Su Nuraghe, il piccolo gioiello di Gurgo insegnato a scuola

Lezione dell’arch. Matteo Grotto al Liceo Scientifico “Amedeo Avogadro” di Biella in preparazione della visita – sabato 28 febbraio – al “Casa del principe” nel ricetto di Candelo. Continua tra laboratorio di ceramica, lezioni frontali e visite di studio il progetto “Esperienza di restauro” promosso dal Circolo Su Nuraghe in collaborazione con la Scuola superiore di Biella.

ragazzi partecipanti al progetto di restauro
Ragazzi partecipanti al progetto di restauro

A partire dalle immagini del complesso intervento di recupero dell’Oratorio di San Grato e Sant’Eusebio a Pettinengo, l’architetto Matteo Grotto, ha condotto gli studenti del Liceo Scientifico di Biella in una digressione che ha abbracciato i capisaldi della storia del restauro, dai tempi più remoti fino ai principi della Carta Internazionale di Venezia.
Una storia inaspettatamente avvincente che, dalla fine del Settecento, in corrispondenza delle grandi campagne archeologiche – si pensi a Pompei ed Ercolano – ha raccontato le varie correnti di pensiero che infiammarono le discussioni dei teorici del recupero per i secoli successivi avvicinandosi e separandosi: una prima, che tende a preferire la riconoscibilità dell’intervento, integrando le lacune in maniera riconoscibile, una seconda che intende ricostruire l’unità stilistica dell’opera, quasi ad immedesimarsi nel progettista originario, fino ad arrivare alle correnti del cosiddetto “anti-restauro” dell’Inghilterra ottocentesca.
Tra le teorie romantiche del poeta e scrittore inglese John Ruskin che vedeva il restauro come “la peggiore delle distruzioni” e la ricostruzione imitativa del francese Viollet Le Duc, si è accennato alla grande esperienza italiana: Valadier, Boito, Giovanonni, Brandi fino alla disciplina attuale così come applicata nel recupero del piccolo gioiello in frazione Gurgo a Pettinengo, esempio mirabile di quell’architettura minore, ma non per questo meno importante, che rende l’Italia uno dei paesi più affascinanti del mondo.

Eulalia Galanu

“Fonni: s’urthu”, orsi sardi e biellesi, il presente nel mito

partecipanti alla serata su nuraghe film

Sabato 21 febbraio, nelle sale del “Punto Cagliari” si e svolto il primo appuntamento del XVII ciclo di Su Nuraghe Film, rassegna che vede coinvolti i giovani che fan capo all’Associazione dei Sardi di Biella.
A presentare la serata, Marino Cau con il documentario “Fonni:S’Urthu”, opera di Ignazio Figus, messa a disposizione dall’I.S.R.E. (Istituto Superiore Regionale Etnografico) di Nuoro.
A fine serata, il dibattito con testimonianze di altri “orsi” dei carnevali sardi di cui alcuni dei presenti conservano memoria: “orsi” carnevaleschi si ritrovano, oltre che a Fonni, ad Atzara, Samugheo, Ula Tirso. Altri “orsi” appaiono inseriti in ambiente sacro, come le statue di maestosi plantigradi atterrati da leoni della facciata della chiesa parrocchiale di Ardauli (Oristano) e quello di marmo bianco che si ritrova all’interno del duomo di Cagliari, ai piedi del presbiterio a significare, secondo la lettura corrente, una delle quattro eresie debellate da Cristo, mentre un altro orso solitario fa capolino dalla facciata del transetto della cattedrale di Oristano.
Immancabile il rimando all’orso dello stemma di Biella, presente in quello di altri comuni della Provincia, in diverse fontane della Città, raffigurato in sculture anche in alta montagna, come al “Lago della Vecchia”. Conferme, anche nella simbologia dell’orso, di antichi legami tra le genti del mare e gli abitatori alpini.

Eulalia Galanu

Riprende il campionato, Su Nuraghe Calcio Biella-Cadore: 2-2

formazioni Su Nuraghe Calcio Biella, Cadore

Venerdì 20 febbraio, alle ore 20, i ragazzi di Su Nuraghe Calcio Biella, hanno accolto sul campo di casa del “Vittorio Pozzo” di Ponderano, il “Cadore”, formazione diretta da Roberto Caneparo.
È iniziato così il girone di ritorno del Campionato di calcio amatoriale promosso da A.C.S.I (Associazione Centri Sportivi Italiani), Comitato di Biella – ADS 511, con sede in via Falletti, 26 a Biella.
L’incontro, diretto con competenza e professionalità dall’arbitro Giuseppe (Pino) Lopez, è stato combattuto con determinazione dai giocatori di entrambe le squadre, concluso in pareggio, 2-2, lo stesso conseguito nel girone di andata, ma con i gol dimezzati. Il risultato finale dà conto delle molte occasioni che i padroni di casa non hanno saputo cogliere approfittando della loro superiorità dovuta alla schiacciante vigoria propria della giovane età. A penalizzare il risultato è stata, infatti, l’esperienza ancora un po’ acerba sul terreno di gioco.Continua a leggere →

Pecore sarde allevate a Biella, ingrediente della tradizione

menu pecora sardaDomenica 1° marzo 2015, alle ore 13, al Circolo Su Nuraghe di Biella, verrà preparato il pranzo sociale dove sarà possibile gustare un piatto tipico della tradizione agro-pastorale: “pecora sarda in umido con polenta biellese”, matrimonio di sapori tra Piemonte e Sardegna.
La carne proviene da un piccolo gregge di pecore sarde allevate nel Biellese. Due masones, minuscoli allevamenti condotti da Sardi, sono presenti ai piedi delle Alpi biellesi, a Pollone e a Candelo; entrambi a livello amatoriale. In territori a noi vicini, Crescentino e Novi Ligure, altri sono i numeri: oltre settecento le pecore sarde allevate nelle campagne di Bosco Marengo. Numeri molto superiori si registrano in Toscana, Lazio, Umbria, Marche ed Emilia Romagna, dovuti alla grande migrazione di uomini e animali, a partire dagli anni Sessanta del Novecento.
Provengono dal vasto patrimonio zoologico dell’Isola con oltre tre milioni di pecore censite, il 50% di quello nazionale. Secondo altre stime, solo quelle sarde, ammonterebbero a oltre quattro milioni cinquecentomila, su un totale nazionale di circa sei milioni di capi. Quelle presenti a Biella, “giunte in valigia” come giovani agnelle, sono pecore di seconda, terza e quarta generazione, nate lontano dall’Isola. Ottime produttrici di latte e di carne, vengono munte due volte al giorno; dai latticini si ottengono pardulas e casadinas, formagelle sarde, insidiate da maldestre imitazioni, o gli impareggiabili culurgiones, panzerotti diffusi in mille varianti in tutta l’Isola.
La ricetta sarda, fatta conoscere dai cuochi di Su Nuraghe, si ritrova come ‘specialità locale’ al pari del noto “oggi polenta e cervo”, offerto a ignari pellegrini.
Domenica prossima, lontano dalle imitazioni, sarà possibile gustare il piatto tradizionale, servito all’interno della piccola Sardegna presente a Biella. (Info Circolo: 015 34638).

Efisangelo Calaresu

Il Sardo nella Liturgia, perché celebrare in lingua sarda

L'OgliastraIntervista a margine del Convegno svoltosi ad Oristano il 15 novembre 2014 – cinque domande al prof. don Antonio Pinna, docente di Scienze Bibliche alla Facoltà Teologica della Sardegna – articolo pubblicato sul numero 1 (gennaio 2015) di “L’Ogliastra”, giornale della Diocesi di Lanusei.

Quale l’occasione e lo scopo del Convegno?
L’occasione del convegno tenuto ad Oristano, Deus compredet su sardu: faedda-ddu, è venuta da una proposta del Circolo Su Nuraghe di Biella. Lo scopo era duplice: una prima parte informava della ricca attività del Circolo riguardante la promozione della lingua e della vita associativa degli emigrati sardi nel Piemonte; una seconda era di tipo operativo, e intendeva sia sottoporre alla verifica il testo sardo di due brevi pubblicazioni della Facoltà Teologica Missa pro unu santu o una santa martiri, e Bèsperu de Nostra Sennora, sia preparare il prossimo laboratorio di traduzione sul Rito del Matrimonio, visto anche che molti comuni stanno cominciando ad introdurre delle formule in sardo, almeno per il consenso espresso oralmente.Continua a leggere →