“Sa Die 2020” virtuale con Biella e La Plata in videopoesia

Martedì 28 aprile, alle ore 21:00 il Circolo Sardo “Antonio Segni ”, di La Plata (Argentina), e il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” , di Biella celebrano “Sa Die de sa Sardigna” con un’edizione speciale del laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”.

Il collegamento transoceanico con l’America Latina, già sperimentato da mesi – divenuto ancor più valido e attualissimo strumento in tempo di pandemia – permette di tenere contatti attivi tra i Sardi di Sardegna e quelli dell’Altrove, tra Italia e Argentina.
I testi per imparare a leggere in lingua materna sono stati appositamente scritti da sei poeti contemporanei: Tore Spanu, di Pozzomaggiore, Nicola Loi, di Ortueri, Roberto Canu, di Ozieri, e Tommaso Corongiu, di Atzara, residenti in Sardegna; Tonino Carta, di Mara, che vive a Lanuvio (Roma), e Antonello (Tonino) Mulas, di Dorgali, che risiede a Milano.
Le poesie, scritte nel sardo del presente, sono già state messe in rete sul sito istituzionale del Circolo sardo di Biella, su quello della Regione Autonoma della Sardegna Sardinia everywhere, sulla pagina di Facebook @circulosardo.laplata del Circolo sardo di La Plata e riprese e rilanciate da altri siti e testate giornalistiche, permettendo a tutti i partecipanti di esercitare la lettura in lingua materna in vista l’incontro laboratoriale.Continua a leggere →

Orgoglio sardo in poesia per l’edizione virtuale di “Sa Die 2020”

Sarà virtuale l’edizione 2020 di “Sa Die de sa Sardigna”, festa del Popolo sardo in calendario a Biella, martedì 28 aprile, alle ore 21:00. Appuntamento in collegamento Skype con il Circulo sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina) – Tra le letture, verrà presentata la poesia “Iscrio/Scrivo” di Nicola Loi di Ortueri (Nuoro).

Aphodelus microcarpusIl cerchio magico della parola che canta e che fa vivere la Natura, nominando i suoi elementi: l’aria, il mare, i monti, il verde della campagna…
Ma, la Natura senza Amici, senza Amore, senza Bellezza – la Natura che vive perché il Poeta le dà vita – è lettera morta ed estranea: “matrigna”, per dirla con Leopardi.
La Bellezza, però, per essere tale, ha bisogno delle antiche regole: quelle che il Poeta dice codice antigu. Regole della mente, del cuore, dell’anima; regole che fondano la vita, arricchendola senza costringerla; ampliandola senza intimorirla.
La terra madre è il sogno, un sogno che abbiamo e in cui viviamo: difendiamola da dolore e malvagità; non va svenduta la Madre; siano, invece, allontanati i suoi nemici. Quei nemici che, con odio e paura, uccidono la Bellezza e la Poesia!|
Bellezza, Morale, Amore: riso e pianto “ap’a bogare fora”, prima che la fontana si asciughi, prima che la sorgente si inaridisca: prima che la Poesia si spenga.
Prima che si spenga con essa anche quell’amore profondo, dice il Poeta, che è luce e canto che diventa danza: la danza della vita.Continua a leggere →

Biella, festa sarda virtuale con Su Nuraghe in poesia

Sarà virtuale l’edizione 2020 di “Sa Die de sa Sardigna”, festa del Popolo sardo in calendario a Biella, martedì 28 aprile, alle ore 21:00. Appuntamento con il Circulo sardo “Antonio Segni” di La Plata – In collegamento Skype verranno presentate anche due poesie di Nicola Loi di Ortueri (Nuoro): Sa timoria/La paura e No timas/Non temere.

Lavandula stoechasStato di oscuramento, il timore – questo l’etimo – reale e figurato. Stato di sospensione, quasi di cadere, questa la paura: cadere, precipitare nell’abisso senza tempo.
Ci si fa forti nel confortare, nel credere che il nostro dare aiuto sia di giovamento all’altro: quell’altro che è la nostra altra metà, l’altra faccia, oscura e luminosa ad un tempo, della nostra medaglia, che scorgiamo in quell’altra, che con noi cammina.
Insieme – umpare – attendiamo alla luce; la luce che noi portiamo come stendardo contro il buio, quel buio che è paura dell’oscuro e del sentirsi soli in esso.
Dice il Poeta: “Cando impitas s’arma cun s’iscudu, … nde li pesas… una muraglia”.
La barriera, lo scudo contro il timore, il timore che uccide, che affretta alla morte, all’eterno buio; contro la paura che ci fa tremare e ci rende vulnerabili e miseri.
Ma con noi nasce anche la luce, che risplende sulle nostre strade.Continua a leggere →

Festa sarda on-line a Biella in “Limba mama”, il dovere del ricordo

Donna al filetMartedì 28 aprile, in Sardegna è la festa del Popolo sardo “Sa Die de sa Sardigna”. A Biella verrà celebrata on-line alle ore 21:00, in collegamento Skype con il Circulo sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina) – Edizione speciale del laboratorio linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant” – Verrà presentata la poesia “Fadu malu/Brutto destino”, di Nicola Loi di Ortueri (Nuoro). Scritta “in Limba de mesania” (Lingua di mezzo) in uso nel Mandrolisai – attualissimi versi in cui il Poeta ci invita a riflettere sul difficile momento che stiamo vivendo.

È fatale: si nasce, si invecchia, si muore.
E, fin qui, tutto secondo natura – che, si sa, è ben più forte di noi.
Ma, quello che natura non è (umano?) è che, chi resta, chi recita la sua parte di vita, non sappia accettare il carico della memoria: carico che a tutti compete.
Riflettiamoci, ascoltiamo il Poeta che a questo ci invita.Continua a leggere →

Bisontes de s’istrada/Ij bisont ëd la stra/Bisontes de la carretera

Martedì 28 aprile, ore 21:00, “Sa Die de sa Sardigna”, festa del Popolo sardo in collegamento on-line su Skype con il Circulo sardo “Antonio Segni” di La Plata – appuntamento col laboratorio linguistico per imparare a leggere e scrivere in lingua materna attraverso opere di poeti contemporanei.

Chenopodium albumPrivati delle libertà elementari per via della pandemia che sta attraversando il mondo, la mente cerca vie di fuga per superare le costrizioni del corpo relegato in casa, rinchiuso nelle proprie abitazioni. In questo contesto di impreviste e inaspettate limitazioni, il linguaggio della poesia diventa veicolo che fa riemergere aspetti sedimentati nell’animo umano, messi a tacere dall’accelerata rumorosa quotidianità precedente. Momenti di riflessione che, attingendo ad antichi saperi appresi in lingua materna, trovano espressione nel linguaggio poetico con versi e rime ricercati, tratti dall’archivio dell’oralità. Documenti preziosi che vanno ad incrementare la ricca antologia di testi del laboratorio linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”. Attività didattica in lingua materna proposta da Su Nuraghe, con testi in “Limba” per imparare a leggere e scrivere in sardo e in piemontese, anche per chi non è o non parla sardo o piemontese, ma conosce ed usa la lingua materna anche diversa dal sardo o dal piemontese – traduzione in piemontese letterario nella versione dij Brandé, a cura di Sergi Girardin, di Caraglio (Cuneo), in lingua italiana, curata da Roberto Perinu, Biella – traduzione in castigliano resa da Matteo Rebuffa, Candelo (Biella).Continua a leggere →