La Sardegna nei libri di scuola: simboli o attività produttive?

cartina delle regioni d'Italia per la scuola

Mappa per bambini: a Roma il Colosseo, a Pisa la torre e in Sardegna? Non nuraghi, ma pecore.

L’accusa è lanciata dall’archeo divulgatore sardo Andrea Loddo: «La regione con la più alta concentrazione di siti archeologici al mondo, l’Isola dai diecimila nuraghi, le torri preistoriche più alte d’Europa, le seconde strutture più alte al mondo all’epoca e sui libri di scuola e la terra più archeologica al mondo diventa l’isola della pecora mediterranea. Quando finirà tutto questo? Quando i Sardi e la Sardegna si riprenderanno il giusto spazio culturale ed archeologico? Quando finirà questo boicottaggio intellettuale e culturale? Come è possibile rappresentare una terra come la Sardegna che mostra 1/5 dei beni archeologici di tutta Italia con il disegnino di una pecora? Ma bisogna essere molto ignoranti o molto maligni per rappresentare una terra del genere in un modo tanto sbagliato».

Mi ha colpito e indignato la cartina dell’Italia pubblicata su Vistanet.it, rivolta ai bambini, dove Roma è rappresentata dal Colosseo e la Sardegna da una pecora. Rivolgersi ai bambini proponendo strumenti di conoscenza della realtà richiede competenze tecniche, educative e didattiche, per aiutarli a non fare confusione fra categorie. Ci si assume, infatti, una grande responsabilità sui contenuti che si vogliono trasmettere e sulle modalità utilizzate, in particolare se si usano simboli per la funzione che svolgono nella costruzione del pensiero. Nello specifico, si parla di simboli o di attività produttive, visto che le pecore rimandano alla pastorizia? Se l’autore avesse rappresentato la Sardegna, che ha una sua lingua e una sua identità, con uno dei tanti nuraghi diffusi nell’isola, simbolo che documenta le origini di una civiltà che ha caratterizzato la storia della Sardegna e del suo popolo, avrebbe interpretato adeguatamente la rappresentazione che gli abitanti hanno di sé, in relazione alla propria storia e alla propria cultura e, forse, non sarebbe incorso in tutti questi, a mio parere, gravi errori.

Marinella Lentini,
Sarda immigrata a Biella

2 commenti

  1. Condivido tutto quanto esposto e ritengo inammissibile identificare la Sardegna con una pecora, non perché le pecore siano da sottovalutare, ma perché paragonare edifici storici ad animali. La Sardegna possiede nuraghi e anche altri edifici importanti al pari di quelli di altre regioni. Non sono sarda di nascita ma mi sento sarda d’adozione in quanto ho casa in Sardegna e ci trascorro buona parte dell’anno.

  2. Signora Marinella, ho letto quanto ha scritto e rappresentato, ha perfettamente ragione, sono d’accordo con lei, in Sardegna, che conosco da tempo, non ci sono solo pecore, ed è stato un grave errore fare un solo riferimento con le pecore per quella Isola. Una lunga ed interessante storia della Regione, dei Sardi, costretti alla emigrazione non solo in Continente ma in diverse parti del mondo dove hanno saputo farsi valere, degli innumerevoli siti storici ed interessanti, della cultura sarda, che i bambini, che sono il nostro futuro, devono…devono conoscere. A Biella i sardi sono una importantissima realtà, per diversi motivi ed in moltissimi settori. Saluti.

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