Saluto del Sindaco di Occhieppo Superiore alla Festa Sarda di Biella – Anche se le mie origini sono piemontesi non dimentico i crimini commessi dai miei avi che non risparmiarono neppure il Popolo sardo e la bellissima Sardegna quando vi sbarcarono – 150 anni fa dei ragazzi trasformati dalla storia in eroi – monito a tutti quelli che oggi ci vorrebbero nuovamente divisi.

In questa giornata di festa per il mio paese e per la Comunità sarda biellese ottimamente rappresentata dal Circolo Su Nuraghe e dal suo presidente che ringrazio per avere voluto trasferire, anche se per una sola sera, la festa dell’Associazione ad Occhieppo Superiore nell’anno in cui l’Italia festeggia il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.
Questa voglia di unità e questo affetto per l’Italia sia di monito a tutti coloro che, politici e non, vorrebbero una Italia divisa in 2, se non addirittura in 3, sia di monito anche a tutti quei politici che, per interessi di partito e di poltrona, hanno dimenticato e accantonato quei valori di unità di cui si sono riempiti la bocca per molti anni.
Vi prego di non confondere questo mio affetto per la mia Nazione con il nazionalismo. Amo la mia Nazione ma odio qualsiasi forma di nazionalismo e sono assolutamente conscio dei limiti, dei difetti e delle contraddizioni dell’Italia, anche se credo che essi siano più addebitabili a noi Italiani che alla nostra Italia.
150 anni fa dei ragazzi, trasformati dalla storia in eroi, partirono per una impresa incredibile e ritenuta impossibile, sacrificarono le proprie esistenze per coronare il sogno di unire nuovamente questo paese; immaginate la loro gioia per il raggiungimento di un sogno di unità inseguito e durato circa 1.400 anni.
Infatti dalla caduta dell’Impero romano, nel 476 d.C. l’Italia divenne solamente un’entità geografica composta da una infinità di stati satelliti delle potenze straniere. Dal 476 al 1861 il popolo italiano che allora era conosciuto e temuto come popolo romano non esistette più.
Coloro i quali avevano unito l’odierna Europa sotto un unico impero, coloro i quali avevano insegnato “il Diritto” al mondo, coloro i quali avevano portato le terme e l’acqua corrente in tutte le città dell’impero scomparvero perché si divisero e pensarono ognuno per sé; per la prima volta gli stranieri applicarono sul territorio italico quello che fu il motto di Caio Giulio Cesare “dividi et impera“.Continua a leggere →