Gita in Francia nei luoghi dell’emigrazione biellese

Tappe a Nizza, Montecarlo e S.Paul de Vence – incontro con l’Associazione Piemontesi nel Mondo

nizzaSabato 5 e domenica 6 aprile 2014 – Viaggio a Nizza dove tanti emigrati della Valle Elvo e Serra sono emigrati in cerca di lavoro. Organizza l’Ecomuseo Valle Elvo e Serra; aderisce il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella.
Sabato 5 aprile. Ore 6 partenza da Graglia capoluogo, ore 6.10 da Occhieppo Inferiore, ore 6.20 da Biella Vernato, ITI Q. Sella.
Ore 11 circa, dopo opportune soste in autogrill, arrivo a Montecarlo. Escursione libera, si possono visitare il Museo oceanografico, Museo botanico, Casinò ecc. Pranzo libero
Ore 14 Partenza per Saint Paul de Vence, splendido villaggio fortificato di gran fascino circondato dalla sua fortezza medievale. Nelle strette viuzze del borgo si trovano numerose gallerie d’arte, boutiques, caffè ristoranti con ampi panorami mozzafiato che spaziano dalle Alpi innevate al mare della Costa Azzurra.
Ore 18.30/19 arrivo in albergo presso Sanctuaire Laghet a Trinitè nei pressi di Nizza. Cena e pernottamento.
Domenica 6 Aprile. Dopo la prima colazione, arrivo a Nizza verso le 8 per incontrare Robert Verdoia emigrante originario di Zubiena. Omaggio alla tomba dell’Avvocato Alfred Borriglione oriundo gragliese che fu sindaco di Nizza dal 1878 al 1886, Deputato e poi Senatore delle Alpi Marittime al governo francese dal 1877 al 1894. Quindi successivamente visita a Nizza ed al Mercato dei Fiori.Continua a leggere →

L’Europa e il sardo: cartellino giallo all’Italia

Il Consiglio d’Europa richiama l’Italia: tutelare le lingue “altre” rispetto all’Italiano – Per l’Europa, la Sardegna è già una nazione perché ha la sua lingua, lingua che deve essere tutelata.

Manuale per chi non ne sa nulla, non conosce la linguistica e vuole saperne di più o cambiare idea
Copertina del Manuale per chi non ne sa nulla, non conosce la linguistica e vuole saperne di più o cambiare idea.

Se non è un cartellino giallo, poco ci manca. Il Consiglio d’Europa richiama ufficialmente l’Italia per la mancata ratifica della Carta Europea delle Lingue. È la prima volta che i ritardi del Bel Paese vengono sanzionati dalle istituzioni europee che contano. Le proteste, provenienti anche dalla Sardegna (l’Unione Sarda con un intervento pubblicato il 31 gennaio) hanno sortito un qualche effetto.
Da Strasburgo, dopo l’esempio virtuoso della Francia di qualche settimana fa, arriva un documento che stigmatizza l’immobilismo italico. Il Bureau del “Congresso dei poteri locali e regionali”, braccio armato della politica linguistica del Consiglio d’Europa, ha emesso un deciso e perentorio comunicato che ha come destinatari i paesi che ancora persistono nell’ignorare la tutela della lingue minoritarie. È dal 1992 che si attende l’atto dovuto che invece rivela il gioco duro delle istituzioni italiane. Una scorrettezza grave e continuata per la repubblica che si vanta di essere una delle più democratiche del mondo. E che invece fa melina sulla difesa dei diritti linguistici delle minoranze interne. Con la ratifica parlamentare della Carta, infatti, l’Italia assumerebbe degli obblighi internazionali precisi, nei confronti del sardo e di altre 11 lingue regionali riconosciute nel 1999 con l’esangue legge n°482. Invece, si continua ipocritamente a perdere tempo. Da un lato si finge di tutelare le lingue “altre” rispetto all’italiano, dall’altro si mettono in atto politiche che portano all’eutanasia linguistica del territorio. A parte il caso di tedesco altoatesino, francese e sloveno (tutelate da trattati internazionali che obbligano l’Italia al bilinguismo) per gli altri idiomi “diversamente italiani” la vita è grama. Il caso di sardo e friulano è emblematico: lo Stato si tiene la competenza principale su lingua e educazione scolastica, impedisce alle Regioni Autonome di legiferare proficuamente, ma non legifera a sua volta. Risultato: sardo e friulano sono nelle scuole grazie alle acrobazie legislative degli uffici (in Sardegna con la legge 3 del 2009), ma in maniera sempre esangue, episodica e precaria.Continua a leggere →

100 anni dalla Grande Guerra, inizio celebrazioni a Su Nuraghe

Partecipanti alla serata Uomini contro
Partecipanti alla proiezione di Uomini contro.

Sabato 22 febbraio, al Circolo Su Nuraghe di Biella si è svolto il primo appuntamento del XV ciclo di lezioni di cinema. Giacomo Canu ha presentato “Uomini contro”, opera in cui il regista Francesco Rosi racconta le vicende sul Monte Fior, contro gli Austriaci durante la Prima Guerra Mondiale, prendendo spunto dal libro “Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu, all’epoca capitano al fronte, combattente nella Brigata “Sassari”.
Con questa proiezione, Su Nuraghe apre le celebrazioni del Centesimo anniversario della Grande Guerra, iniziata nel 1914, che vede l’Italia al fronte il 24 maggio dell’anno successivo.
Durante il saluto iniziale, il presidente Battista Saiu ha letto i nomi dei “Sassarini” biellesi caduti e quello dei saldati sardi le cui spoglie sono custodite nel sacrario del cimitero di via dei Tigli, a fianco di soldati biellesi ed austriaci morti nell’Ospedale di Riserva di Biella.
Alla fine della proiezione, “su cumbidu”, il rinfresco preparato e offerto dai soci.
Nel film viene messo in risalto l’indifferenza dei vertici al comando, verso il valore della vita umana. Ragazzi, a volte non ancora ventenni, mandati a morire per un pezzo di terra da conquistare e, a dire dei superiori, raggiungere la gloria. Anche per questo motivo il film fu criticato e censurato, impedendo e finanche vietando la proiezione nelle pubbliche sale.Continua a leggere →

Scrittori sardi, un libro per far rinascere la piazza di Bitti alluvionata

Sei scrittori sardi di Einaudi offrono il loro contributo alla ricostruzione, dopo l’alluvione che ha sconvolto l’isola. Sei racconti d’acqua e di terra, poetici e tenaci: un’antologia di storie per la Sardegna – Autori ed editore hanno rinunciato ai proventi – Libro distribuito a Biella da Einaudi, prenotabile a Su Nuraghe – Terza ristampa, 6,00 Euro.

copertinaSei per la Sardegna è il titolo del libro realizzato dalla casa editrice Einaudi insieme a sei autori sardi che hanno realizzato una antologia per contribuire alla rinascita della Sardegna dopo l’alluvione.
Gli scrittori Francesco Abate, Alessandro De Roma, Marcello Fois, Salvatore Mannuzzu, Michela Murgia e Paolo Soriga hanno donato sei loro brani per l’antologia “Sei per la Sardegna”, aiuto concreto alla loro isola con la loro arte.
In una sola settimana “Sei per la Sardegna”, antologia regalata da sei scrittori sardi e da Einaudi ha scalato le classifiche dei libri più venduti in Italia – riportano le cronache di febbraio del quotidiano l’Unione Sarda – Il volume è terzo nella top ten nazionale. È secondo, invece, nella graduatoria dedicata alla narrativa italiana. Gli autori sardi che hanno partecipato al progetto leggono i numeri come la prova del fatto che la cultura è uno strumento prezioso per giungere al cuore della gente e muovere la solidarietà. Il ricavato della vendita dei libri sarà destinato alla ricostruzione della piazza di Bitti, distrutta dall’acqua e dal fango“.
Grazie alla collaborazione tra il Punto Einaudi Biella, via Quintino Sella, 45 e il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, via Galileo Galilei, 11, è possibile acquistare il libro direttamente o prenotarlo presso la sede di Su Nuraghe (martedì, venerdì e sabato, dalle ore 21, alle ore 23; mercoledì pomeriggio dalle ore 15, alle ore 17). Tutti i giorni, presso l’Ambulatorio Infermieristico Sardo, via Costa di Riva, 12 (da lunedì a giovedì, dalle ore 9, alle ore 11).Continua a leggere →

Meraviglioso universo femminile e fili di memoria a Su Nuraghe

Donne del filet
Donne del filet.

A partire dal Novembre 2009, presso Circolo Culturale Sardo di Biella è attivo il Corso di filet, un esempio concreto di intreccio tra memoria materiale e saperi popolari.
Tutti i mercoledì, dalle ore 15, alle ore 17, un nutrito gruppo di donne si ritrova a Su Nuraghe per trascorrere un pomeriggio sereno, con lo scopo di tramandare attraverso il gesto e la parola, i saperi materiali ereditati, acquisiti negli anni.
Un vero e proprio tesoro di conoscenze, cultura tradizionale che attraverso i canoni dell’oralità e la ripetuta pratica quotidiana, si trasmette e rigenera.
Il “filo della memoria” che diventa “rete”; passa dalla decana iniziatrice, zia Antonietta Sotgiu di Bosa (Oristano), alle allieve di oggi, sarde e continentali, nate in diverse parti d’Italia e del mondo. Sono loro che riparano antichi manufatti, realizzano nuovi pizzi, merletti e impegnative tovaglie di altare per le chiese non solo biellesi. Tra le partecipanti, ci sono esperte nell’uso dei ferri per lavorare a maglia e l’uncinetto, con i quali realizzano capi di abbigliamento e di corredo per la casa.
Esperte ricamatrici dalle abili mani, con scambi reciproci delle conoscenze acquisite, estendono la loro opera acquisendo altre tecniche di ricamo, quali l’intreccio a chiacchierino, pizzo composto da una serie di nodi e pippiolini; il puncetto valsesiano o frange arabeggianti di macramé.
Per saperne di più ed entrare in un mondo meraviglioso, quasi fantastico, è sufficiente affacciarsi alle porte di Su Nuraghe, in via Galileo Galilei, 11, a Biella. info Grazia 3294236841.

Eulalia Galanu