Agosto, una parola sarda al mese: “R” come “Rammu”

Radici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

incipit R in Giampaolo Mele, Die ac NocteRAMMU sass. ‘rame’. Cfr. rámene, arrámene log.; arrámini camp. m. ‘rame, minerale malleabile indicato col simbolo chimico Cu‘. Cfr. gen. rammo ‘rame’. Base etimologica della voce italica è il sum. ramu, con base in ra ‘solare, luminoso’ + mu ‘incantation, incantesimo’ = ‘incantesimo splendente’, o ‘splendore incantevole’ (causa lo splendore sensuale della materia). Non è un caso che sia legato alla parola akk. râmum ‘amore, love’. Nemmeno è un caso che il rame nel Medioevo dagli alchimisti fosse denominato Venere ed anche meretrix metallorum: a ciò concorsero il suo splendore, la malleabilità, la sua capacità di legarsi con tanti altri metalli. Quindi non è affatto un caso che gli antichi Romani chiamassero il rame āes, āeris, parola basata sul sum. a’aš ‘desiderio, brama, cupidigia, struggimento, libidine’. Si notino questi due radicali latini, il nominativo (āes) e l’altro (āeris) appartenente al genitivo, dativo ecc. Infatti, mentre il nominativo ha base nel sum. a’aš, le altre forme della declinazione hanno base nell’akk. eriu(m), werium, (w)erû(m) ‘rame’ < sum. erida ‘rame’.

A Roma tale metallo fu anche chiamato, per antonomasia, cuprum, cyprum, da Κύπρος, l’isola che contenne la più alta concentrazione di rame dell’intero Mediterraneo. Ed è lo stesso coronimo Κύπρος ad essere coinvolto in questa intricata rete d’amore. Infatti a Cipro è legata la dea dell’amore Afrodite, chiamata Cípria ‘quella di Cipro’ perch’ella emerse dalle spume del mare presso Cipro. A sua volta Κύπρος ha base nell’akk. ḫurpum ‘grumo di sangue’, per i numerosi affioramenti di rame nativo che nei tempi arcaici dovettero connotare quest’isola prodigiosa.

Salvatore Dedola,
glottologo-semitista

Nell’immagine: l’incipit “R”, in Giampaolo Mele (a cura di), Die ac Nocte. I Codici Liturgici di Oristano dal Giudicato di Arborea all’età spagnola (secoli XI-XVII), Cagliari: AMD Edizioni, 2009

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.