Lessona, successo per la festa patronale di Sant’Eusebio

Alcune immagini della festa nella sezione Fotografias

Borgata Sant'Eusebio di Lessona
Borgata Sant'Eusebio di Lessona, frazionisti ritratti sul sagrato della chiesa di Sant'Eusebio all'uscita della Santa Messa.

Martedì 2 agosto gli abitanti della frazione Mozzetto di Lessona hanno festeggiato S. Eusebio, patrono e titolare dell’oratorio della loro borgata.
È una chiesa che risale al cinquecento, intitolato al Santo evangelizzatore Eusebio.
Nato in Sardegna è stato il 1° vescovo di Vercelli ed è stato nominato “Patrono del Piemonte” dal Papa Buono.
Nel 1969 Don Franco Picco, fondatore dell’Istituto Giovanni XXIII, lo scelse come luogo di culto per la celebrazione della Santa Messa domenicale per i suoi ospiti e per tutti gli abitanti che lo desideravano.
Da sottolineare anche l’appuntamento annuale, sempre in questo oratorio, del Circolo “Su Nuraghe” per l’intonazione di “Su Rosariu Cantadu” guidato da Don Ferdinando Gallu cui partecipano tanti Lessonesi.
Quest’anno gli abitanti del Borgo hanno voluto festeggiare in modo particolare questa giornata con un programma ricco di eventi:
alle ore 17.30 Don Ferdinando Gallu, cappellano del Circolo “Su Nuraghe” e Don Renzo Diaceri, parroco di Lessona, hanno concelebrato alla presenza di un folto numero di Lessonesi e del Presidente del Circolo “Su Nuraghe” Battista Saiu accompagnato da alcuni soci in abiti tradizionali sardi.Continua a leggere →

Persone di fede politica opposta uniti nel nome di Eusebio

messa lessona
Lessona, oratorio di Sant'Eusebio, interno, concelebrazione eucaristica con don Ferdinando Gallu e don Renzo Diaceri.

Preparate oltre 50 torte – gli utili della festa dedicati ad opere di conservazione del locale oratorio – un successo che ha coinvolto volontari che fanno riferimento a più associazioni del paese

Ancora grazie, cari amici Sardi della vostra partecipazione alla serata di festeggiamenti a Sant’Eusebio titolare dell’oratorio della nostra frazione a Lessona.
Se la vostra presenza ha impreziosito la giornata, l’adesione di cosi tante persone ci ha inorgoglito oltre ogni previsione. Si trattava infatti di una scommessa nata per battuta lo scorso anno, in ritardo comunque per essere attuata, ma ripresa nella primavera di quest’anno con convinzione.
È stato un successo perché ha coinvolto volontari che fanno riferimento a più associazioni del paese dopo un intero mese di pesante impegno, perché ha raccolto frazionisti e non, vecchi e nuovi, famiglie intere e qualche giovane, perché hanno aderito amici che solitamente non partecipano alla vita “festaiola” del paese.
L’ obiettivo annunciato di dedicare gli utili ad opere di conservazione del locale oratorio non ha impedito alle persone di fede politica opposta di aderire con entusiasmo all’iniziativa e, coloro a cui abbiamo chiesto una torta per limitare le spese hanno acconsentito per un totale di oltre 50 torte.
Hanno così tutti quanti, a diverso titolo, confermato l’entusiasmo e la condivisione dell’iniziativa.
Grazie ancora alla comunità sarda di “Su Nuraghe”, a tutti i partecipanti e… a tutti noi!!
A tutti pace, serenità e… alla prossima!!Continua a leggere →

In ricordo di Paolo Piu, “persone degne di ricevere onore”

Oggi ho sentito di esternare ciò che penso di voi, cari amici di “Su Nuraghe” e l’ho fatto perché vorrei mostrare la mia vicinanza a tutti voi, ma in particolare alla Famiglia del caro Paolo Piu appena scomparso.

Il regista Davide Mocci
Il regista Davide Mocci

Solo in tempi relativamente recenti ho conosciuto il Circolo Sardo “Su Nuraghe” di Biella e ancora più da vicino ho avuto modo di conoscere alcuni dei suoi componenti e fra questi il caro Battista Saiu, il Presidente, di quello che per molti potrebbe essere un ritrovo di persone nostalgiche delle proprie origini e forse niente più.
Ma non è assolutamente così.
E vero che forse gli intenti iniziali avranno mirato a mettere insieme persone unite dall’amore per la propria terra di origine, la Sardegna, ma ciò che l’incontro e l’unione di tanti conterranei ha generato è davvero degno di nota.
Persone, uomini, donne, giovani di estrazione sociale, culturale e religiosa differente hanno dato vita e continuano ancora oggi a trasmettere forti valori, fatti di sani principi e buoni intenti e a dar prova che il rispetto l’uno dell’altro, sebbene di idee, fede e quant’altro di differente, rende gli esseri umani persone degne di ricevere onore.Continua a leggere →

Una rosa per Paolo Piu “israighinada dae sa terra mia”

Paolo Piu
Paolo Piu

Si svolgeranno domani, sabato 6 agosto, alle ore 10, presso il cimitero di Ponderano, i funerali di Paolo Piu, morto a Biella all’età di 84 anni. Lascia la moglie, Anna Maria Cuccuru; i figli: Lino con Giulia; Giampaolo con la moglie Chiara e i figli Alessandro e Davide. Dopo un breve discorso di un Ministro di culto dei Testimoni di Geova, la cara salma verrà inumata.
Nativo di Pozzomaggiore (Sassari), subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, abbandona il paese natio per raggiungere una giovane compaesana di cui era invaghito, Anna Maria che, qualche anno dopo, nel 1952, sposerà a Comignago (Novara), sulle sponde del Lago Maggiore.
Carpentiere provetto, dopo anni, compra casa nel Biellese e si trasferisce a Graglia Vagliumina dove nascerà il primogenito.
Il cuore di Paolo è per la giovane sposa e la famiglia e il suo sguardo orientato verso la Terra di origine. Nel 1959, alla notizia della costituzione della SIR, la Sarda Industrie Resine, facente capo a un’altra “SIR”, la “Società Italiana Resine“, dell’imprenditore brianzolo Nino Rovelli, vende la casa di Vagliumina e rientra in Sardegna per andare a lavorare a Porto Torres come capocantiere, offrire la sua opera alla costruzione di quello che diventerà uno dei più grandi poli petrolchimici europei.
In Sardegna, a Sassari, nasce il secondogenito.
Ma, nel 1973, con la crisi petrolifera e il raddoppiò della materia prima, la recessione diviene europea; la sovrapproduzione incide su prezzi e ricavi della SIR; viene bloccato il programmato sviluppo di ampliamento e raddoppio del progetto di Porto Torres. Per Paolo è di nuovo tempo di emigrare e lasciare l’amata Sardegna.Continua a leggere →

Festa s. Eusebio, sardus natione, tra Fede e identità alpina

axentère
Bollengo, giovani axentère con simulacri vegetali e ragazzi della leva con le reliquie dei Santi all'uscita della processione di Sant'Eusebio.

Domenica 7 agosto, alle ore 10, a Bollengo (Torino) si svolgerà la festa religiosa del Patrono sant’Eusebio con la Santa Messa celebrata dal Parroco don Piero Agrano, preceduta dalla tradizionale solenne processione che attraverserà la via principale del paese, presenti il Sindaco Carlo Duò con le Associazioni che operano sul territorio: la Cantoria parrocchiale, gli Alpini, il Gruppo Anziani, la Banda Musicale, i Coscritti, la Pro Loco e il Circolo Sardo “Sa Rundine” che ha sede proprio nel Comune di Bollengo.
L’edizione 2011 vedrà l’eccezionale presenza delle “matarille” di Maglione (Torino), ragazze con simulacri vegetali portati in testa, poggiati su appositi cercini, scortate da giovani alabardieri con alabarde fiorite. Quello degli alberi fioriti è tratto identitario poco noto, sebbene diffuso in diverse varianti locali nel Piemonte della tradizione, che vede in Bollengo e in altri centri del Canavese, nelle Valli di Lanzo e in Valsusa in provincia di Torino, nel Cuneese piuttosto che nell’Ossola, il permanere di antichi culti vegetali. La costante degli alberi cerimoniali presenti in ambiente sacro, a Bollengo prende il nome di “axènte” e sono portati sul capo dalle “axentère“, giovani ragazze con a fianco altrettanti giovani alabardieri.
Si tratta di elementi botanici rituali che rimandano alla missione cristianizzatrice di Eusebio di Vercelli, – sardus natione – apostolo delle terre piemontesi e proto vescovo di Vercelli, inviato nel IV secolo nella regione subalpina ad evangelizzare le popolazioni locali; elementi identitari che vanno a sommarsi ai frutti maestosi di architettura e di fede dell’evangelizzazione eusebiana: i santuari di Oropa (Biella) e di Serravalle di Crea (Alessandria), con le tante chiese intitolate a lui e, ancor più, quelle dedicate a Maria “Deipara“, Madre di Dio.Continua a leggere →