Torneo di carte, contribuire a costruire l’Italia Unita

torneo carte
I vincitori del Gran Torneo di carte a scopa 2011.

Venerdì 25 febbraio, nelle sale di Su Nuraghe di Biella si è disputato il Gran Torneo di carte a “Scopa”, esteso agli affiliati dei Circoli Acli ed Arci di Biella.
A fine serata, la periodica amichevole gara tra Soci aderenti a diverse realtà presenti sul territorio ha incoronato i vincitori premiandoli con prodotti sardi in natura e medaglie.
Il primo premio è stato assegnato alla coppia formata da Carlo Cavalieri e Natalino Della Montà, mentre il secondo premio è andato al duo composto da Carlo Avantario e Antonietta Ballone. Si sono aggiudicati il terzo premio Pietro Lecca e Bruno Carli, mentre il quarto è stato consegnato a Giuseppe Dellarole e Ade Ferrari.
Una serata vissuta in serenità ed amicizia, all’insegna della fratellanza e della collaborazione possibile tra singoli soggetti provenienti dal vasto universo associativo biellese. Segni concreti di partecipazione e cooperazione tra associazioni ed enti, fuori dai recinti delle singole realtà. Anche questo, si è manifestato essere un modo semplice e pratico per contribuire a costruire rete di relazioni e familiarità, ponendo i semi della solidarietà e del rispetto delle regole, valide nella vittoria e nella sconfitta: un piccolo nuovo mattone, solido e concreto per grande edificio dell’Italia che vogliamo Unita.Continua a leggere →

«Angelico Biella – Dinamo Sassari», evento italiano di sport

Biella, gemellaggio ed unità – Concreto coinvolgimento di giovani generazioni e di famiglie – presenti il Sindaco, Donato Gentile e Roberto Pella, Assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili della Città. Nella sezione Fotografias immagini della curva degli “ospiti”.

tifoseria
Tifoseria di Su Nuraghe.

Domenica 20 Febbraio 2011 si è disputato a Biella l’incontro di basket «Angelico Biella – Dinamo Sassari», valido per la 19° giornata del Campionato di Pallacanestro Italiano di Serie A1. Un evento nel corso del quale – a prescindere dalla cronaca tecnica e dal risultato del match – lo sport è stato fattore protagonista, rappresentando con le sue peculiarità, ancora una volta, un felice e mirabile connubio tra festa, occasione di educazione e opportunità di coinvolgimento intergenerazionale e di integrazione delle “diversità”.
La circostanza, grazie alla generosa disponibilità organizzativa della dirigenza della squadra di casa, ha visto sugli spalti la presenza tra il pubblico di un folto numero di associati del locale Circolo Sardo Su Nuraghe cui è stato concesso l’ingresso gratuito. Un’iniziativa che, sotto lo sventolio di un nutrito numero di bandiere Quattro Mori, è stata volta non solo a garantire un sostegno di supporter ad entrambe le squadre in contesa, ambedue team cestistici che, attori della relativa massima serie nazionale, costituiscono oggi l’orgoglio dei Sardi di Biella, storica meta di migrazione e “dimora del cuore” per tutti coloro che vi vivono nella loro quotidianità. Un’affermazione che trova una sua prova tangibile ed emblematica nella figura del giovane cestista Massimo Chessa, oggi stella dell’Angelico Biella ed in passato protagonista tra le fila del quintetto sassarese, atleta in onore al quale di consueto – come pure in questa circostanza – lo stendardo isolano è esposto sulla curva dei tifosi di casa.Continua a leggere →

Carte a Su Nuraghe, «l’uomo è tale solo quando gioca»

Venerdì 25 febbraio, alle ore 21, le sale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella si animeranno per l’annunciato Gran Torneo di carte a “Scopa”, la periodica amichevole gara tra i Soci aderenti a diverse realtà associative presenti sul territorio. Alla tradizionale sfida sono stati invitati a partecipare gli affiliati ai Circoli Acli ed Arci di Biella. In palio, prodotti sardi in natura e medaglie. Le iscrizioni si raccolgono direttamente al circolo.

torneo carte
Locandina nella grafica del pugliese Tonino Caputo dedicata alla nostra Isola. Da un'idea di Luciano Dettori.

Di origine antichissima, le carte da gioco ancora oggi ampiamente utilizzate, sono un valido strumento per socializzare e confrontarsi con gli altri attraverso regole e comportamenti consuetudinari codificati.
Già da bambini, attraverso il gioco, si incomincia a confrontarsi con la realtà circostante e comprendere come funzionano le cose. Si viene a contatto, così, con le leggi del caso e della probabilità e, soprattutto, con le regole di comportamento e di relazione. Inoltre, l’esperienza del gioco insegna ad essere perseveranti e ad avere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Si tratta di un processo attraverso il quale diventare consapevoli del proprio mondo interiore e di quello esteriore, incominciando ad accettare le esigenze di entrambe le realtà.
Il gioco, come le attività ludiche infantili, si modifica con la crescita parallelamente allo sviluppo intellettivo e psicologico; il gioco, praticato nelle diverse fasce d’età, sarebbe – secondo alcuni studiosi – un aspetto fondamentale nella vita di ogni individuo. “L’uomo è pienamente tale solo quando gioca”, sostiene Johann Christoph Friedrich von Schiller (1759-1805), perché proprio attraverso il gioco ci si ritrova, si conosce e riconosce.
Secondo il pensatore tedesco, poi, il gioco sarebbe un’attività ineliminabile nella natura umana che non persegue alcun fine esterno a se stessa, e, per altro, non sarebbe ispirato da un preciso intento razionale; sarebbe un atto dove sensibilità e razionalità convivono nell’azione ludica rendendo l’uomo libero. E proprio in questa armonia di forma e materia si realizzerebbe la bellezza e l’essenza umana.Continua a leggere →

Ricordo di minatori e studio di nuove potenzialità estrattive

Alcune immagini della manifestazione nella sezione fotografias del sito.

Pestarena
Targa in ricordo dei minatori illuminata con lampada a carburo.

Domenica 13 febbraio a Pestarena di Macugnaga, nel Verbano Cusio Ossola, si svolta una cerimonia per ricordare i quattro minatori che il 13 febbraio 1961, persero la vita nell’esplosione in miniera che segnò la chiusura dell’attività estrattiva e il declino industriale, demografico, commerciale e sociale della Valle Anzasca.
Alla manifestazione erano presenti i cinque sindaci dei paesi auriferi, onorevoli della Repubblica e consiglieri della Regione Piemonte appositamente convenuti.
L’evento che ha voluto ricordare il sacrificio di quattro minatori (tre Sardi e un Bergamasco) che persero la vita nelle viscere della terra, lavorando alla ricerca del prezioso metallo, ha voluto essere momento di riflessione anche in vista di un complesso programma di ricerca sulle attuali potenzialità del giacimento aurifero attualmente in concessione alla Società “Miniere di Pestarena S.r.l.”.
La comunità dei Sardi dell’Ossola che fa capo al Circolo Costantino Nivola e il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, si sono uniti ai “Figli della Minera”, neonata Associazione che ha avuto l’esordio a Vagna nel giugno 2009, costituita con lo scopo di cercare di radunare le persone che, a diverso titolo, sono state coinvolte nella vita dell’antica miniera d’oro.
Durante la giornata è stata scoperta una targa con incisi i nomi dei quattro operai che persero la vita. Per l’occasione è arrivato dalla Sardegna il Coro di Chiaramonti (Sassari), che ha decorato la Santa Messa officiata dal parroco don Maurizio Medali e intonato il “Miserere”, prima nel minuscolo cimitero, poi presso il monumento, mentre il Sindaco di Macugnaga scopriva la nuova insegna e il Corpo Musicale di Ceppo Morelli suonava l’Inno Nazionale di Mameli.Continua a leggere →

L’ultima miniera delle Alpi, oro italiano, oro ossolano

Pestarena
Sindaci della Valle Anzasca, autorità nazionali e regionali.

Miniera d’oro di Pestarena, livello 65, 13 febbraio 1961. L’esplosione che uccide quattro minatori (un sorvegliante e tre operai, due hanno poco più di vent’anni, due sono anziani, tre sono sardi, uno è bergamasco) è l’occasione da parte dell’azienda per la chiusura definitiva dell’impianto. L’evento rappresenta la fine di un’epoca e la conclusione di un ciclo storico di utilizzo della risorse delle Alpi. L’esplosione scatta anche una fotografia dell’Italia del tempo, un paese che sta vivendo gli anni frementi del boom economico e la montagna è scossa da trasformazioni sociali. Dopo i “magici (?) anni Sessanta” nulla sarà più come prima. In Europa, in Italia, a Macugnaga.
La concentrazione di pirite aurifera in Valle Anzasca è talmente estesa che giustifica l’affermazione per cui “L’oro italiano è oro ossolano”.
L’attività estrattiva sulle Alpi è documentata a partire dal XIII-XIV secolo quando gli homini argentarii usavano il mercurio (“argento vivo”) per separare l’oro dalle piriti. L’arte mineraria si sviluppò poi in modo sistematico tra XVIII e XIX secolo grazie a straordinarie figure di imprenditori coraggiosi e senza scrupoli. Fu con l’arrivo dei capitali stranieri, soprattutto inglesi, che l’attività assunse dimensioni industriali. Nel 1884 tutte le miniere aurifere ossolane vennero acquistate dalla ditta inglese The Pestarena Gold Mining che le lavorò per circa un ventennio; il complesso era ritenuto il più vasto d’Europa.Continua a leggere →