Sardegna e Val d’Aosta, tra Europa, Africa e Vicino Oriente

Festa Sarda a Pont Saint Martin, musica e sapori di identità – nella sezione fotografias è possibile vedere alcune immagini della festa di Pont Saint Martin

piatto d'argento
Tenores di Bono

Con successo si è conclusa la terza edizione della Festa Sarda di Pont Saint Martin (Aosta) organizzata nei giorni 3, 4 e 5 settembre dal nascente Circolo “Forza Paris”: tre giorni di musica, danze e cibi buoni all’insegna della tradizione.
Le giornate, patrocinate dalla Regione Valle d’Aosta-Vallée d’Aoste e dal Comune di Pont Sant Martin, hanno visto la presenza del Coro polifonico “Padentes” di Desulo (Nuoro), del Coro “Viva Voce” di Donnaz (Aosta), di “Su Tenore” e del Gruppo folk “Giovanni Maria Angioy” di Bono (Sassari).
Attraverso le diverse formazioni artistiche che hanno animato le serate è continuato un dialogo mai interrotto tra cultura alpina e cultura mediterranea con al centro due Regioni di frontiera – Sardegna e Valle d’Aosta – soglie privilegiate che parlano all’Europa attraverso le montagne, all’Africa e al Vicino Oriente, attraverso il “Mediterraneo”, il “mare di mezzo”, “mare che sta tra le terre”, mare che – da sempre – unisce, mette in comunione universi altri.
Ne sono esempio tratti identitari comuni riscontrabili negli abiti tradizionali femminili in cui il capo delle donne è rigorosamente velato come quello delle ragazze del Gruppo folck di Bono, piuttosto che le melodie e le sonorità di canti prodotti esclusivamente dalla vibrazione della voce come il “canto a cappella” che rimanda ai primordi, al sorgere della cultura.
Sublime dimostrazione: Su cantu a tenore, riconosciuto “Patrimonio intangibile dell’Umanità”, inserito dall’UNESCO tra i Masterpieces of the Oral and Intangible Heritage of Humanity.
Un interessante saggio di questa tutelata eredità, presente nelle melodie popolari del repertorio proposto dai “Padentes” di Desulo e dai “Tenores” di Bono, è stato offerto nei tre giorni di festa a Pont Saint Martin.
Altro elemento della festa è stato il cibo tradizionale. Il pane, nutrimento base della nostra alimentazione, ci restituisce sapori inaspettati sia che si tratti di pane carasau, piuttosto che di micca o flantze, edulcorato pane tradizionale della Valle ottenuto da segale o avena, cereali coltivati in quota oltre i 1.600 metri di altitudine.
La panificazione alpina avveniva solo una, due volte l’anno per via dei lunghi inverni, così come la durata di su pane carasau può superare anche i sei mesi.
Fontina e pecorino: ulteriore emblema identitario di due regioni sorelle.

Giovanni Usai


Nelle altre immagini: Gian Luigi Littarru, Sindaco di Desulo, accompagna e canta nel Coro “Padentes”; ragazza di Bono del Gruppo folk “Giovanni Maria Angioy” nell’abito di “mezzo lutto”.

Gian Luigi Littarru

abito di mezzo lutto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.