Pizza di primavera al Circolo “Su Nuraghe” di Biella

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Sabato 22 aprile, con inizio alle ore 19:30, nuovo appuntamento con pizza al Circolo.

Nei giorni scorsi, i volontari di Su Nuraghe si sono incontrati per organizzare l’accoglienza dei soci e dei loro amici che vorranno trascorrere una serata in amicizia davanti a fumanti pizze preparate dal pizzaiolo professionista Pasqualino Senes di Pozzomaggiore.

Arricchite di diversi condimenti con al centro la richiestissima regina “pizza Su Nuraghe” – a base di salsiccia dolce o piccante proveniente dal salumificio Monte Arci di Marrubiu (Oristano) – stanno valutando la scelta del dolce sorpresa da donare, affidandosi alla creativa arte pasticcera di Antonietta Ballone. È lei che ad ogni incontro sforna sempre nuove sorprese: tutte delizie per il palato. Non compreso nel menù, a tutti i commensali verrà offerto il “dolce di casa Sardegna”.

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Salvatore Solinas, partigiano eporediese, figlio di Sardegna, morto a Tavigliano per la Libertà

descrizioneL’ANPI, sezione “P. Lanati” – Vallecervo, e il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, in collaborazione con il Circolo culturale sardo “Sa Rundine” di Bollengo d’Ivrea sono tra i promotori dell’inaugurazione della nuova lapide in ricordo del partigiano Salvatore Solinas, “Cuffia”, figlio di Sardegna originario di Orani (Nuoro), ucciso a 19 anni dai Tedeschi, a Tavigliano, il 27 gennaio del 1944, nel corso di una semplice sortita di corvée per il vettovagliamento del distaccamento garibaldino “Fratelli Bandiera” di stanza al Bocchetto Sessera. La cerimonia commemorativa, aperta a tutti, si terrà venerdì prossimo 21 aprile, alle ore 11, alla presenza del Sindaco di Tavigliano, Gino Mantello, del vicepresidente dell’ANPI cittadino, Luciano Guala, del presidente del Circolo “Su Nuraghe”, Battista Saiu e dai rappresentanti del Circolo Sardo “Sa Rundine” di Bollengo – Ivrea.

Durante l’evento verrà ricordata la figura e il sacrificio di Solinas, primo martire combattente della Resistenza in Valle Cervo. La nuova lapide, opera del marmista Corrado Cappello di Andorno, andrà a sostituire quella ormai deteriorata, posta nei pressi del cimitero di Tavigliano, poco distante il punto in cui “Cuffia” venne ucciso. Le donne dei circoli sardi, in abiti tradizionali, benediranno la stele in onore del Caduto con i fiori e con semi di frumento.

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“Su Nuraghe” in lutto per la morte di Michelino (Lino) Piu di Pozzomaggiore

descrizioneÈ mancato all’affetto dei suoi cari Michelino (Lino) Piu, di 66 anni.

Originario di Pozzomaggiore (Sassari), Sardo di seconda generazione nato a Vagliumina, con un forte legame con la Sardegna. Assieme ai genitori, appassionati fondatori e sostenitori del Circolo Culturale Sardo di Biella, ha partecipato fin da piccolo a diversi momenti della vita associativa di “Su Nuraghe”.

Esperto di fotografia, ha messo a disposizione diverse sue opere, che raccontano lo scorrere di numerose attività della Comunità sarda di Biella. Ultime in ordine di tempo, recenti riprese con drone dell’area monumentale di “Nuraghe Chervu” e il progetto di allestimento di una cabina di volo presso la sede di “Su Nuraghe” per viaggi aerei virtuali con al centro particolari vedute della sua amata Isola.

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Da “Su Nuraghe” una paròla piemontèisa al mèis, aprile, “A” come “Avrilanda”

descrizioneOmaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”.

Il mese d’aprile ci dà, in piemontese, una bellissima parola, “avrilanda”, che designa i primi giorni di questo mese (e tutto il fiorire e il germogliare che questi giorni arrecano). Inutile dire che poeti (come Tavo Burat, biellese, e Barba Tòni, di Frassino, in Val Varaita, e prosatori, come Censin Pich, torinese, hanno usato questa stupenda parola per adornare versi e prose di tanti significati reconditi). Qui di seguito forniamo una voce tratta dal DIZIONARIO DELLA LINGUA PIEMONTESE LETTERARIA – DICTIONNAIRE DE LA LANGUE PIÉMONTAISE À L’USAGE LITTÉRAIRE (Lemmi desunti ed esemplati da poeti e prosatori del Novecento – Entrées puisées d’après des poètes et des prosateurs du vingtième siècle):

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Aprile 2023, una parola sarda al mese: “T” come “TÁCCURA”

descrizioneRadici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

TÁCCURA è termine della Sardegna alquanto confuso, il cui uso si sta perdendo, o comunque si sta imbastardendo, poiché la pratica paleolitica da cui sortì primamente questa parola si sta ampiamente dimenticando, non solo nelle città ma pure in parecchi distretti linguistici.

Táccura è una delle decine di migliaia di parole sarde che provano ad abundantiam, se mai ve ne fosse bisogno, che il linguaggio originario nacque dal lavoro, la parola scaturì dall’attività economica dell’Homo (intuizione marxiana); pertanto, andando oggidì in obsolescenza l’attività economica da cui sortì la parola táccura, anche il suo concetto si sta logorando, obnubilando, frantumando.

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