Laboratorio linguistico di Su Nuraghe tra scuola e nuove preghiere

Prossimo appuntamento in videoconferenza: martedì, 30 giugno, ore 21:00 su piattaforma Zoom.

Borago officinalisInizia con il tradizionale saluto “Ave” rivolto alla Vergine la poesia che Nicola Loi di Ortueri (Nuoro) ha composto per Su Nuraghe. Sette quartine, ciascuna dedicata a una invocazione, a Lei, Mama de gosos, Mama de dolores, “Mamma di gioie, Mamma di dolori”.
Inserita tra i testi del prossimo appuntamento linguistico, “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, organizzato dal Circolo Culturale Sardo di Biella per imparare a leggere e scrivere in lingua materna, è anche preghiera di intercessione per chi vive nel bisogno, di chi è in mano ai dottori nel letto dell’ospedale, di chi sta partorendo senza compagnia e di chi ha conosciuto solo il lamento: coloro che in su piuer’ andant che serpentes, “nella polvere vanno come serpenti”.
Attività didattica a distanza, ma capace di unire le sponde del continente americano e di quello europeo attraverso il collegamento mensile con il Circolo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina), grazie alla collaborazione di poeti contemporanei, chiamati a comporre opere in lingua materna. Anche in questo caso è poesia del tempo presente che riflette e fa riflettere, rivolgendosi a Colei che ben capisce l’umana situazione perché, dice Nicola Loi, as piantu a Fizu tou, “hai pianto il Figlio tuo” cun Veronica e cun Maddalena, invitadoLa a “scendere di nuovo sulla terra”: Fala a-i custa terra dae nou, “Tu mamma di grazie piena”, Tue Mama de gratzias piena.

Simmaco Cabiddu


Ave Maria

Ave Maria de gratzias piena,
Mama santa de nois pecadores.
Sa lughe jara, pasida, serena.
Mama de gosos, Mama de dolores.

Mama ampara cuddos innotzentes,
Chi vivent in bisonzu poberitos.
In su piuer’ andant che serpentes,
Nudos, umiliados e aflitos.

Dae ispera a sos benidores,
E a sas mamas chi los ant in sinu.
Chie in manu est de sos dutores,
Ponelos torra in bonu-caminu.

A chie in su letu ‘e s’ispidale,
In soledade in su disincantu.
Tue li manda s’amore corale,
E su consolu pone a su piantu.

Sa Mama de divina bonidade,
Ch’in mesu a nois ses semper presente.
Azuda cudda in minor’edade,
Chi est sena cumpagnia parturente.

A chie intesu solu at su murrunzu,
E de isciau trazat sa cadena.
Faghe manera, chie l’at in punzu,
Potat ponner’ reparu a cussa pena.

Tue chi as piantu a Fizu tou,
Cun Veronica e cun Madalena.
Fala a-i custa terra dae nou,
Tue Mama de gratzias piena.

Nicola Loi, su 31 de maju de su 2020

Ave Maria

Ave Maria di grazie piena,
Mamma santa di noi peccatori.
La luce chiara, tranquilla, serena.
Mamma di gioie, Mamma di dolori.

Mamma assisti quegli innocenti,
Che vivono nel bisogno poveretti.
Nella polvere vanno come serpenti,
Nudi, umiliati e afflitti.

Dà speranza a chi sta per venire (alla luce)
E alle mamme che li hanno in seno.
Chi in mano è dei dottori,
Mettili di nuovo sulla buona strada.

A chi (è) nel letto dell’ospedale,
In solitudine (e) in disincanto.
Tu manda loro l’amore dal cuore,
E la consolazione poni al pianto.

La Mamma di divina bontà,
Che in mezzo a noi sei sempre presente.
Aiuta quella in minore età,
Che è senza compagnia partorendo.

A chi ha conosciuto solo il lamento,
E di schiavo trascina la catena.
Fa in modo, chi l’ha in pugno,
Possa mettere riparo a quella pena.

Tu che hai pianto il Figlio tuo,
Con Veronica e con Maddalena.
Scendi in questa terra di nuovo,
Tu Mamma di grazie piena.

Nicola Loi, 31 maggio 2020


Nell’immagine: Nome scientifico: Borago officinalis. Nome italiano: Boragine/Borraga comune/Borrana. Nome sardo: Limburda, Limba de Boe, Borraccia/Burrasca, Suzzamele.

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