Sa Die 2011, tra sentimento di appartenenza e paure per l’Isola

Biella, 30 Aprile 2011, organizzata dai giovani soci di Su Nuraghe la celebrazione di Sa Die de sa Sardigna

festa
Gruppo di partecipanti alla festa.

Con due giorni di ritardo, rispetto alla data canonica del 28 aprile, si festeggia anche a Biella: “Sa Die de sa Sardigna“, la “Festa de su Populu sardu“.
Presenti i ragazzi del circolo, emigrati loro stessi o figli di emigrati, impegnati in prima persona ad organizzare la ricorrenza per sottolineare la forza del legame alla terra natia.
Poco importa che ad esserci nati siano loro stessi o i genitori o, a volte, soltanto i nonni; quando si chiede loro “di dove sono”. La risposta è sempre la stessa: “Io sono Sardo”.
Quindi, quale modo migliore se non passare una serata al Circolo Su Nuraghe, quell’angolo di Sardegna presente a Biella, all’insegna dell’amicizia, magari guidati da una base musicale nella versione “Karaoke” o nel ritmo di qualche ballo (sardo e non), con soci e simpatizzanti di tutte le generazioni per condividere insieme “due note”; non si cerca di sicuro la perfezione dell’intonazione o la cadenza precisa del passo, l’importante è che la serata venga “gustata” in compagnia di amici, quasi come un buon bicchiere di Nuraghus o di Carignano del Sulcis, rosso, rosato o passito che sia, e con gli immancabili dolci della tradizione isolana, magistralmente preparati dalle socie e generosamente offerti a tutti i presenti.Continua a leggere →

Ite dies, che giorni per i Sardi! 28 aprile 1794 – 28 aprile 2011

28 aprile 1794, i Sardi si ribellano al re – 28 aprile 2011, alle proteste dei pastori si aggiungono le vibranti proteste dei Sardi emigrati per il caro traghetti, che rende problematico trascorrere le ferie nell’Isola natia. Diciamo pure che sono molto “incazzati”.

Biella, Nuraghe Chervu, pietra dedicatoria
Biella, Nuraghe Chervu, pietra dedicatoria.

Nel comunicato della Regione Sardegna si proclama: “Sa Die de sa Sardigna non deve essere solo una rievocazione dei moti antifeudali che portarono alla cacciata dei Piemontesi, ma una festa che coinvolge tutta l’Isola nell’ambito dell’Unità d’Italia”.
L’Assessore alla Cultura Sergio Milia ha osservato: “vogliamo che i Sardi si sentano più uniti fra di loro in una realtà che deve trovare riscontri nel rapporto con uno stato che “non solo ora” è distratto rispetto alle rivendicazioni dell’Isola”. Ma va? Sembra stia dicendo più semplicemente che se ne fregano della Sardegna.
La notte tra il 28 e il 29 aprile1794 i Sardi si ribellarono alla tracotanza piemontese e allo stato di rigida dipendenza e di inferiorità in cui il sovrano e il suo governo tenevano la Sardegna, sopprimendo con brutalità qualunque impulso di rivendicazione, anche il più legittimo; animatori di questo fermento furono gli elementi più colti e progrediti, principalmente avvocati, magistrati, ecclesiastici. Ma troppi erano ambiziosi e corruttibili. Questi uomini, in quegli anni ebbero nelle loro mani il destino dell’Isola; avrebbero potuto trionfare su un governo imbelle, obbligandolo a concedere all’Isola una radicale riforma ai suoi antiquati ordinamenti e una effettiva autonomia vitale e operante se, “locos” e come sempre “malunidos” nei momenti culminanti non li avessero divisi e opposti gli uni agli altri, rivalità, gelosia e ambizioni.Continua a leggere →

Una bella gara sportiva in amicizia, un bel 25 Aprile

Immagini della gara nella sezione fotografias.

Giro del Brich
Gruppo di partecipanti al nastro di partenza.

Il bosco sempre verde, ogni anno in primavera è ancora più verde. Quel colore che rimanda alla speranza, quella stessa che ha caratterizzato la lotta di Liberazione e che ha dato il via alla nostra Repubblica; oggi 25 Aprile si è tenuta la gara podistica non competitiva, il “Giro del Brich”, meglio conosciuta come “Gran Premio Ronco Castello di Zumaglia”, organizzata ogni anno (generalmente il Primo Maggio, ma questo anno è stata anticipata) dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella.
Questa giornata di festa, religiosa e laica ad un tempo, ha visto la partecipazione di oltre cento atleti, cento persone con origini, culture, tradizioni diverse. Da vent’anni, la gara organizzata da Su Nuraghe all’insegna dello sport ha anche lo scopo di far scoprire il piacere di stare assieme, familiarizzare, godersi la natura, semplicemente respirare aria sana in serena compagnia sui bei declivi alpini dei monti biellesi.
Il sole, leggermente coperto, ma pur sempre caldo illuminava i volti stanchi dei corridori. Il vento alzatosi a fine gara faceva sventolare le bandiere dei Quattro Mori e aiutava a sparecchiare la tavola imbandita per il rinfresco appena concluso, composto da prodotti tipici sardi.Continua a leggere →

Sopravvivere alla necessità di nuovi spazi e all’egoismo

Mercoledì 27 aprile 2011 – dalle ore 17 alle ore 19 – in onda su RAI TRE, “Baraggia, l’ultima savana”. Il documentario, inserito nel programma Geo & Geo, fa seguito alla proiezione della “prima biellese”, organizzata dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe nell’ambito delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia – continuano da trecento anni gli scambi culturali tra le terre dell’antico Regno di Sardegna.

mocci, bordignon
Il regista Davide Mocci con Lucio Bordignon, attore protagonista di Baraggia.

Nel territorio italiano esistono numerosi ambienti naturali poco conosciuti e, talvolta, mai documentati.
Il documentarista Davide Mocci vi condurrà alla scoperta di una terra e della sua storia che nel tempo ha subito drastici cambiamenti e, ancora oggi, nonostante possieda un’elevata concentrazione di fauna, soprattutto ornitologica, continua ad essere aggredita, manipolata e trasformata, è l’ambiente della Baraggia, l’ultima savana italiana.
Il film evidenzia le cause che hanno determinato la scomparsa di grandi estensioni di terra allo stato naturale e gli sforzi che alcuni esperti compiono per ripristinare gli ambienti feriti.
Le Baragge sono distese pianeggianti molto simili alla savana africana e, in Italia, si trovano a ridosso dell’arco alpino dove le colline e i primi contrafforti alpini si affacciano sul Monte Rosa e culminano proprio a ridosso delle colline tanto che fisicamente separano la fascia collinare da quella risicola della pianura.
Qui, la necessità di convertire le terre incolte in risaie ha sconvolto l’ecosistema, addirittura gli aironi cenerini, che dovrebbero nidificare in pianura, da alcuni anni si riproducono sulle montagne e la rara cicogna nera è quasi scomparsa, insieme a molte altre specie di uccelli.
L’obiettivo di questo documentario è quello di far conoscere le Baragge e la vita che ospita, con la consapevolezza che questo possa contribuire a preservare tale ecosistema.Continua a leggere →