Da “Su Nuraghe” una paròla piemontèisa al mèis, Gennaio 2024, “A” come “AMUS-MAN”

descrizioneOmaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”.

Amus-man” è la parola che accompagna il primo mese dell’anno come la si ritrova nella ricca produzione letteraria di “Tavo Burat”, Gustavo Buratti Zanchi.

Amus-man s.m. divertimento || nemis ëd j’amusman sërvaj, për ël bal dël sàber i l’oma ij viton sivalié e milissia vajanta contra ij Sarasin latin, la Badìa sbefiarda sventajanta dij giovo ‘l vej drapò [Tavo] = nemico dei divertimenti selvaggi, per la danza delle sciabole abbiamo i montanari cavalieri e prode milizia contro i Saraceni svelti di mano, l’Abadia beffarda sventolante dei giovani l’antica bandiera  ||

[Nota bene: la compitazione con il trattino tra la “s” e la “m” è dettata dal fatto che, nonostante tutte le regole già enunciate a questo riguardo, i non piemontofoni potrebbero essere tentati di pronunciare la “s” come nella parola italiana “sera”, mentre invece deve essere pronunciata come nella parola italiana “rosa”; ricordiamo che in francese la “s” di questa parola è seguita da una “e” muta (“amusement”), e quindi non vi sono dubbi sulla corretta pronuncia della “s”]. Badìa s.f. [rel.] badia [comunità monastica, edifici claustrali, chiese monastiche]. Abadìa dij fòj / dij lord s.f. ▪ abbazia dei pazzi.

Sergi Girardin (Sergio Maria Gilardino)

Nell’immagine: pagina con incipit “A”, Sacramentarium Episcopi Warmundi (Sacramentario del Vescovo Warmondo di Ivrea): fine secolo X, Ivrea, Biblioteca Capitolare, Ms 31 LXXXVI). Priuli Verlucca,1990, copia posseduta a Biella dal Comm. Mario Coda

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