disputato l’incontro di allenamento tra “Su Nuraghe Calcio Biella” e “Team Gomme Ronco”, squadra capitanata da Manuel Picone e allenata da Andrea Tarditi, conseguendo il lusinghiero risultato di 6-1 in favore di “Su Nuraghe”.

Entra così nel vivo della preparazione atletica la formazione capitanata da Manuel Pizzo, allenata da Andrea Savoi e coordinata da Gaspare Carmona, in campo con lo stemma dei Quattro Mori di Sardegna sul cuore.

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Settembre 2023, una parola sarda al mese: “B” come “BURDU”

descrizioneRadici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

BURDU camp. ‘agreste, selvatico, rude’; (di fiori) ‘falso’: es. gravellu burdu ‘falso garofano’, etc.; (di bimbo o ragazzo) ‘bastardo, illegittimo, figlio naturale’. Si dice anche dei muri a secco (muru burdu), di suono che non rimbomba (sonu burdu); tue de sas Musas ses burdu ‘ tu sei orfano delle Muse’ (Gavino Contini). Altrove, es. a Dorgali, si dice anche gurdu.

La base etimologica è l’accadico urdum, (w)ardum ‘schiavo, servo’.

In sassarese a burdu si preferisce l’appellativo mediterraneo bałtáłdu, che riguardo alle cose ha senso di ‘innaturale, non autentico’; però vien riferito precipuamente al ‘figlio non riconosciuto’, un tempo detto ‘figlio di nessuno’. Secondo il Dizionario Etimologico della Lingua Italiana, la voce bastardo sarebbe derivata dal fr. ant. bastard, di cui però nessuno si è presa la briga d’indagare l’etimo. Questa voce apparve scritta in Italia con Jacopone nel 1304-1313, ma già vigeva nel lat. med. bastardus (Salimbene, 1281-88), e ciò denota che la voce è mediterranea. DELI, attribuendo arbitrariamente un valore spregiativo al (supposto) suffisso it. –ardo, avvalora l’ipotesi dei tanti eruditi che pensano, in rapporto a un figlio illegittimo, che bastardo voglia riferirsi a chi è “nato sul basto (dell’asino)”. Ma questa ignominiosa ipotesi scaturisce dalla mente degli eruditi che non sanno mettere la mordacchia alla propria ignoranza, Com’è evidente, l’obbrobriosa forzatura manca di argomenti, poiché sia i glottologi sia i filologi romanzi non han voluto frequentare la Sponda Sud del Mediterraneo in cerca della verità.

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