Sardegna proposta da “Cuncordu” alla “Festa dell’uva” di Gattinara

Gattinara, taverna Cuncordu
Gattinara, taverna Cuncordu, inaugurazione della mostra fotografica Fotografi Biellesi in Sardegna.

Gattinara, 6-8 2013, successo alla XXXI edizione della “Festa dell’Uva”, svoltasi a Gattinara lo scorso fine settimana con l’arrivo di migliaia di persone tra turisti, curiosi e amanti delle cose buone: cibi e vino di qualità.
In posizione strategica, nella centralissima piazza Paolotti, preso la sede dell’Enoteca Regionale, l’Associazione “Cuncordu” di Gattinara, ha allestito la sua “tabina”, punto ristoro con l’abbinamento dei vini del territorio gattinarese e piatti della tradizione sarda. Nei pressi degli allestimenti enogastronomici, è stato possibile visitare la splendida mostra fotografica “Fotografi Biellesi in Sardegna tra fine Ottocento e primi Novecento“, del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, con immagini di Vittorio Besso, Vittorio ed Erminio Sella, provenienti dalla Fondazione Sella di Biella.
Il sindaco di Gattinara, Daniele Baglione, gli assessori alla Cultura e allo Sport, Luisa Cerri e Denis Cazzadore, hanno inaugurato l’importante rassegna, unitamente ai presidenti delle Associazioni Cuncordu di Gattinara e Su Nuraghe di Biella, Maurizio Sechi e Battista Saiu.
Durante la tre giorni di festa, è stato possibile degustare specialità di mare e di terra della gastronomia isolana, abbinata alle nuove vinificazioni in bianco di alcuni vini di più facile beva del territorio alpino, per arrivare all’ormai conosciutissimo e più strutturato Gattinara d.o.c.g.
Tra le specialità di mare, la bottarga di muggine e piatti della tradizione di Cagliari. Per le specialità di terra, salumi e pecorini d.o.p. di Sardegna, “su Zichi”, il pane di Bonorva, il classico maialetto alla brace, seadas, dolci di formaggio e miele e panadas di Oschiri, fagottini ripieni di carne, pesce o verdure.

Efisangelo Calaresu

Festa a Pettinengo, pranzo sardo con ‘Ghisau’ e ‘Tapulun’ biellese

LocandinaDomenica 29 settembre, alle ore 12.30, alla frazione Gurgo di Pettinengo si terrà la seconda Festa di San Grato e Sant’Eusebio, con pranzo tipico sardo, servito all’interno dell’antico oratorio.
Il menù è caratterizzato da piatti della tradizione culinaria sarda e sardo-piemontese: su zicchi affitadu e su ghisau.
Su zicchi affitadu è realizzato con spianate di semola di grano duro (provenienti da Bonorva, Sassari), cotte nel brodo e condite con formaggio pecorino; su ghisau, invece, è una sorta di stufato, ottenuto da carne equina rosolata con vernaccia di Oristano, aromi e pomodoro che, per la festa di San Grato 2013 sarà “gisau de burricu“, utilizzando carni di asino, con evidente rimando al “tapulun“, piatto diffuso in area piemontese.
In occasione della festa, su ghisau verrà “fatto sposare” con polenta preparata secondo un’antica ricetta della Valle di Oropa: farine di mais associate a pane raffermo per ottenere un prodotto particolarmente delicato, unendo nel gusto i due santi titolari dell’antico oratorio: Grato di Aosta ed Eusebio da Cagliari. Il ricavato di festa e sottoscrizione verrà interamente destinato per le opere di restauro dell’importante gioiello architettonico.
Nei giorni passati, volontari di Su Nuraghe e frazionisti di Canton Gurgo di Pettinengo, si sono dati appuntamento per scaldare i motori e rilanciare la sottoscrizione “Un Euro per San Grato”, organizzare il pranzo e l’attesissimo tradizionale “incanto del gallo”.
Il contributo per il pranzo è di 18,00 Euro. Per prenotazioni e sottoscrizioni è possibile rivolgersi a: Liliana Gaia 015 8445046, Achille Maggia 015 8445436, Mario Menegon 015 8445688.
Oppure direttamente alla sede del Circolo Su Nuraghe: 01534638Continua a leggere →

Premio alla cultura, pane cerimoniale per incoronare i Sardi di Biella

Pozzomaggiore, premio alla cultura
Soci di Su Nuraghe di Biella e Battista Saiu a Pozzomaggiore per ricevere il Premio alla cultura 2013.

Domenica 25 agosto, si è svolta Pozzomaggiore (Sassari), la cerimonia di assegnazione del Premio alla Cultura 2013 a Battista Saiu di Pozzomaggiore “per i meriti acquisiti come scrittore e divulgatore della lingua sarda“. Un riconoscimento importante per l’intera Comunità dei Sardi di Biella. Nelle parole di ringraziamento, infatti, il presidente di Su Nuraghe ha voluto dedicare ai Soci del Circolo biellese il premio, rappresentato da un portagioie intagliato a motivi tradizionali e una corona di pane festivo mirabilmente lavorato, usualmente utilizzato durante le cerimonie nuziali all’uscita dei promessi sposi dalle rispettive abitazioni.
La serata, presentata da Lucia Cossu è stata allietata da “Su Cuncordu de Planu de Murtas” di Pozzomaggiore che ha fatto da colonna sonora alla lettura delle opere premiate della IX edizione del “Premio biennale di Poesia sarda” intitolato a “Giorgio Pinna”.
Al tavolo della presidenza, il sindaco Tonino Pischedda e la Giuria del “Premio di poesia”, presieduta da Paolo Pillonca, formata dai commissari Franca Deriu, Gianni Piu, Simone Pisano, Tonino Oppes e dal poeta Antonio Maria Pinna.Continua a leggere →

Torino 2013 – Mario Secci di Triei, vittoria biellese, orgoglio sardo

Impresa di Mario Secci al “World Master Games” di Torino 2013 – Oro e argento sardo a Biella

Mario Secci
Mario Secci mostra le medaglie d'oro e d'argento conquistate al World Master Games di Torino 2013.

Torino – Dal 2 al 12 agosto 2013 si è svolta nel capoluogo piemontese la manifestazione multisportiva denominata “World Master Games“, che ha visto la partecipazione di atleti con età minima di 25-35 anni a seconda dello sport. Circa 20.000 gli iscritti per confrontarsi in oltre 30 diverse specialità agonistiche.
Lustro alla ‘Città della lana’ da Mario Secci, responsabile della Sezione sportiva del Circolo Culturale Sardo di Biella. Da anni, gli atleti, di Su Nuraghe partecipano alle competizioni sportive con i colori dell’Associazione Sportiva Dilettantistica “A.S. Gaglianico 1974“, a seguito della riorganizzazione nazionale delle associazioni sportive, in collaborazione della quale organizza diverse iniziative promosse dalla Comunità dei Sardi di Biella.
Tra il migliaio di Piemontesi partecipanti a “World Master Games“, Biella conquista l’oro con Mario Secci di Triei (Ogliastra). La Maratonina, ‘mezza maratona’ di 21 km disputatasi l’11 agosto al parco del Valentino, ha visto salire sul primo scalino del podio il Sardo Mario Secci, volto conosciutissimo anche fuori dal panorama agonistico regionale. L’argento è andato al Torinese Tiziano Paulon e il bronzo al Lituano Rakstikas Pavillas.
La settimana precedente, il bravo sardo di Biella aveva conquistato l’argento nella 10 km su strada, disputata proprio nei giorni del gran caldo. “In vista dell’importante appuntamento torinese – confida Mario – mi sono allenato nel Basso Biellese e nella Valle del Cervo, correndo anche nelle ore di maggior insolazione per affrontare al meglio l’incontro con i fortissimi Russi e Canadesi, che sapevo essere presenti in gran numero“. Strategia vincente che ha escluso dal podio gli stranieri d’oltreoceano e dell’Europa continentale assegnando anche l’oro e il bronzo rispettivamente a Eugenio Bocchino e Carlo dell’Acqua, entrambi torinesi.

Efisangelo Calaresu

Maria Còntini Sias riposa a Biella, lontano dalla sua Sardegna

Maria Contini SiasIl 19 agosto si è spenta a 87 anni, a Biella, Maria Contini Sias di Silanus (Nuoro). Lascia i figli Giovanni Pietro, Chiara e Lucia, i nipoti e il fratello Salvatore. I funerali si sono svolti nella chiesa di San Cassiano di Riva. La cara salma riposa nel cimitero urbano.
Antesignana di un nutrito manipolo di ragazze che emigrano da sole, lascia la sua Sardegna nel 1946, dove era impiegata come operaia con la sorella Costantina in una piccola fabbrica laniera di Macomer (Nuoro), per trovare una sistemazione lavorativa al fidanzato Salvatore Sias, falegname nel vicino paese di Bortigali (Nuoro).
Maria aveva già lavorato a Sassari come balia di Mariotto e degli altri figli di Antonio Segni. Benvoluta e stimata da Donna Laura, ancora giovanissima viene accolta in casa del futuro Presidente della Repubblica Italiana, quasi come una figlia.
Invitata a trasferirsi in Continente da un ingegnere della ‘Bellia’, nel 1946 raggiunge Pettinengo per lavorare nella grande fabbrica biellese come rammendatrice, seguìta, poi, dai fratelli Salvatore e Costantina, e dal futuro marito, che sposa due anni dopo a Pettinengo.
La loro vita trascorre serena, nascono tre figli; il marito lavora da falegname, aprendo, poi, un laboratorio di lucidatore di mobili in via Italia; trasferiscono laboratorio e abitazione in via Monte Mucrone e, successivamente, in via Sebastiano Ferrero.
Con la malattia e la prematura morte del marito, Maria trova lavoro da infermiera alla clinica Vialarda, stimata dal personale e apprezzata dai pazienti. Nella sfortuna della vedovanza, un vecchio sogno si realizza: da giovane avrebbe voluto lavorare all’Ospedale psichiatrico di Sassari. Ma, ai tempi, la mamma non voleva che la figlia lavorasse in manicomio, a diretto contatto con i matti.Continua a leggere →