Giovani, adulti ed anziani al Carnevale di Su Nuraghe

Sabato 13 e domenica 14 febbraio, gran finale al Carnevale dei Sardi di Biella con la presenza del Cucu di Chiavazza (Franco Caucino) accompagnato dalla bella Passerottina (Nicoletta Favero). Attraverso la partecipazione del caratteristico personaggio dell’antico Comune di Chiavazza, le Maschere biellesi hanno omaggiato la Comunità dei Sardi. Immagini nella sezione Fotografias

CarnevaleDa molti anni, nei mesi precedenti, le Maschere biellesi si incontrano nelle sale di Su Nuraghe per organizzare i diversi carnevali che si svolgono nella Provincia di Biella. Si incontreranno ancora, a consuntivo, per destinare le somme raccolte da donare in beneficenza ad Enti ed Istituti biellesi.
Accolti con gioia, i due graditissimi ospiti hanno consegnato i riconoscimenti filatelici alle maschere presenti; le migliori sono state premiate anche con prodotti in natura. Come di consueto, i cesti di prodotti sardi verranno consegnati materialmente sabato 6 marzo durante l’importante appuntamento Feminas 2010, la Festa della Donna di Su Nuraghe.
Una serata trascorsa in serenità ed allegria, animata da Barbara Capizzi e da Andrea Caneparo. Musica bella, coriandoli, stelle filanti e tanti, tanti dolci della tradizione isolana. Le Socie di Su Nuraghe non si sono risparmiate nel dare il meglio di sé con leccornie preparate sia a casa che nelle cucine del Circolo.Continua a leggere →

Un mondo di singolarità di soggetti e di comunità

Sabato 20 febbraio, ore 21, nelle sale di via Galilei, 11, a Biella, nuovo appuntamento con le lezioni di cinema Su Nuraghe Film, per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore. La serata verrà presentata da Maurizio Calesini Sotgiu, sardo di seconda generazione.

Locandina del filmIn cartellone Toccos e Repiccos – Campanari in Sardegna, un cortometraggio prodotto dall’ISRE, l’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna (2000), regia di Ignazio Figus, durata: 89 minuti.
Toccos e Repiccos si propone di documentare quanto ancora resta in Sardegna del mondo dei campanari. Un mondo che non è solo di singolarità di soggetti, ma anche di comunità, luoghi, abilità tecniche, ricorrenze religiose e quotidiane ancora immersi nei tempi lunghi scanditi dal suono delle campane.
Le riprese iniziate nel 1998, sono state realizzate a Paulilatino, Barrali, Suelli, Senorbì, Lodè, Jerzu, Bonorva, Orotelli, Irgoli, Galtellì e Onifai. Il film, stigmatizzando la nostalgia per un mondo che pur persistendo non pervade più la vita quotidiana della maggior parte dei paesi della Sardegna, ripropone anche la citazione di una delle ultime edizioni del Festival dei Campanari, mostrando, in aggiunta a quanto già documentato, la maestria degli esecutori provenienti da Aritzo, Siniscola, Loculi, Dorgali, Ruinas, Abbasanta, Sedilo e Torpé.
Nitido nel racconto delle immagini quanto sobrio nei suggerimenti interpretativi, il documento persegue, secondo una costante di precedenti lavori cinematografici del regista, l’ambizione di renderci la realtà che documenta secondo il peculiare punto di vista dei soggetti protagonisti.
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Francobollo di Sa Sartiglia al Carnevale di Su Nuraghe

francobolloSabato 13 e domenica 14 febbraio, verrà dato in premio alle migliori maschere che parteciperanno al Carnevale degli adulti e a quello dei bambini organizzato da Su Nuraghe di Biella la Tessera Filatelica che contiene il nuovo francobollo Sa Sartiglia di Oristano, che verrà emesso dalle Poste Italiane il giorno 12 febbraio 2010.
Con lo stesso francobollo, già ordinato in migliaia di esemplari, verrà affrancata la corrispondenza di marzo inviata ai Soci del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella. Un nuovo omaggio che arricchisce ulteriormente la conoscenza dell’Isola attraverso i piccoli preziosi foglietti dentellati di carta colorata.
La vignetta del francobollo dedicato a Sa Sartiglia di Oristano raffigura la storica giostra cavalleresca Corsa alla Stella, mentre il personaggio principale, il Componidori, rappresentato in abiti tradizionali caratteristici sia del Gremio dei Contadini che di quello dei Falegnami, galoppa lungo la via della Cattedrale di Santa Maria Assunta, che svetta sullo sfondo.
Completano il francobollo la leggenda “ORISTANO – SA SARTIGLIA” e la scritta “ITALIA” e il valore “€ 0,60”. La grafica è opera della bozzettista è Tiziana Trinca.
A commento dell’emissione verrà posto in vendita il bollettino illustrativo con articoli a firma della Dott. Angela Nonnis, Sindaco di Oristano e Presidente della Fondazione Sa Sartiglia.
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Origini della Sartiglia di Oristano

vestizione di su componidoriLa tradizione vuole che, al fine di scongiurare durante il Carnevale le continue sanguinose risse che avvenivano fra arborensi e soldati aragonesi, che naturalmente erano circondati di odio da parte dei locali, pieni ancora di livore per la sconfitta subita e la libertà perduta [i quali] coglievano l’occasione del trambusto carnevalesco per accoltellare e stecchire i dominatori.[1] La lungimirante intuizione del canonico Dessì (1543), nel tentativo di rappacificare Sardi e Aragonesi, contribuiva alla cristianizzazione dell’Isola rimuovendo le violenze consumate durante il periodo di Carnevale. La presenza degli odiati Aragonesi forniva “materia prima” e pretesto per il mantenimento di riti arcaici di propiziazione dell’annata agraria attraverso il sacrificio umano. Generalmente, le vittime designate venivano individuate tra i forestieri. Nel caso dell’Arborea, la cattura e l’uccisione di soldati aragonesi, responsabili della cocente sconfitta avvenuta nelle campagne di Macomer pochi decenni addietro (1478), soddisfacevano a due esigenze: propiziare la fertilità del nuovo ciclo vegetativo ed eliminare fisicamente il nemico. Ostilità e rancore antichi, originati dalla “licentia invadendi”, la licenza di invasione, concessa nel 1297 [2], da Papa Bonifacio VIII a Giacomo Secondo di Aragona, data in cambio di un consistente censo feudale annuo. Il pontefice dava al sovrano d’Aragona il consenso affinché quelle terre potessero essere occupate con la forza, senza tener conto delle entità statali che in quei territori già esistevano. Ventisei anni dopo, l’infante Alfonso IV costituirà per conquista (1323-1326) il Regnum Sardiniae et Corsicæ, escogitato a suo tempo dal pontefice, attraverso l’occupazione dei territori del Cagliaritano, della Gallura e di parte del Logudoro.Continua a leggere →

A manu tenta, solidarietà tra cultura ebraica e cristiana

ballu a manu tentaA Biella, la Caritas ha raccolto 23.654,70 Euro – È stato consegnato a don Ferdinando Gallu il frutto della sottoscrizione Un Euro per Haiti, promossa dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe – Affisso in bacheca il resoconto della colletta.

La maggior parte dei sottoscrittori, versando offerte destinate a persone che non conoscono, hanno voluto rimanere anonimi; piccoli segni che, in qualche modo, rimandano al concetto ebraico di benevolenza, beneficenza, piuttosto che alla nozione cristiana di carità e compassione.
Alcuni comportamenti e vocaboli sardi rimandano al Giudaismo; in Sardegna, non a caso, il “venerdì” è detto “chenapura”, cena “purile”, senza lievito, azzimo come il pane preparato nel giorno di precetto ebraico.
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