La Taverna «Su Cuncordu» alla Festa dell’uva di Gattinara

Festa interprovinciale dell’Uva – ventottesima edizione – un appuntamento-tradizione

sede circolo gattinara
Gattinara: sede dell'Associazione Sarda Su Cuncordu

Nel periodo compreso tra il 3 ed il 5 settembre, anche quest’anno a Gattinara il centro storico si animerà di mille colori, di profumi, di suoni. Si rivivono, in questi giorni, le antiche feste della vendemmia, si riportano in vita quelle vecchie tradizioni che i nostri contadini aspettavano tutti gli anni con ansia.
Un tuffo nel passato, dove per tre giorni, da più di un quarto di secolo, questa manifestazione costituisce il frutto di una felice intuizione del Comune che, in collaborazione con altre associazioni, annualmente la propone in un primo fine settimana di settembre.
La Festa dell’Uva vuole innanzitutto propagandare il principale tratto di queste terre, esposte come un’enorme balconata sulla Pianura Padana, a volte scomode per la loro lavorazione, ma quasi sempre generose nel ripagare gli sforzi dell’uomo.
Quegli sforzi, quei sacrifici, quelle preoccupazioni che la festa intende esaltare, i connotati tipici della Festa dell’Uva sono connaturati a quelli del paese: semplici, spontanei, genuini, allegri, una cosa fatta in casa che le dà le più ampie garanzie.
Nelle vie del Centro Storico vengono allestite le taverne dove è possibile gustare i piatti della tradizione, in un’atmosfera calda e accogliente.Continua a leggere →

La Mazza Civica di Biella, sintesi di identità che parla di Sardegna

Da 196 anni, il Comune di Biella inalbera, senza interruzione di continuità, antichi simboli identitari

vigili urbani con mazza civica
Vigili Urbani con la Mazza Civica di Biella portata in processione al Santuario Mariano Eusebiano Alpino di Santa Maria di Oropa

Domenica 29 agosto, l’antica Mazza Civica della Città di Biella sarà portata solennemente ad Oropa per la cerimonia della cosiddetta “chiusura dei cancelli”.
In ordine, maestosamente in processione, dietro la Mazza civica sorretta e scortata da Viglili urbani in guanti bianchi a significare il profondo rispetto per l’antica insegna, il Sindaco e l’Amministrazione comunale.
Da centonovantesi anni, il Comune di Biella inalbera, senza interruzione di continuità, simboli antichi rimasti in uso quasi solo più presso le Corti d’Appello e la Suprema Corte di Cassazione per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario e nelle Università per le cerimonie di inizio Anno accademico.
Poche le città che ancora utilizzano l’antico simbolo del potere. Biella come Cagliari, entrambe in ambiente sacro durante funzioni paraliturgiche. Nell’antica capitale del Regno Sardo la Mazza viceregia del periodo spagnolo, viene portata dall’ “Alternos” – dal Viceré in passato, dal Sindaco della Città oggi – durante la processione di Sant’Efisio, Patrono dell’Isola.
Nelle tre facce dell’antica insegna decurionale biellese è rappresentata la sintesi dell’identità del Territorio: lo Stemma della Città; l’effigie di Santa Maria d’Oropa; lo Stemma del Regno di Sardegna.Continua a leggere →

La Mazza Civica ad Oropa, due solenni occasioni annuali

disegno mazza civica
Disegno della Mazza Civica progettata dall'architetto Nicola Tarino nel 1814, conservato presso la Biblioteca Civica di Biella.

Biella forse è l’unica città, almeno in Piemonte, che fa ancora uso, in determinate circostanze, della mazza civica, in alternativa al gonfalone.
La Mazza era un’insegna d’onore del corpo decurionale, vale a dire dell’amministrazione comunale. Con il tempo, i comuni ne abbandonarono l’uso, preferendo il gonfalone; non invece l’ordine giudiziario (corti d’appello e suprema corte di cassazione), che nelle cerimonie particolarmente solenni, come l’inaugurazione dell’anno giudiziario, la usa ancora oggigiorno.
Non si sa da quando la città di Biella fa uso della Mazza. Ricerche archivistiche esperite in passato dal già citato Pietro Torrione non diedero i frutti sperati. È assai probabile però che l’uso abbia avuto inizio dopo la concessione delle già citate (parlando dello stemma) patenti ducali di infeudazione del 1660, con le quali la città ottenne anche la giurisdizione penale di seconda istanza, in aggiunta a quella che già deteneva riguardante le cause civili.
Non si conosce la foggia della prima Mazza. Si sa solo che essa era d’argento e che, come quella del Capitolo della Cattedrale, fu dal Municipio (conquistato dai Giacobini) donata al Governo provvisorio piemontese costituitosi nel dicembre 1798, il quale era travagliato da una grave situazione economica.
Con il ritorno della monarchia nel 1814, il comune decise di dotarsi di una nuova Mazza di rappresentanza – questa volta in legno dorato – e fu incaricato l’architetto e ingegnere Nicola Tarino di studiarne la foggia.Continua a leggere →

Maria Carta, tesoro musicale che appartiene all’umanità

Nella storia della musica di tutto il mondo, fenomeni vocali di straordinaria musicalità sono conosciuti da sempre e in tutte le culture e le tradizioni, da oriente ad occidente, sia nel passato sia nel presente – la voce fenomenale trascende la casualità temporale della sua localizzazione e del constesto musicale in cui opera

murales maria carta
Siligo (Sassari): murales che ritrae Maria Carta nella Piazza a lei intitolata

La teorizzazione metafisica del suono appare nella letteratura musicologica indiana a partire dal IX secolo d. C. e prosegue, con varianti non sostanziali e riprese fino almeno al XVIII.
Il suono creatore, nada, unito al principio dell’universo, il brahman, dà vita a tutto, dei e creature umane, animali e vegetali, fino alle forme più solide, quali i minerali. All’inizio del processo sta il brahman, immobile, ineffabile e inudibile: al termine, sta il mondo concreto di cui tutti siamo parte. Il percorso, liberatorio, si compie nei due sensi: dal brahman verso la concretezza mondana e dalla mondanità verso il brahman.
Nel contesto specifico della musica, il brahman è suono, meglio energia sonora, la pratica della quale può condurre alla liberazione dal cerchio infinito delle rinascite.
Nel corpo umano, l’energia sonora si manifesta come voce e, come tale, avoca a sé la priorità nel campo della musica nei confronti della musica strumentale: in effetti, la musica, in sanscrito, è indicata da un termine che significa canto.
La voce, ovviamente, può essere sia normale sia musicale e, in quest’ultimo caso, può assumere connotazione di eccezionalità.
Nella storia della musica di tutto il mondo, fenomeni vocali di straordinaria musicalità sono conosciuti da sempre e in tutte le culture e le tradizioni, da oriente ad occidente, sia nel passato sia nel presente. Ma, per trovare una descrizione precisa del fenomeno, bisogna restare in India. E’ qui che, in un testo della metà del 1200, “Il tesoro dei gioielli della musica“, si incontra la prima formulazione scritta della cosiddetta voce fenomenale.Continua a leggere →

Donne sarde, modo di fare impresa in sintonia con l’artista Maria Carta

Riflessione e progettualità – valorizzazione della figura femminile nel fermento artistico–culturale, ma anche in rapporto alla valorizzazione delle risorse e punti di forza della figura femminile nell’imprenditoria.

Rita Pirisi
Siligo (Sassari): l'imprenditrice Rita Pirisi, riceve il Premio Maria Carta 2010

È un’emozione fortissima essere oggi insieme a tutti voi nel rivivere in occasione di questo premio la ricca e profonda testimonianza lasciateci da Maria Carta, figura femminile che insieme ad altre donne sarde nella storia, nell’arte e nella quotidianità, rispecchia la forza, la tenacia, l’intelligenza, la creatività e la capacità organizzativa e di relazione della donna sarda.
Essere qui è per me un onore e un impegno che intendo mantenere nella mia vita di imprenditrice.
Darò come sempre il mio contributo alla valorizzazione della cultura sarda non solo nel campo imprenditoriale di mia stretta competenza con tutte le iniziative e gli eventi che caratterizzano da anni la tipicità della nostra azienda, ma anche in quello etno-musicale, letterario, cinematografico…, convinta dell’importanza fondamentale che hanno le diverse voci integrate e il connubio fra tradizione e sperimentazione.
Vivo questa ricorrenza come un momento di riflessione e progettualità non solo in riferimento alla valorizzazione della figura femminile nel fermento artistico–culturale, ma anche in riferimento alla valorizzazione delle risorse e punti di forza della figura femminile nell’imprenditoria.
Noi donne sarde nel modo di fare impresa ci ritroviamo, secondo me, in sintonia con la donna e l’artista Maria Carta, perché sono necessarie le stesse qualità che ritroviamo in lei, per essere delle imprenditrici capaci di strategie imprenditoriali, che possono lasciare la loro impronta e creare aziende leader nelle diverse specificità culturali e territoriali.Continua a leggere →