Pizza a Su Nuraghe con salsiccia sarda al Circolo di Biella

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Sabato 22 ottobre 2022, con inizio alle ore 19:30, i Sardi di Su Nuraghe propongono “pizza al circolo”.

Per l’occasione, dopo oltre un anno di forzata pausa segnata da restrizioni e paure, il grande forno a legna verrà di nuovo incendiato per accogliere pizze con vari condimenti. Costruito negli anni Settanta da zio Agostino Angotzi, prima ancora che nascessero i cucinieri che oggi lo riaccendono, continua a ridonare, col suo calore e i suoi bagliori, momenti sereni alla comunità isolana e ai loro amici, che risiedono ai piedi delle Alpi biellesi.

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Prima di Campionato: “Su Nuraghe Calcio Biella” vince 8-2 contro “Divano Kiev”

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Parte col botto “Su Nuraghe Calcio Biella”, portando a casa il risultato di 8-2 contro “Divano Kiev”, formazione allenata da Giuseppe De Vittorio e diretta da Massimo Ciuccio. La partita, arbitrata da Gianfranco Casalicchio, che già dal primo minuto di gioco ha registrato il vantaggio conquistato dai ragazzi con lo stemma della Sardegna sul cuore, immediatamente neutralizzato dagli avversari. Pareggio seguito da una cavalcata di reti messe a segno da “Su Nuraghe” con alto ritmo di gioco. Otto gol in successione segnati rispettivamente: 2 dal capitano Edoardo Ceria, 2 da Stefano Cavazzini,1 da Andrea Crescenzio,1 da Manuel Pizzo,1 da Alessandro Scanzio,1 da Nazzaro Lama.

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Villanova d’Asti consegna pietra di memoria “Nuraghe Cervu”

descrizioneL’Amministrazione Comunale di Villanova d’asti, su indicazione dell’Assessore dell’ente, Margari Giuliano, ha aderito all’importante progetto realizzato dal Circolo culturale ardo biellese “Su Nuraghe” al quale partecipa Prefettura e Città di Biella, a memoria e testimonianza del dolore della guerra e del sacrificio dei soldati, tema tornato così prepotentemente d’attualità anche in Europa per via del conflitto in Ucraina.

Villanova d’Asti, attraverso il recupero di uno scalino, ha voluto aderire, visto il tributo che ha pagato in termini di soldati che hanno lasciato questa terra durante la Prima guerra mondiale: 63 sono stati i morti di Villanova d’Asti durante quel terribile conflitto, un tributo enorme considerando che il censimento della popolazione avvenuto nel 1921, certificava 3.153 abitanti: in tre anni di guerra Villanova d’Asti ha perso il 2% della sua popolazione soltanto per la guerra: ai giorni nostri la media è di circa l’1% della popolazione che viene a mancare in un anno, quindi su base triennale, significa che, durante il conflitto, è mancato quasi il doppio della popolazione che in media morirebbe ai giorni nostri.

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Dal Comune di Gambolò arriva pietra di memoria per “Nuraghe Chervu”

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Il Comune di Gambolò, aderisce al completamento dell’area monumentale di Biella “Nuraghe Chervu” a memoria della Brigata “Sassari” e dei Caduti della Prima Guerra Mondiale.

Dalla Lomellina orientale, in provincia di Pavia, il Comune di Gambolò ha inviato a Biella una pietra proveniente da una vecchia pavimentazione di Piazza Castello, per ricordare e onorare i propri 116 cittadini Caduti in Guerra, che hanno sacrificato la propria vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere”.

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Da “Su Nuraghe” una paròla piemontèisa al mèis: “A” come “Anvairet”

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Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”.

Il Piemonte è terra di vini famosi e il terreno ideale per la vite è quello secco, rossiccio, con zolle dure, delle colline del Monferrato e delle Langhe. Nelle varianti locali del piemontese troviamo numerose parole che si riferiscono all’uva, alla vite, ai vigneti, soprattutto in questa stagione autunnale, quando si raccoglie l’una e si fa il vino.

Anvairet è un acino d’uva che comincia a maturare. Ecco come utilizza questa parola Barba Tòni Bodrìe: për le andan-e dij seugn, dij trovador, cand che j’autin a anvàiro tut a anvàira e j’anvairet a uco tuti ansema ansarì ansarì al ri ch’a rij la gòj ëd vive ch’a l’é mai finìa = per le andane dei sogni, dei trovatori, quando le vigne imbrunano e i grilli strillano tutti insieme, rochi rochi al rio che ride, la gioia di vivere che non è mai finita

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