Corso di balli sardi al Circolo Su Nuraghe di Biella

Torta con i Quattro Mori
Torta con i Quattro Mori per salutare l'inizio del Corso di balli sardi.

Tutti i venerdì, alle ore 21, a Biella, nei locali della Biblioteca Su Nuraghe, in via Galileo Galilei, 11, ricomincia il Corso di balli sardi, tenuto da Maurizio Caria, giovane trentasettenne, arrivato a Biella dalla Sardegna 6 anni fa.
La sua esperienza di ballerino è maturata in seno al Gruppo folk di Sarroch e ha incontrato il Circolo Su Nuraghe da circa 4 anni in concomitanza con l’arrivo a Biella degli amici del gruppo Folk del suo paese natale.
Da allora, ha continuato a frequentare l’Associazione, partecipando lo scorso Marzo, con il suono delle sue launeddas, alla processione della festa di San Giuseppe di Riva, insieme a Tore Agus, Matteo Muscas e alle Voci di Su Nuraghe.
È stata quella l’occasione per riprendere in mano l’antico strumento ed ora, di mettere a disposizione della comunità biellese le sue professionalità come maestro di balli sardi tradizionali.
Adesso, dopo un primo incontro, salutato con una grande torta con i Quattro Mori di Sardegna appositamente realizzata, ha deciso di condividere con gli amici del Circolo l’esperienza di ballerino, riattivando il Corso di balli sardi fortemente voluto dai soci. Gli incontri di ballo avranno cadenza settimanale. Appuntamento: tutti i Venerdì, alle ore 21, al Circolo. (Info, Federica: 3471134662)

Lucia Piu

Negli occhi e nel cuore una magnifica città e l’orrore di Auschwitz

Martedì 22 ottobre, ore 21 a Su Nuraghe – serata con proiezione di immagini del viaggio a Cracovia – presentazione del ‘palpitun‘ di pere, dolce della tradizione biellese, preparato e offerto da Silvana Piola – ingresso libero

Davanti al campo di Auschwitz-Birkenau
Davanti al campo di Auschwitz-Birkenau.

Dopo un avvio avventuroso, la gita sociale in Polonia, organizzata dal Circolo Su Nuraghe, si è svolta nel migliore dei modi, grazie anche all’ottima pianificazione di Gianni Cilloco. Giovedì 10, alle ore 17.30, sotto un forte temporale, il gruppo di 16 soci, su due pulmini, ha lasciato Biella alla volta dell’aeroporto di Bergamo. La perturbazione atmosferica che imperversava anche in Lombardia ha innescato una serie di inconvenienti, che ha portato un ritardo di ben quattro ore nella partenza del volo, con conseguente arrivo in albergo a Cracovia alle 4 del mattino. Dopo un paio di ore di sonno, è iniziata la prima di due giornate intense e ricche di emozioni. Già nel tragitto verso Auschwitz, un filmato sui fatti storici che hanno portato alla tragedia dell’Olocausto ha favorito la riflessione ed ha aiutato ad entrare nello spirito adatto ad affrontare quanto si sarebbe visto ed ascoltato durante la visita al campo. Accompagnati dalla guida Margherita, che ha accompagnato tutti i passaggi con parole efficaci ed accorate, ognuno ha compiuto il suo pellegrinaggio nel ricordo di quegli orrori inenarrabili, tra il cortile della morte, le celle di punizione, le montagne di scarpe, occhiali, capelli, le camere a gas e i crematori, le fotografie… La riflessione è proseguita tra gli spazi immensi di Birkenau, lungo le rotaie che portavano direttamente alla morte un numero impressionante di persone. Nel cuore di tutti è rimasta la domanda: perché? Perché il mondo, che sapeva dell’esistenza di simili orrori, non li ha fermati?Continua a leggere →

Canto religioso sardo, S.Messa al santuario di S.Giovanni d’Andorno

Santuario di San Giovanni d'Andorno
Santuario di San Giovanni d'Andorno, porta di ingresso, dipinto di Flavio Ferrari, fine XX secolo, Battesimo di Gesù in cui il Redentore è raffigurato con il volto di Enrico Maolu.

Domenica 20 ottobre 2013, alle ore 17, nel Santuario di San Giovanni d’Andorno, Santa Messa cantata in Limba sarda.
La celebrazione liturgica sarà officiata dal rettore don Paolo Santacaterina, animata dalle Voci di Su Nuraghe con canti sacri della tradizione isolana.
È costume profondamente radicato nelle genti isolane, di pregare cantando – afferma don Savatore Dore in Gosos e ternuras, Nuoro 1983 – Consuetudine ultramillenaria, avvalorata dalla fede cristiana, che ha consentito al popolo sardo, pur non sapendo parlare di Dio, di parlare con Lui, al Quale si è incondizionatamente abbandonato.
Espressione sublime della capacità del nostro popolo, di esprimere la fede che trasforma la vita e che attraverso la vita, a sua volta, si esprime!
Attraverso questo canto, le singole voci dei sardi, trovano motivo per fondersi meglio, per sfogare l’insoddisfazione repressa, eliminare la tossicità della vita, condannare le ingiustizie, recuperare la consapevolezza di non essere soli a lottare e sperare e per riscoprire il senso della gioia di vivere.
Sobrio e severo, non esistono a riguardo del canto religioso sardo, superlativi poetici o musicali e neppure scomposte esclamazioni.
Assolutamente parlando, questa forma espressiva di religiosità, la si mette a fuoco, soltanto quando la si esamina nel luogo e nel tempo specifico che l’uso le assegna e nella persona che la esegue.Continua a leggere →

Biella, corso di launeddas aperto a tutti con tre maestri sardi

Matteo Muscas e Orlando Mascia
Suonatori di launeddas, con al centro Matteo Muscas e Orlando Mascia.

Le launeddas, strumento musicale a tre canne molto caro ai Sardi, sono affascinanti per chi le ascolta, anche solo per una volta.
In Sardegna, la loro raffigurazione più antica, risalente al 1500 a.C., rappresenta un personaggio che suona uno strumento a tre canne (bronzetto itifallico di Ittiri, esposto al Museo Archeologico di Cagliari). Analoghi strumenti musicali a due canne si ritrovano, in epoche successive, in dipinti greci ed etruschi.
A Biella, verrà attivato un corso, aperto a tutti, per imparare a suonare le launeddas, con insegnante principale Matteo Muscas, giovane virtuoso dello strumento: tanto amante delle sue canne che, una volta trasferitosi nel bergamasco con la famiglia, è entrato a far parte di un gruppo reggae, dove ha inserito il suono delle Launeddas, dimostrando che, anche se lo strumento è antico, le melodie che può creare possono stare al passo con i tempi.
Il laboratorio musicale di Biella avrà l’appoggio del Maestro Orlando Mascia, per la didattica, e di Tore Agus, per la costruzione degli strumenti, che vivono in Sardegna.
Il corso, in via sperimentale e unico nel suo genere in Continente, si terrà presso i locali del Circolo Culturale Sardo di Biella; sarà articolato in 10 lezioni, le prime di gruppo e poi individuali. Ha l’obiettivo di far apprendere la tecnica del fiato continuo e le prime melodie della tradizione sarda.Continua a leggere →

Sardi di Biella salutano la Laurea in Giurisprudenza di Matteo Floris

Matteo FlorisMatteo Floris, ventisette anni, Sardo di seconda generazione, è nato a Biella nel 1986 da padre di Teulada e madre lucana. Fin da bambino frequenta il Circolo Su Nuraghe. Con il passare degli anni ha offerto il proprio contributo volontario in seno all’Associazione dei Sardi, collaborando a diverse iniziative all’interno del coordinamento dei giovani, organizzando e partecipando a momenti culturali e ricreativi di Su Nuraghe. Da anni collabora con il bisettimanale “La Nuova Provincia di Biella”, con indagini giornalistiche, curando pagine di cronaca locale.
Nel mese di settembre ha conseguito la laurea in Scienze Giuridiche presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino, con una tesi su “La banalità del male nel processo ad Eichmann“. Relatore il prof. Paolo Heritier.
Ho scelto una tesi a cavaliere tra scienze giuridiche, storia e filosofia, analizzando una vicenda degli anni Sessanta del Novecento, ritenendo questo argomento ancora molto attuale – afferma Matteo Floris, specificando – “Mi ha molto interessato il caso particolare di Adolf Eichmann, criminale di guerra, sfuggito al processo di Norimberga, catturato dal Mossad nel 1961, processato e condannato a morte l’anno successivo in Israele dal Tribunale di Gerusalemme, chiedendomi: se gli Israeliani non avessero fatto così, chi avrebbe giudicato crimini di tale portata?“.
La sua analisi tratta del “Tribunale delle vittime”, pensando ai delitti dei vincitori mai entrati nei dibattimenti processuali, come le oltre 100.000 vittime dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki o, per quanto riguarda la sua Sardegna, i bombardamenti alleati di Cagliari nell’inverno 1943 e di Alghero nella primavera successiva con centinaia di vittime civili e danni materiali di cui restano ancora numerose visibili tracce.

Battista Saiu