Omaggio dei Sardi dell’Altrove alla terra di accoglienza, “omagià daj Sardagneuj fòra ’d Finagi”.
Il mese d’aprile ci dà, in piemontese, una bellissima parola, “avrilanda”, che designa i primi giorni di questo mese (e tutto il fiorire e il germogliare che questi giorni arrecano). Inutile dire che poeti (come Tavo Burat, biellese, e Barba Tòni, di Frassino, in Val Varaita, e prosatori, come Censin Pich, torinese, hanno usato questa stupenda parola per adornare versi e prose di tanti significati reconditi). Qui di seguito forniamo una voce tratta dal DIZIONARIO DELLA LINGUA PIEMONTESE LETTERARIA – DICTIONNAIRE DE LA LANGUE PIÉMONTAISE À L’USAGE LITTÉRAIRE (Lemmi desunti ed esemplati da poeti e prosatori del Novecento – Entrées puisées d’après des poètes et des prosateurs du vingtième siècle):