Donne sarde benedicono con grano e petali di fiori l’arrivo dei frati a Biella

Padre Oscar e la delegazione sarda
Padre Oscar e la delegazione sarda.

Biella, lunedì 13 ottobre, una delegazione del Circolo Culturale Sardo si è data appuntamento sulla soglia del portone principale della chiesa di san Sebastiano per salutare ritualmente i frati di San Francesco che padre Maggiorino Stoppa, ministro provinciale dei frati del Piemonte ha voluto assegnare a Biella. Sostituiscono fra’ Angelo Manzini e frate Epifanio Anglesio. Un passaggio di consegne con l’abbassamento dell’età media dei nuovi “poverelli di Assisi” che svolgeranno il loro ministero presso l’antica basilica, tempio civico della città che accoglie le spoglie mortali di Alberto Ferrero della Marmora, senatore del Regno di Sardegna, particolarmente amata dai Biellesi, eletta dai Sardi a luogo in cui ritrovarsi in momenti di preghiera e di memoria, nella gioia e per dare l’ultimo saluto a chi muore lontano dalla terra in cui è nato.
A fra’ Daniel Stanislav Bovina, 35 anni, nuovo padre guardiano è affiancato fra’ Oscar Mykhailo Malyhh, 28 anni, entrambi provenienti dall’Ucraina, nuovi migranti ed evangelizzatori come nei primi secoli; custodi del tempio e dei fedeli che numerosi si ritrovano nei silenzi attraversati da frammenti di luce che invitano alla riflessione.
Con antichi gesti di benedizione, alcune “donne del grano” di Su Nuraghe in abiti tradizionali, hanno sparso semi di frumento e petali di rose sul capo dei giovani consacrati, augurando loro ogni bene, aspergendo chicchi con ampli segni di croce, “in numen de su Babbu, de su Fizu e de s’Ispiritu Sanctu”, consegnando, poi, pane e vino, “cannonau” e “carasau”. A sua volta, padre Oscar ha ricambiato il dono di benedizione, pronunciando sui presenti le stesse parole della Trinità divina.

Simmaco Cabiddu

Le cadute servono per rialzarsi. Capannina-Nuraghe Calcio: 5-3

Su Nuraghe Calcio Biella con i colori rosso-blu nella 3a giornata di campionato
Su Nuraghe Calcio Biella con i colori rosso-blu nella 3a giornata di campionato.

Lunedì 13 ottobre, nel campo San Biagio di Biella si è disputata la terza giornata del girone di andata del campionato calcio a 7, stagione sportiva promossa dal Comitato di Biella dell’A.C.S.I (Associazione Centri Sportivi Italiani). La giovane squadra scesa in campo con i colori di Su Nuraghe Calcio Biella, ha incontrato l’agguerrita Capannina che, dopo il primo tempo in pareggio (2-2), ha conquistato la vittoria infliggendo negli ultimi minuti di gioco, la sonora sconfitta: 5 a 3.
Bravura, determinazione e un briciolo di fortuna hanno favorito i padroni di casa che hanno avuto la meglio su ingenuità e poco affiatamento tra gli atleti rosso-blu colorati.
Agli allenamenti in programma è affidato ora il compito di risolvere problemi di coordinamento tra gli sportivi, alcuni dei quali giocano assieme, nella stessa squadra solo ora per la prima volta.
Immancabili e animate le discussioni negli spogliatoi per cercare di trovare risposte all’umiliazione subita. Agonismo, determinazione, conoscenza e fiducia dei compagni, con maggiore gioco di squadra, maturando, potranno portare frutto nei prossimi incontri: le sfide in campo continuano; le cadute servono per potersi rialzare.
Ospiti del Garella FC, il prossimo appuntamento si disputerà giovedì 23 ottobre, alle ore 21 nel campo di calcio del nuovo centro Openkinetik, a Vigliano Biellese, in piazza Collobiano, 4, struttura privata recentemente inaugurata, dedicata alla riatletizzazione sportiva.Continua a leggere →

Ün grand amur për sua tèra e për sue rèis sarde e piemontesi

Massimo ZacchedduConferito il titolo di Cavajer èd le Tradissiun dèl Piemunt 2014 a Massimo Zaccheddu – Sardo di seconda generazione, nato a Santhià, “Rappresentante di Base” del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella

Domenica 12 ottobre 2014, a Vercelli, nell’aula magna del seminario la “Cumünitá Neuva Piemuntèisa ëd Vërsèj” ha conferimento il titolo di “Cavajer èd le Tradissiun dèl Piemunt 2014” a Massimo Zaccheddu, sardo di seconda generazione, originario di Villacidro (Cagliari), nato a Santhià, motivando la nomina per il suo operato nella musica tradizionale, sia sarda che piemontese, facendo presente che, “ha imparato e continuato a tramandare il valore delle tradizioni delle due terre”, in particolare “partessipa ativament al Carvé e a fa part dël Coru dirigì dal cavajer Berri, e dij grup “Faseu Grass” e “Pifferi e Tamburi”, partecipa attivamente al Carnevale e fa parte del Coro diretto dal cavalier Berri, e del gruppo dei pifferi e tamburi della città in cui è nato e vive.

Salvatorica OppesContinua a leggere →

Edoardo Melis, orgoglio dei Sardi al concerto del M° Emilio Straudi

Edoardo Melis e Simona Carando col M° Emilio Straudi durante il concerto in basilica san Sebastiano
Edoardo Melis e Simona Carando col M° Emilio Straudi durante il concerto in basilica san Sebastiano.

Domenica 12 ottobre, la cinquecentesca basilica di san Sebastiano di Biella ha accolto un numeroso pubblico per assistere al “Concerto sinfonico-corale”; in cartellone brani di Flotow, Donizetti, Rossini, Verdi, Bizet, Puccini.
All’Orchestra Filarmonica Biellese si è unito il coro di “Le voci amiche” di Carpignano Sesia – Ghislarengo, diretti dal M° concertatore e Direttore, Emilio Straudi e dal M° del Coro, Filippo Daglia.
Alla bravura degli orchestrali vanno sommati brani magistralmente eseguiti dalla formazione canora, che vanta un curriculum artistico di tutto rispetto, con esibizioni, in circa un quarto di secolo, in molte città italiane e all’estero. Particolarmente significative le loro esecuzioni in Francia, a Venezia e a Roma, presso la Basilica di san Pietro, ottenendo favorevoli consensi di pubblico e di critica in occasione del bicentenario (2013) della nascita di Giuseppe Verdi.
Brani di Donizetti, Rossini, Puccini e Verdi sono stati mirabilmente interpretati dal baritono Filippo Daglia, dal soprano Simona Carando e dal tenore sardo Edoardo Melis.
Sardi e Biellesi insieme; la presenza dei Sardi nei diversi settori della società civile, militare e religiosa della città è motivo di orgoglio per la Comunità isolana presente a Biella che fa capo all’omonimo Circolo Culturale, esempio di integrazione, frutto di fattive collaborazioni con la terra ospite, ampiamente favorite dalla quotidiana azione di Su Nuraghe.

Simmaco Cabiddu

Giovani Sardi e memoria degli anziani a garanzia del futuro

Su Nuraghe Film, prossimo incontro, martedì 18 novembre, ore 21 – “Bellas mariposas” con Alessandro Aglietta Taberlet Puddu.

Mattia Macis, attorniato da alcuni soci al taglio della torta in suo onore
Mattia Macis, attorniato da alcuni soci al taglio della torta in suo onore.

Ieri sera, nelle accoglienti sale del Circolo Culturale Sardo di Biella, Mattia Macis ha presentato “Le ragioni dell’aragosta”, opera di Sabina Guzzanti, tra memoria e tempo presente, documentario in difesa della causa dei pescatori di aragoste, in gravi difficoltà per lo spopolamento del mare. Testimonianze e denuncia, tra fiction e cronaca.
Ogni appuntamento, presentato da un giovane sardo di seconda o terza generazione, nato, cioè, fuori, lontano dall’Isola, è articolato come una vera e propria lezione di cinema, con lo scopo di “conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”. Ma non solo: è anche progetto per favorire il ricambio generazionale in seno alla Comunità dei Sardo-biellesi, investimento sui giovani, protagonisti per una sera. Generazioni a confronto, giovani e anziani insieme: nuove conoscenze e memoria degli anziani a garanzia del futuro.
Importante la collaborazione con l’ISRE, Istituto Superiore Regionale Etnografico della Regione Autonoma della Sardegna che, anche per questo nuovo ciclo di proiezioni, ha messo a disposizione documenti provenienti dalla cineteca e dagli archivi di antropologia visuale del “Museo regionale della Vita e delle Tradizioni popolari sarde” di Nuoro. Ponte di collegamento importante tra Isola e Continente, prestigiosa collaborazione tra la terra di origine e sos disterrados, i figli lontani.
Per l’occasione, le donne del Circolo, come antiche mamme, hanno accolto Mattia realizzando per lui una torta della tradizione a base di noci, mandorle e vino cotto.

Efisangelo Calaresu